Nel quadro della strategia della Commissione europea per
stimolare l'innovazione e accelerare la transizione alla mobilità elettrica e
sostenibile, il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani,
commissario responsabile per l'Industria e l'imprenditoria, ha presentato in
anteprima assoluta al Circuit de Catalunya di Barcellona "Volar-e",
la più potente vettura da corsa sportiva a propulsione elettrica mai costruita
al mondo. La macchina è scesa in pista girando sul circuito per un test drive
dimostrativo.
Qualche specifica tecnica: accelerazione da 0 a 100
km/h in 3,4 secondi, velocità massima di 300 km l’ora, uno
speciale sistema di ricarica fast-charging: 15 minuti per una ricarica completa
delle batterie che alimentano il motore. La vettura è stata realizzata
dall’azienda spagnola Applus Idiada. Il progetto è stato finanziato al
cinquanta per cento dalla Commissione europea. La "prima" su pista
coincide con gli sforzi Ue per la mobilità sostenibile. Non solo con le nuove
regole in fatto di emissioni dei veicoli ma anche con nuovi investimenti. Il
nuovo piano auto 2020 del commissario italiano a Bruxelles intende promuovere
«una strategia a favore di un'auto più competitiva e verde. Il piano – ha
spiegato nelle settimane scorse lo stesso Tajani – conterrà un incremento degli
investimenti a favore delle auto green che passeranno da 1 miliardo di euro a
1,5 miliardi».
C’è poi un’altra questione spinosa che il commissario ha
annunciato di voler dirimere. Il tema è quello delle colonnine elettriche.
Com’è noto, non è ancora stata trovata un’intesa sugli standard da adottare. Al
momento, lo scontro è tra il sistema di ricarica utilizzato in Germania (Type 2
connector o Mennekes connector) e quello adottato da Italia e Francia (Trupe 3,
realizzato dalla EV Plug Alliance). Se venisse introdotto una standard
unitario, si fa notare da più parti, la mobilità elettrica sarebbe davvero
favorita. Ed è per questo che Tajani ha annunciato di aver lanciato «un’analisi
di impatto» per risolvere il contrasto fra i due sistemi prevalenti oggi nel
Vecchio continente.
«Fra qualche mese – aveva detto il commissario Ue – proporrò
una soluzione che sarà un passo avanti per quanto riguarda la mobilità
elettrica», lasciando intravedere con questa affermazione che solo uno dei due
sistemi alla fine sopravviverà in un’Europa che ha estremo bisogno di soluzioni
e indirizzi comuni senza inutili e pericolosi ritorni a statalismi o
nazionalismi.
Daniele Vaninetti