La notizia è oramai nota in tutto
il mondo gourmet italiano: Walter Eynard, lo storico chef valdese del
"Flipot" di Torre Pellice, dal dicembre scorso
arricchisce con la sua ricerca gastronomica - quella che gli valse le due
Stelle Michelin - l'offerta ricettiva del Somaschi Hotel dentro
la splendida cornice settecentesca del Monastero di Cherasco
(CN).
Meno scontata è l'operazione
di rinnovamento che il Somaschi - dimora d'epoca per
naturale vocazione e per diritto secolare - sta compiendo
sotto la direzione di Riccardo Moia, coadiuvato da Ferruccio
Rivolta, proprio attorno all'apertura del "Walter Eynard
Restaurant". Questo tris d'assi - lo chef valdese, Moia
e Rivolta - stanno dando vita e corpo, infatti, ad un'operazione
di abbellimento e affinamento dell'arte dell'ospitalità che può
contare soprattutto sulla loro decennale esperienza nel settore e
che, a suo modo, inventa un nuovo modello dell'hotellerie del secondo
millennio.
Con queste premesse, ritornare
al Somaschi Hotel, noto in tutto il Piemonte come indirizzo di
charme nel rispetto assoluto della sua storia, qui dove i
Padri Somaschi aprirono il loro collegio a metà Ottocento, è
una sorpresa. Molto ruota attorno alle iniziative che
vedono protagonista Eynard (la rievocazione de
"Il Pranzo di Babette", tratto dal celebre e omonimo
racconto di Karen Blixen, le serate a tema tra cui quelle dedicate
alla cucina Sabauda e a quella Futurista, gli eventi culturali, ecc),
il suo nuovo menù à la carte e la ricerca di nuovi
traguardi nel gotha della ristorazione italiana. Il tutto a prezzi
giusti in una maison che vuole rendere accessibile il lusso a tutti
i "mille" pubblici della vacanza e dei viaggi.
Puoi cominciare il tuo pranzo o la tua
cena con un "Salmerino cotto sulla pietra di Luserna e
salsa limoncella" per continuare con gli "Gnocchi di
latte, salsa al profumo di limone e Crescione di ruscello" e
finire con una "Goccia di mousse al cioccolato, mele al Calvados
con sorbetto al cioccolato". La sala ristorante è un doppio
palcoscenico: quello architettonico originario dai grandi
soffitti affrescati e quello lasciato in fondo al ristorante, lì
dove andavano in scena le rappresentazioni teatrali del collegio.
Tutto autentico.
lo chef Walter Eynard |
Eynard i piedi per terra li
mantiene sempre, come è stato sinora nella sua vita e nella sua
arte: "Non credo - dice - che occorra inventare nulla. Il
vecchio contadino piemontese diffidente, che custodisce,
gelosamente, i prodotti del suo orto, è il tuo
interlocutore d'obbligo. In cucina, come nell'esistenza, camminiamo,
passo dopo passo, sulla terra, in modo naturale con le scarpe giuste.
E' importante andare sempre a caccia dei prodotti naturali che
le stagioni ti offrono". Insomma, il cibo come "rispetto
verso quanto la natura mette a disposizione ogni giorno". Da
questa concezione prendono ispirazione i libri dell'ex chef
del "Flipot", prima e dopo il successo de "La
cucina valdese" edito da Claudiana e la pubblicazione
dell'edizione moderna di un quaderno di ricette del primo
Ottocento, lasciato in eredità da Madame Jahier-Muston che ora
potrebbe dare il là ad trittico che rievoca cento anni di storia
della cucina, dal 1809 agli inizi del Novecento, tra le valli
italiane e quelle francesi.
"Sono all'opera - conclude Eynard
- dentro un luogo ricco di fascino e possiamo contare sui
prodotti delle vicine Langhe a cui apporterò le mie conoscenze
precedenti". Le cantine del Somaschi sono un omaggio a
questi terroirs nobili e unici così come è unica
l'ambientazione di questo historical fashion hotel con i
suoi giardini all'italiana, il parco con piscina, la splendida sala
per la piccola colazione recentemente "restaurata" su un
progetto di Riccardo Moia, le stanze antiche e le suites moderne
ispirate ai maestri della moda italiana, Armani in testa. La sfida
culinaria e alberghiera del Monastero di Cherasco continua.
Daniele Vaninetti
Somaschi Hotel
Monastero di Cherasco
Via Nostra Signora del Popolo, 9
12062 Cherasco (CN)
Tel. + 039 0172 488482