Aldo Mondino davanti all'opera "Mon Dine" (Photo Fabrizio Garghetti) |
I riferimenti presenti nei suoi lavori spaziano dal Surrealismo alle ricerche Dada, dal Pop al Concettuale sino a citare e stravolgere le opere di grandi maestri come Casorati, Degas, Picasso, Giacometti o Capogrossi. Mondino pratica tutto e il contrario di tutto, mescola tecniche, materiali e generi, cambiando il modo di vedere le cose e la loro funzione (esemplari i tappeti dipinti su eraclite). Il tocco è originalissimo. E oggi sembra ancora più unico e irripetibile.
A partire dai primi
anni Ottanta realizza sculture di cioccolato, dipinti su linoleum, mosaici di
marshmallow, tappeti di caffè e di granaglie, lampadari di penne Bic oltre a
sculture in bronzo, vetro, ceramica e legno. Tutto per Mondino è fonte
d’ispirazione: dagli abbecedari ai classici dell’arte, dal Palio di Siena alle
tradizioni religiose e mistiche. Si resta esterrefatti per come il suo lavoro
possa essere giocoso e infantile, appassionato ed emotivo, introspettivo e
drammatico ma sempre irriverente e ironico.
Amico di Armando Testa, che lo
vorrebbe spingere a fare il pubblicitario, elabora un inedito rapporto tra
parole e immagini, trasformando i suoi titoli in catalizzatori di significato,
che attraverso irriverenti giochi di parole stravolgono la lettura dei lavori. La seconda parte della
sua vita è segnata da un inarrestabile bisogno di perdere coscienza di sé.
Questa forma d’escapismo da un’Italia travolta dal boom economico e attraversata
dalle lotte di classe, si manifesta, come nell’amico e compagno di ricerche
Alighiero Boetti, nella ricerca mistica, nell’alcool e nelle donne, ma
soprattutto in lunghi soggiorni in luoghi esotici (Turchia, Marocco o India) in
cui trova i soggetti per la sua pittura.
Dervisci + mosaico, 2004, olio su linoleum 60 x 80 cm |
The Byzantine World, 1999, cioccolatini su tavola 190 x 240 cm. |
La mostra, inoltre si arricchisce di sei interventi monumentali installati in alcune delle più importanti istituzioni museali genovesi, articolandosi come un percorso sorprendente, in cui niente è come appare e in cui la grandiosa storia della città viene reinterpretata dall’ironia dissacrante di questo artista. “Aldo Mondino. Moderno, Postmoderno, Contemporaneo.” diventa una caccia al tesoro che, dalle sale neoclassiche di Villa Croce, ci spinge a scoprire la medievale Casa di Colombo, stupendoci con la superba monumentalità di Palazzo Ducale, per entrare nei saloni da ballo dei famosi Palazzi di Strada Nuova. E dopo averci fatto affacciare sul mare delle terrazze di Palazzo Reale, ci "immerge" nelle sale dell’Acquario, guidandoci nel meraviglioso atrio liberty di Palazzo della Meridiana.
A cura di Daniele Vaninetti
Aldo Mondino. Moderno, Postmoderno, Contemporaneo.
Museo d’arte
contemporanea Villa Croce e Palazzo della Meridiana
Installazioni
a Palazzo Ducale, Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, Palazzo Reale,
Casa di Colombo,
Acquario di Genova
GENOVA
Opening 23 settembre dalle 18 alle 21
Apertura dal 24
settembre al 27 novembre 2016