Tutto pronto sul lago dei Quattro Cantoni per il Lucerne Festival (16 agosto-15 settembre) dedicato, quest'anno, al binomio musica-rivoluzione, anzi a "Viva la Rivoluzione" o se si vuole alla "rivoluzione nella musica". La grande rassegna musicale celebra il suo 75° anniversario anniversario commemorando la sua lunga storia e lanciando un messaggio direttamente ispirato all'appello di Wagner ai giovani: "Create il nuovo".
Non a caso Wagner, nato 200 anni fa, trascorse un periodo importante della sua vita proprio sul lago dei Quattro Cantoni dove nelle prossime settimane molte delle sue note rieccheggeranno nel KKL di Lucerna, cuore e palcoscenico privilegiato di questa manifestazione estiva che ha ben pochi rivali al mondo. Un esempio? Jonathan Nott alla guida dei Bamberger Symphoniker e della Bayerische Staatsphilharmonie presenterà per la prima volta a Lucerna la versione completa dell'Anello di Nibelungo. Ma saranno Claudio Abbado e la Lucerne Festival Orchestra, con l'"Eroica" di Beethoven e l'"Ouverture tragica" di Brahms ma anche con il "Canto della colomba" di Schoenberg, ad aprire nel segno dell'impeto e del coraggio il Festival. Appuntamento (già sold out) alle 17 del 16 agosto nella Sala dei concerti del KKL, praticamente in riva all'acqua.
Lungo questa scia, i Berliner Philharmoniker diretti da Simon Rattle ci ricorderanno il 29 agosto, eseguendola, che "Le Sacre du Printemps" di Stravinski fu uno dei più dirompenti scandali nella storia della musica: 100 anni or sono, la sua prima esecuzione al Theatre des Champs-Elysees di Parigi rappresentò un vero e proprio choc per il pubblico. Una rivoluzione, appunto. Ma oggi sappiamo che questa partitura è indiscutibilmente il simbolo raggiante della rivoluzione nel mondo delle sette note e della "musica nuova" che si affermò nei primi anni del Novecento in mezza Europa.
Anche altri compositori che hanno introdotto delle radicali novità e che hanno interagito, grazie alle loro opere, con le rivoluzioni politiche, sociali e culturali, rappresentano un vero e proprio focus del programma svizero: da Carlo Gesualdo passando per Ludwig van Beethoven e Hector Berlioz fino ad Arnold Schonberg; da Dmitri Shostakovic, la cui opera tematizza le conseguenze della Rivoluzione d'Ottobre, fino a Helmut Lachenmann. Come è ben noto al pubblico degli appassionati ma non solo, il Lucerne Festival Orchestra è affiancato dal Lucerne Festival Acadamy, i due pilastri centrali di una kermesse che ha pochi uguali al mondo per intensità della programmazione e importanza dei nomi e delle bacchette chiamate ad esibirsi qui, in terra elevtica. Da almeno da dieci anni.
E infatti da un decennio tutte le più grandi orchestre del mondo arrivano qui come ospiti protagonisti dell'evento. Non manca praticamente nessuno o quasi: i Wiener e i Berliner Philharmoniker, i Bamberger Symphoniker, la Bayerische Staatsphilharmonie, la Budapest Festival Orchestra, la Luzerner Sinfonieorchester, la Philharmonia Orchestra, la Pittsburgh Symphony Orchestra, la Royal Concertgebouw Orchestra Amsterdam, la St. PetersburgPhilharmoniker, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, la Sachsische Staatskapelle Dresden, la SWR Sinfonieorchester Baden-Baden e Friburgo e la West-Eastern Divan Orchestra. Est, Ovest, Nord e Sud del Pianeta uniti insieme in "un inno alla gioia".
Sul podio, accanto a Claudio Abbado e Pierre Boulez, i due maestri protagonisti indiscussi della storia e del rilancio del Festival, si affiancano "pezzi da novanta" della bacchetta come Daniel Barenboim, Daniele Gatti, Daniel Harding, Manfred Honeck, Mariss Jansons, Lorin Maazel, Jonathan Nott, David Robertson, Simon Rattle, Esa-Pekka Salonen e Christian Thielemann. Poi vanno annoverati i solisti: tra gli altri, i violinisti Daniel Hope, Anne-Sophie Mutter e Carolin Widmann, i pianisti Yefim Bronfman e Maurizio Pollini, i cantanti Johan Botha, Mihoko Fujimura, Thomas Hampson, Barbara Hannigan e Dorothea Roschmann, per citare solo qualche nome. In tutto ben 27 concerti sinfonici, oltre a quelli cameristici e ai recital. Infine, come "artistes etoiles"arrivano sul lago di Lucerna Mitsuko Uchida e Martin Gruginger. Debutto assoluto per Rinaldo Alessandrini e il "suo" Concerto Italiano. Quindi le Opere che saranno rappresentate mentre è da non perderee, per la musica cameristica l'appuntamento con il Jack Quartet. Nutritissima la serie di incontri e conferenze a tema, sessioni cinematografiche e storiche, esibizioni collaterali di giovani talenti emergenti come la flautista Daniela Koch.