Una vettura che non nasconde le prestazioni del bel motore 2.0 turbo. Hyundai Genesis Coupé ha un design che ne anticipa la grinta, abbinata
ad una dotazione ‘all inclusive’ di tutto rispetto.
Genesis Coupé ha un design che non passa certo inosservato.
La sua grinta sportiva ha diversi particolari che contribuiscono a renderla
accattivante. Il frontale allungato fa la sua parte, suggerendo le prestazioni
del motore, i bei gruppi ottici fungono da azzeccata cornice, mentre la
calandra quasi minimalista aggiunge un tocco di eleganza. Anche l’impatto
laterale non è da meno, grazie ai cerchi da 19 pollici , che mostrano
le generose pinze freno anteriori. Bello anche il taglio dei vetri, con il
disegno a goccia di quelli posteriori. Sul retro incide il muscoloso allungo
della carrozzeria, che inizio subito dopo le
portiere, fornendo una bombatura interrotta solo dal bagagliaio su cui
spicca una leggera appendice a fare da spoiler. Aggressivi i doppi scarichi,
ancora una volta un rimando alla potenza del motore. Il lunotto posteriore
allungato rimane una soluzione dovuta trattandosi di una coupé. Funzionale il
posizionamento degli indicatori di direzione, ben visibili sugli specchietti
esterni.
L’abitacolo è speculare degli elementi che
contraddistinguono il design esterno, con sportività ed eleganza sapientemente
miscelate. Anche i sedili in pelle nera fanno la loro parte, contribuendo ad
una sensazione di lusso adeguata alla classe della vettura. Le plastiche sono
invece piuttosto semplici, ma ben assemblate ed alternate ad inserti che
separano i diversi elementi della plancia. In evidenza l’area riservata alla strumentazione,
prettamente analogica e ben leggibile, ed il blocco centrale in cui sono
inseriti i comandi della climatizzazione automatica, oltre all’impianto audio
Infinity dalle caratteristiche premium (subwoofer, caricatore da 6 CD). Di sera
una colorazione blu rende gradevole l’insieme. I sedili anteriori sono di tipo
sportivo, con l’accesso ai posti posteriori favorito a lato passeggero. Nel
salire dietro occorre solo ricordarsi della presenza del lunotto, che riduce di
parecchio lo spazio disponibile per la testa. Ma Genesis Coupé non è
propriamente una vettura per la famiglia o i grandi viaggi. Apprezzati diversi
dettagli, come l’accensione affidata al pulsante Start, la pedaliera in
alluminio ed un appoggio laterale che può ospitare diversi oggetti.
Cuore di questa Genesis è il 4 cilindri in linea DOHC con
fasatura variabile, che gestisce la trazione posteriore. Con 1.998 cc dispone
di 213 Cv (156,7 kW) a 6.000 giri. Un dato che va affiancato dalla generosa
coppia di 299 Nm disponibili a soli 2.000 giri. Le prestazioni si esprimono
quindi al meglio quando si sale di giri, ma la coppia regala una sorprendente
elasticità. In termini prestazionali, i classici 0-100 km/h si raggiungono in
8 secondi. Il consumo rispecchia il carattere del motore, con 10 km/litro nel
ciclo combinato. L’accensione è affidata ad un pulsante, con la chiave che può
essere tranquillamente tenuta in tasca oppure posizionata nell’apposito
alloggiamento dove si ricaricherà. L’abbinamento è con un cambio manuale a 6
marce, ben rapportate e dagli innesti in linea con lo spirito sportivo della
vettura. Bello il sound che regalano i doppi scarichi, più apprezzabile
all’esterno che a bordo.

In autostrada in termini di comfort generale durante i
lunghi trasferimenti si avverte la rigidità della vettura, che punta maggiormente
sull’aspetto prestazionale.Proprio in autostrada è apprezzata la sorprendente
elasticità della sesta marcia, sempre pronta nell’erogare significative
accelerazioni a qualunque velocità.
Bruno Bianchi
Bruno Bianchi