Francesca Moretti, 38 anni, enologa, è il nuovo
presidente della Strada del Franciacorta, fra le prime e più attive Strade del
vino italiane. Succede a Gianluigi Vimercati Castellini e resterà in
carica 3 anni. Francesca Moretti è responsabile del settore vitivinicolo
del gruppo Terra Moretti, fondato dal padre Vittorio Moretti nel 1977, anno di
nascita della cantina Bellavista in Franciacorta. A questa realtà sono seguite
nel tempo Contadi Castaldi in Franciacorta (1987), Petra (1996) e Tenuta la
Badiola (2000) in Toscana.
Oggi Francesca (nella foto di Oliviero Toscani) si dedica con particolare attenzione
alle strategie di sviluppo dei mercati, pur non
trascurando il suo amore per la campagna e l’agronomia. Nel 2011 ha , infatti, fondato
in Franciacorta la prima Scuola italiana di Potatura della vite in
collaborazione con la Scuola dei preparatori d’uva Simonit &
Sirch e con prestigiose università ed istituti di Ricerca.
Questa scuola ha
come obiettivo quello di diffondere la consapevolezza del valore strategico del
recupero di tecniche colturali tradizionali che, garantendo la salubrità e la
longevità delle vigne, sono in grado di valorizzare i caratteri di unicità di
un territorio vitato e della sua produzione.
Sin qui la presentazione ufficiale e d'obbligo. Ma
la nomina di Francesca Moretti segnala subito altre due cose: l'arte
vinicola, la dedizione ad essa, il prodotto centellinato che ne deriva parlano
sempre più al femminile anche in una terra, quella che si allarga tra il
lago d'Iseo e Brescia, oramai nota in tutto il mondo per la qualità (la quantità
appartiene al passato, se mai è esistita) dei suoi rossi e dei suoi bianchi; Luigi Veronelli aveva ragione quando, parlando di un grande produttore
locale, aveva coniato la splendida definizione della "rabbiosa
volontà del meglio, dell'esasperata selezione, del qualitativo
estremo". Il più grande enologo italiano del secondo Novecento aveva già
capito tutto, prefigurando il percorso che la Franciacorta avrebbe poi seguito
sino ad oggi.
Il nuovo CDA Franciacorta |
Ma non c'è dubbio alcuno: alla guida
della Strada del Franciacorta Francesca Moretti seguirà, aggiornandolo e
rinnovandolo, l’indirizzo indicato da Vimercati Castellini, rendendo sempre più
efficace il sistema di sinergie tra operatori del territorio già avviato dal
suo predecessore. “La
Franciacorta – spiega Francesca – è una splendida terra che,
in relativamente pochi anni rispetto al storia di altri territori, si è
affermata quale eccellenza enologica grazie alla consapevolezza che solo
innalzando gli standard della propria offerta si possono ottenere due risultati
contemporaneamente: sviluppo economico e tutela ambientale. Con la Strada del
Franciacorta ci impegneremo sempre più affinché questo territorio possa
consolidare la propria identità di “destinazione turistica”, individuando
interlocutori e mercati che siano in linea con il posizionamento del comparto
vitivinicolo. Punteremo cioè alla qualità del turismo oltre che alla evidente
attenzione per un incremento quantitativo del comparto".
Anche qui è il recente passato ad indicare le vie
del futuro: Franciacorta come "terroir" prezioso ma anche come
indirizzo turistico di interesse internazionale dove il viaggio (come in
"Sideway" di Jack Payne, un film sulle cantine californiane che
finisce per raccontare la nostalia per quelle italiane e francesi)
è una "decantazione" della vita che richiama un po'
quella che avviene nel lungo processo artigianale di produzione dalla
vigna alla bottiglia o dai campi alla tavola. "Sono
consapevole che il percorso sarà complesso e impegnativo - conclude
Francesca Moretti - ma sono molto fiduciosa, perché credo che in questo
momento di incertezza economica la gente riesca ad avvertire con maggiore
consapevolezza l’urgenza di affermare la propria identità culturale ed
economica in un quadro competitivo di tipo internazionale". La
sfida sta tutta qui: non arretrare mai. Ci vogliono passione e sacrificio ma di
questi tempi è meglio avere un'arma in più: quella tenacia tutta
femminile che regge l'urto dei momenti più difficili. Mai come oggi
l'arte dei vino è donna (e guarda caso anche nelle migliori cucine stellate
avviene spesso la stessa cosa). Un segno dei tempi.
Daniele Vaninetti