Una famiglia tedesca innamorata della Provenza, un ex
palazzo cardinalizio con ottocento anni di storia e uno degli hotel più
affascinanti di tutta la Francia, se si escludono Parigi e la Costa Azzurra che
sono due mondi a sé. Stiamo parlando de La Mirande di Avignone, la dimora che
gli Stein, arrivati qui dalla Germania, hanno sapientemente recuperato da
oltre vent'anni, trasformandola in un "monumento storico
vivente", come l'ha definito nel libro a taratura limitata Claude
Eveno (le fotografie sono di Nicolas Bruant). Un indirizzo di appena
20 camere, da vedere e da vivere (anche con i suoi
segreti) come parte integrante o come "ouverture"
all'adiacente Palazzo dei Papi, una delle mete turistiche più affermate di
tutto il mondo soprattutto durante il Festival del Teatro che porta in
questa terra gli amanti dell'arte di ogni latitudine.
Libro e hotel sono ora una cosa sola. Sfogliare il secondo
dopo aver soggiornato nel primo è un piacere per gli occhi che si rinnova
tra il rimpianto quasi struggente per aver lasciato ad Avignone un piccolo
tesoro di sensazioni, colori, decori preziosi, dipinti e tessuti scelti e
restaurati uno per uno, nel pieno rispetto della tradizione, del tempo che fu
quando in queste sale i cardinali dissidenti tenevano feste e banchetti,
aspettando il Pontefice nemico di Roma. Claude Eveno ha sapientemente
"catalogato" il fascino aristocratico ma autentico de La
Mirande: "La Rivière enchantée, La Roseraie, Le Grand Corail, Le Bambou,
La Corne d’abondance, LePerroquet, Le Singe savant… i nomi dei grandi tessuti
del passato sono già un invito al viaggio (ad Avignone, ndr). Un esotismo
costante segna l’eredità delle mura diventate monumenti storici. Eredità che ci
fa tornare indietro fino al diciottesimo secolo, il secolo degli incanti,
che ha visto la comparsa dei giardini anglo-cinesi e di una letteratura
basata sulla gioia dell’amore e della natura... I tessuti odierni
possiedono tutta l’autenticità di quelli antichi. Sono basati sugli stessi
modelli, come se fossero degli esemplari supplementari di una serie che
avrebbe potuto essere stata fabbricata un tempo e
miracolosamente conservata".
E' solo una parte della bellezza del luogo. Le sorprese sono
infinite. Scegliete la camera 37, entrate nella stanza con il parquet in rovere
e l'ampia sala da bagno in marmo di Carrara. Quando uscirete sul piccolo
balcone non potrete fare a meno di constatare che basterà allungare
un mano per avere la netta sensazione di poter toccare le pietre del Palazzo
dei Papi. Un pezzo della Grande storia entra prepotentemente nella vostra vita
privata, tra tappezzerie antiche e uniche, rubinetterie in stile provenzale,
quadri e fotografie d'autore e una cura dei particolari che ha pochi
eguali negli hotel di lusso europei. La tv a schermo piatto, davanti al letto,
è stata incorniciata nel legno. Tutto deve essere armonico. Eppure la dotazione
tecnologica della camera è di primissimo livello. Solo che è quasi celata
alla vista.
Anche in questo caso ci è di aiuto Claude Eveno: "Si
soggiorna, si vive a La Mirande poiché ogni camera, prima che qualcuno arrivi,
è abitata. Abitata dalla passione di coloro che crearono una tale dimora e che
la ricreano costantemente attraverso la cura amorevole che dedicano alla vita
quotidiana. La Mirande è il regno del dettaglio. Niente è lasciato al caso,
tutto è fatto con un proposito, formato e sistemato per il piacere di una scena
che è stata interamente studiata: un lavoro che è stato completamente
realizzato, ma che tuttavia si offre senza riserve a chiunque voglia
proiettarvi i suoi sogni più intimi. Un mazzo di fiori composto con arte,
una coppa di frutta scelta come per una natura morta, un tendone di una tale
ampiezza che cade pesantemente ma dolcemente al suolo, ogni cosa esprime il
fatto che non esiste nessun ordine immutabile qui e che ci si può abbandonare
al piacere del riposo... La Mirande è come una grande casa che apre il suo
dominio privato agli ospiti di passaggio".
La mattina dopo le marmellate e il pane appena preparati e
sfornati nelle cucine di questa maison che è anche una grande table
enogastronomica, con tanto di corsi di cucina organizzati regolarmente alla
presenza e sotto la direzione dei più importanti chef francesi, ti accolgono
nella sala delle prime colazioni. Servizio e "menu" dolce e
salato inarrivabili in un ambiente che ancora una volta volge lo sguardo alla
storia tra profumi e sapori che quasi ti ammaliano. La perfezione che diventa
arte, il tocco delicato di uomini e donne che da ore già lavorano per te.
Il servizio che è gentilezza ma anche alto artigianato. Come un
"Pranzo di Babette" che si ripete quotidianamente. Un rito
stupefacente come la pellicola tratta dal romanzo di Karen Blixen. Anche
La Mirande, come il film, si merita l'Oscar alla Grande Hotellerie.
Daniele Vaninetti
Hotel Restaurant La Mirande
Place de l'Amirande
F-84000 Avignon
Tel. + 33 (0)4 90 892626