Sempre attenta alla massima
qualità, Vacheron Constantine ha dato vita ad un segnatempo caratterizzato
dall'innovazione. Infatti, a seguito dell''aggiornamento degli standard
qualitativi, i nuovi segnatempo - per poter ottenere l'ambito “Punzone di
Ginevra” garanzia di altissima qualità e precisione - non potranno più
sottostare alle già rigide regole tecnichr applicate fin'ora al solo calibro,
ma all'orologio nella sua interezza, cassa inclusa, alzando ovviamente il
livello di difficoltà e precisione, a vantaggio dell'utente finale.
Festeggiato lo scorso anno
il 125mo anniversario della fondazione, Vacheron Constantin ha ritenuto
opportuno, e necessario, offrire al mercato un prodotto al passo coi tempi, per
degli appassionati del settore sempre più competenti ed esigenti.
Nel solco della tradizione
più classica, come indica il nome scelto per l'orologio, la casa ginevrina ha creato
il calibro 1120 ultrapiatto di soli 2,45 mm , a carica automatica, interamente di
manifattura, costituito da 144 parti, 36 rubini e funzionante a 19,800 A/h.
L'oblò posteriore in vetro zaffiro permette di visualizzare la massa oscillante
scheletrata, che incorpora la
Croce di Malta, simbolo della maison.
Con una riserva di carica di
circa 40 ore, il calibro – con funzione di ore e minuti – ha il punto di forza
proprio nella assoluta qualità costruttiva e di rifinitura dei singoli pezzi,
che si tramuta in assoluta precisione.
La cassa, 41 mm , prodotta nella sola
versione in oro rosa 18, a
tenuta fino a tre atmosfere, è certamente un'altro elemento di spicco:
elegante, mai eccessiva o fuori luogo, è adattissima a persone che vogliono
distinguersi, ma sempre con discrezione e classe. Il quadrante, in colorazione opalino
argentato, ha indici a bastoni, doppi al 12, per una lettura chiara ed
immediata, contribuendo ad aggiungere ulteriore stile all'orologio.
Un segnatempo che con la
difficoltà creativa dell'ultra-thin e gli altissimi standard tecnici applicati
contribuisce al permanere ai massimi livelli una maison storica come Vacheron
Constantin.
Stefano Carazzali