"Metti
un dopocena" a Castelbello, nelle tre stanze del ristorante
Kupperlain di Jorg Trafoier e Sonya Egger e dei loro figli, tutti
impegnati nel regalare ai loro ospiti i segreti di un'avventura
gastronomica dove l'eccellenza gourmet è pari ad una cultura e una
pratica dell'ospitalità senza eguali. Il castello, quando esci sul
terrazzo della camera, si erge, illuminato, davanti a te, simbolo e
roccaforte maestosa della Valle Venosta, il "granaio dell'Alto
Adige". Un tocco di magia nella notte.
La
camera Rosa, quella Blu e l'altra con il balconcino: solo tre
ambienti, sapientemente restaurati, che ti invitano a riposare sopra
la sala ristorante anche oltre il tempo necessario per una pausa di
uno o più giorni. D'altra parte il "sotto" e il "sopra"
del Kupperlain sono in perfetta sintonia tra loro. Al ristorante e
bistrò gourmet prevale la scrupolosa attenzione per tutto quanto è
coltivato, preparato e creato in casa (dal pane alla piccola
pasticceria) o che è selezionato dai migliori allevatori della zona.
Nelle camere si respira la stessa atmosfera di naturale, ma preziosa,
semplicità con tocchi di grande raffinatezza. Nessun intervento ha
sconvolto la storia architettonica di questi spazi. Anche il sistema
di illuminazione rispetta a pieno la storia di questa casa.
Il
Kuppelrain ha la sua genesi nei primi anni del Novecento quando venne
edificato "in solida pietra dalla cantina al tetto, utilizzando
l'ardesia e la mica del Sonnenberg", spiegano Jorg e Sonya, che
aggiungono: "Nella zona delle tre camere abbiamo lasciato una
parete senza intonaco proprio per documentare meglio l'arte
costruttiva dell'epoca. Per il restauro abbiamo utilizzato materiali
del posto. Il marmo, di un bianco insuperato, proviene, ad esempio,
dal comune di Lasa in Val Venosta. Da bambini giocavamo con cubetti
di marmo, con cui costruivamo castelli. Oggi gli stessi cubetti di
marmo decorano l'accesso al nostro ristorante. Il legno utilizzato
proviene dai boschi locali, ed è stato lasciato al naturale per
armonizzarsi perfettamente con gli antichi mobili in legno già
presenti nei vari locali".
Il castello di Castelbello. Foto Eternit |
Dopo
aver scelto e gustato un "Gateau di fegato d'oca e mele con
riduzione di Gewurztraminer" o una "Sella di capriolo con
scorzonera, mirtilli rossi e funghi" - la summa della cucina
creativa di Jorg Trafoier e della sua équipe familiare - la vista
della "rocca" di Castelbello, mentre ti prepari per la
notte da questa posizione strategica e unica, è l'ideale
prosecuzione (o conclusione) di una giornata particolare, tutta
vissuta nel segno del bello. L'oscurità è rischiarata dai giochi di
ombre e di luci che avvolgono il castello Duecentesco, affascinante
quanto misterioso capolavoro medioevale eretto dai Signori di
Montalban e ben presto conteso a questa casata dai Conti del Tirolo,
sino al suo definitivo completamento, nel Cinquecento.
Al risveglio la piccola colazione è un'altra delizia: marmellate e succhi di frutta fatti in casa, burro degli alpeggi su un "letto" di ghiaccio, yogurt naturalissimo, speck e "collezione" salata che arrivano solo dalle produzioni della famiglia Trafoier. L'inizio di un'altra giornata da vivere all'insegna del connubio tra tradizione e creatività. Così è il Kupperlain in tutte le sue parti ed in ogni suo servizio per l'ospite. Una famiglia di chef, sommelier, albergatori e innovatori nel panorama turistico dell'Alto Adige. Chapeau!
Daniele Vaninetti