Il Salone dell'Automobile di Parigi in un foto d'archivio |
Una premessa: il Motor Show della Ville Lumiere (Paris Expo-Porte de Versailles) ha una cadenza biennale, alternandosi con quello di Francoforte, ma la sensazione è che quest’attesa di due anni non sia stata vana se non altro perché nella capitale francese sono attesi un milione e 250 mila visitatori. Un pubblico da primato assoluto per vivere insieme questa, possibile, “nuova era” dell’automotive. E una seconda annotazione preliminare: se Ginevra sembrava aver, almeno in parte, rinunciato all’auto “verde”, eliminando il padiglione a tema (su volontà delle case), i francesi, invece, lo confermano (spazio espositivo n. 3). Anche perché molte delle anteprime e delle novità che sfileranno a Parigi sono proprio a motore ibrido o elettrico. Anche quelle più costose e blasonate.
Poi c’è il contesto. Attorno
e dentro il Salone dell’Automobile, da anni, si respira quell’atmosfera
charmant tipica della città immortalata in tanti film e in molte opere d’arte.
Uno stile unico tra serate vip, happening e sorprese, concorsi, spettacoli e
retrospettive a tema (come quella dedicata a “Le Mans classic”), appuntamenti
glamour o appprofondimenti sulle relazioni con i mondi del design e della moda. Si celebra anche così, dopo la prima “rivoluzione della mobilità”
della fine del Diciannovesimo secolo (una prerogativa storica tutta
transalpina) la “terza era” di questo mondo: l’auto sempre più connessa e
interattiva, sicura e rispettosa dell’ambiente, simbolo di una libertà di movimento che ritorna.
A Parigi, hanno già fatto
sapere gli organizzatori, non ci saranno solo le imperdibili anteprime mondiali
ed europee ma molti marchi – ecco lo sguardo proiettato sul futuro – sveleranno
i loro piani produttivi per i prossimi cinque anni. E non si discuterà di guida
autonoma o di veicoli intelligenti: li si proverà direttamente per le strade
parigine cercando di dare risposte concrete, e fattibili, alla crescente domanda di soluzioni a misura d’uomo per la mobilità di domani, servizi compresi.
Niente modelli unici ma soluzioni
realizzabili dentro e fuori dall’auto, per chi guida e
per chi vive in città. Studi, sondaggi, confronti tra esperti: Parigi è anche
questa voglia di disegnare un mondo migliore in un settore dove squilibri e
normative conflittuali frenano proprio lo sviluppo di approcci e realtà più moderni. E
i nuovi prodotti sembrano assecondare questa nuova presa di coscienza.
L'auto del futuro secondo Bmw |
Bmw, ad
esempio, è sempre più lanciata nei suoi prossimi 100 anni e in Francia porterà,
tra l’altro, un’edizione in soli 500 esemplari della nuova M3 accanto a tutta
la sua linea più “ecologica”. In puro British Style, Jaguar stupirà i
visitatori con il suo primo Suv F-Pace. Ma arriva anche la “prima” mondiale di
Ioniq (tre motorizzazioni), l’ibrido secondo Hyndai. Poi spazio alla versione
GT della Twingo, derivazione di Renault Sport. E che dire della nuova Porsche
Panamera o della piccola Smart ED tutta elettrica?
In bella mostra le cabrio.
Tra le altre – una conferma – ecco la Range Rover Evoque, La Merdedes Benz S,
la Mini e Fiat 124 Spider. Solo alcune anticipazioni di una kermesse che sembra
essere quasi una "collezione autunno-inverno" delle quattroruote. Parigi è sempre
Parigi: anche in auto.
Daniele Vaninetti
(Photo by Mondial de l'Automobile 2016)