Durante un evento celebrativo per il 50° anniversario della sua presenza in Giappone, Ferrari ha presentato sul finire del 2016 una nuova fuoriserie, la J50. L'incontro si è svolto al National Art Center di Tokyo.
Questo modello, la cui produzione sarà limitata a soli 10 esemplari, potrà essere personalizzato secondo le richieste specifiche espresse da ciascun cliente per colori e finiture, nel pieno rispetto di una tradizione oramai consolidata. Realizzata sulla base dell’attuale 488 Spider, la J50 è equipaggiata con una versione specifica del motore V8 da 3,9 litri vincitore dell’International Engine of the Year Award 2016. La potenza è di ben 690 cv. La carrozzeria si contraddistingue per le linee futuristiche. L’obiettivo dei designer era quello di creare una roadster molto ribassata, che incarnasse i valori di leggerezza e agilità tipici del marchio. Per raggiungere questo obbiettivo, una forte dinamicità è stata impressa al fianco della vettura, nata dall’interazione tra le due principali direttrici: il bordo inclinato superiore del finestrino, in continuità con il filo parabrezza, e la linea di fuga nera inclinata che, dalla parte inferiore del muso, corre lungo le portiere fino a perdersi nelle prese aria laterali.
L’effetto visiera, generato
dalle superfici vetrate, ricorda le Barchette Ferrari da competizione del
passato mentre la linea di demarcazione nera è una nuova interpretazione di un
ricorrente segno stilistico utilizzato su vetture iconiche come la GTO, la F40
e la F50. La J50 si avvale anche di uno studio per l'aerodinamica molto
dettagliato e mirato: realizzare soluzioni specifiche a supporto dello stile.
In primo luogo i radiatori anteriori sono stati riposizionati più vicini fra di
loro per consentire un disegno totalmente inedito del paraurti anteriore. Il
risultato ha prodotto una sezione del cofano bassa al centro e con la sommità
dei passaruota in rilievo a enfatizzare la muscolosità tipica delle sportive
Ferrari con motore posteriore-centrale. Due canali d’aria in fibra
di carbonio scolpiscono la massa anteriore e rendono il cofano ancora più
deciso nell’aspetto. La traversa superiore del parabrezza è stata abbassata
per consentire un flusso maggiore sopra il profilo aerodinamico posto dietro
alla cabina e sullo spoiler posteriore. La coda è, invece, dominata da un gioco
di temi grafici tridimensionali.
Daniele Vaninetti