Foto Cologni |
L’esposizione ripercorre le invenzioni e le scoperte che hanno costellato la storia della misurazione del tempo, dai primi gnomoni ai miracoli di micromeccanica dei cronografi contemporanei. Fulcro dell'evento la versione italiana, edita da Marsilio Editori, de "La conquete du temps", il libro dello storico di Fhh Dominique Fléchon divenuto un punto di riferimento obbligato per chi vuole ripercorrere l’affascinante “romanzo” dell’orologeria, dai Babilonesi ai giorni nostri. Un excursus che, giustamente, viene ospitato a Milano in un luogo emblematico della cultura come la Biblioteca Ambrosiana in concomitanza con il Salone del Mobile, prima, ed Expo 2015, poi.
Infatti, all’interno di questa culla del sapere e della conoscenza, le cui mura risalgono all’inizio del XVII secolo e che porta il nome del Santo Patrono del capoluogo lombardo, è custodito il Codex Atlanticus di Leonardo da Vinci, la più ampia (in dodici volumi) raccolta dei suoi disegni scientifici e tecnici (oltre mille). La proposta s'inserisce perfettamente in questo contesto. Non dobbiamo forse al celebre genio del Rinascimento il concetto di fuso-catena che garantisce una forza costante alla trasmissione dell'energia? Ancora oggi le maison dell'alta orologeria ricorrono a questa tecnica risalente al 1490 per risolvere l’annoso problema dell’energia negli orologi meccanici.
“La Conquista del Tempo” è stata pensata proprio per raccontare in maniera prospettica le invenzioni e le scoperte che hanno costellato la storia della misurazione del tempo, una delle più straordinarie avventure dell’uomo che all’Ambrosiana è “riassunta” in un centinaio di esemplari: dai primi gnomoni alle contemporanee meraviglie della micromeccanica, altrettante testimonianze dell’ingegno che l’uomo ha dimostrato nei secoli nel tentativo di “appropriarsi” del tempo. L’ordine cronologico è di rigore.
Questa ricerca è sempre stata accompagnata da un costante interesse per l’estetica che, attraverso i métiers d’art, ha trovato la sua massima espressione mantenuta ancora oggi. Le tecniche dell’alto artigianato hanno contribuito a rendere preziosa la storia delle “macchine del tempo” e gli esemplari in mostra a Milano sono tutti autentici capolavori. Merito della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e della Fondation de la Haute Horlogerie farceli conoscere nella loro unicità ma anche nel loro divenire.
Da parte sua Girard-Perregaux espone, in questa cornice prestigiosa, un'opera d'arte assoluta, le Constant Escapement L.M. presentato a Baselworld 2013: cassa in oro bianco dal diametro di 48, lunetta satinata circolare, interno satinato-spazzolato, vetro zaffiro anti-riflesso bombato, corona d'oro bianco con logo GP inciso, quadrante argenté grené con applicazioni rodiate, lancette delfino, fondello vetro zaffiro chiuso mediante 6 viti, scritte incise a mano. Impermeabilità: 30 metri. Ma spazio anche a Girard-Perregaux con movimento al quarzo del 1970 e al Cronografo pour Ferrari S.F. foudroyante in titanio.
La mostra, naturalmente, non può prescindere dal libro di Dominique Fléchon. Pubblicato inizialmente nel 2011 in versione francese è stato tradotto in inglese e in cinese. Completato e aggiornato, è composto da sei capitoli che ricostruiscono i progressi realizzati dalle prime unità di misura agli esemplari di alta orologeria dei giorni nostri. Sei capitoli che si ritrovano anche nella rassegna milanese e che di fatto colmano un vuoto bibliografico. Libro d’arte e mostra recano lo stesso nome e ci regalano una lettura dell’ora che da routine si trasforma in autentici momenti di passione e ammirazione. Meraviglie.
a cura di Elena Vaninetti
“La Conquista del Tempo”
Veneranda Biblioteca Ambrosiana
Sala Federiciana piazza Pio XI, 2
20123 Milano
Dal 15 aprile al 14 giugno 2015
Orari: Dalle 10.00 alle 18.00 tutti i giorni escluso il lunedì