Apre Gianandrea Noseda sul podio della "sua" London Symphony Orchestra (Debussy e Rachmaninov il 2 e 3 settembre nelle due città “alleate” per il Festival). Chiudono, come fuochi d'artificio di fine estate, Riccardo Chailly, alla guida della Filarmonica della Scala di Milano, e Toquinho con un omaggio, tra gli altri, a Villa Lobos e Astor Piazzolla in un gioco di rimandi e interconnessioni storico-musicali. In mezzo tanti grandi nomi già affermati ed emergenti. E' questo il fil rouge di MITO Settembre Musica in programma dal 2 al 22 settembre 2016 a Torino e Milano, asse culturale del Nord-Ovest italiano. E questa volta c'è un tema conduttore: "Padri e figli" (non solo delle sette note).
Toquinho (Photo by MITO) |
Gli organizzatori della rassegna l'hanno evidenziato bene,
sfornando numeri e concept: "Un millennio di grande musica in 160 concerti
tra Torino a Milano per un Festival che si rinnova e diventa tematico. In
programma le musiche di 112 compositori viventi, 3 nuove commissioni, 8 prime
esecuzioni assolute, 2 prime per l’Europa e 4 per l’Italia. Introduzioni e
guide all’ascolto per ogni concerto per il piacere di una comprensione più
profonda. E poi appuntamenti gratuiti nelle zone meno centrali delle due
città, incontri speciali dedicati ai più piccoli e due grandi serate in
piazza in cui il pubblico diventa protagonista". Insomma una manifestazione che allarga i confini del suo proporsi al tessuto urbano e alle realtà sociali spesso lontane da questo mondo ma non dalla musica tutta.
Qualche nome tra ouverture e chiusura? Nelle due metropoli
arrivano, tra molti altri, Barbara Hannigan, l'Accademia Montis Regalis, il
violoncello di Mario Brunello, il duo violino-pianoforte di Valery Sokolov e
Evgenly Izotov, la pianista Gabriela Montero, il suo "collega" Andrea Lucchesini e l'ensemble La
Risonanza. "Nel ripensare MITO Settembre Musica e volendo dedicare la
manifestazione interamente alla musica classica - aveva annunciato il direttore
artistico Nicola Campogrande - ho tenuto presente due gruppi di ascoltatori:
gli habitué e quelli che non hanno mai messo piede in una sala da concerto. Ad
entrambi ho voluto proporre qualcosa di inusuale, che rinnovasse il piacere
dell’ascolto per chi già frequenta i concerti e, al tempo stesso, abbattesse
ogni barriera per chi non è abituato a farlo. Così ho immaginato un festival
tematico, nel quale ogni appuntamento è costruito ad hoc e proposto a un
pubblico a cui si chiede, in alcuni casi, di essere protagonista
attivo".
Campogrande aveva aggiunto e specificato: "Per il 2016 il
tema sarà Padri e figli: mi sembra si adatti bene a una manifestazione che ha
una lunga storia alle spalle ma che si sta aprendo al nuovo. E penso che la stessa
apertura stia avvenendo all’intero universo della musica classica: amiamo il
grande repertorio del passato ma abbiamo voglia di ascoltarlo in modo inedito,
fresco, arricchito dalla più bella musica degli autori viventi». Ognuno dei 160
concerti in programma (80 per ogni città) sarà preceduto da un’introduzione
all’ascolto con l’obiettivo di offrire un’esperienza musicale inedita, curiosa,
capace di coinvolgere il pubblico offrendogli il piacere di una comprensione
più profonda. Saranno, quindi, Stefano Catucci a Torino, dal 2 settembre al
Teatro Regio, e Gaia Varon a Milano, dal giorno successivo alla Scala, a
presentare ciascun concerto in cartellone.
La serata d’apertura, come detto, è affidata alla London Symphony
Orchestra e vede protagonista Gianandrea Noseda, recentemente nominato
direttore ospite principale della prestigiosa compagine inglese. Il programma,
intitolato "Debussy recasted", ruota attorno alla figura del
compositore francese, accostando un capolavoro come “La mer” alla prima
esecuzione italiana di cinque dei suoi "Préludes" per pianoforte, appena
trascritti per orchestra dal compositore greco Nikos Christodoulou, e alla
Seconda Sinfonia di Rachmaninov, nata negli stessi anni.
Riccardo Chailly (Photo by MITO) |
Il pubblico di tutte le età è, invece, il primo attore di MITO Open
Singing, il 10 settembre a Milano e il giorno successivo a Torino, una proposta che mira a coinvolgere tutti nelle performance di chiusura delle due giornate nelle quali trenta cori provenienti da tutta Italia,
per un totale di oltre mille cantori, si esibiscono in diverse zone del tessuto
urbano. Il Festival si chiude a Torino il 21 e a Milano il 22 settembre
con il concerto "Jobim o Villa-Lobos?" a sottolineare quegli intrecci
tra la musica di Villa-Lobos e le canzoni di Jobim, oltre che tra la Spagna di
Manuel de Falla e l’Argentina di Astor Piazzolla. La violoncellista francese
Ophélie Gaillard, con il suo ensemble e insieme a Toquinho, esploreranno i due
mondi musicali e geografici grazie a trascrizioni inedite e curiose pensate anche per la rassegna piemontese-lombarda.
"Il programma di MITO ripercorre un arco temporale di oltre
ottocento anni di musica, in molte occasioni oltrepassando le barriere di
genere. Composizioni nuove fanno capolino tra il repertorio barocco;
improvvisazioni s’inseriscono tra Schubert e Schumann; Richard Strauss fa
spazio alle colonne sonore di Hollywood e al repertorio contemporaneo che ne è
erede". "Padri e figli", appunto.
Daniele Vaninetti
www.mitosettembremusica.it