Ballo della Rosa: la Secessione viennese. Monte-Carlo

La Salle des Etoiles, luogo magico per il Ballo della Rosa a Monte-Carlo

Carolina di Monaco, Principessa di Hannover e presidente della Fondazione Princesse Grace, ha chiesto all’amico stilista e fotografo Karl Lagerfeld di ideare anche l’edizione 2017 del Ballo della Rosa, che si terrà sabato 18 marzo nella splendida cornice della Salle des Etoiles dello Sporting Monte-Carlo. Insieme hanno ricreato un universo che celebra uno dei movimenti artistici e architettonici più innovativi: la Secessione viennese. Fu proprio la principessa Grace, nel 1954, a ideare questo appuntamento di fine inverno nel Principato e a dargli subito una grande valenza umanitaria. Come era nel suo stile.
Sviluppatosi in Germania e in Austria, e poi in tutta Europa tra il 1892 e il 1906 con altri nomi a seconda dei Paesi dove si diffuse (l'Art Nouveau in Francia), il movimento della Secessione vive il suo momento ufficiale a Vienna quando l'ideale dell'opera totale, vissuto come fusione di tutte le arti, porta alla rottura con l'Accademia locale e alla stampa della rivista "Ver Sacrum". I suoi fondatori, con le loro linee perfette e con le nuove tecniche utilizzate, hanno segnato un’epoca dell'arte moderna. Tra essi Joseph Olbrich (e il suo Palazzo della Secessione), Otto Wagner (con la sua architettura), Koloman Moser e Gustav Klimt (il genio pittorico di quegli anni). In paricolare, a Monte-Carlo il profilo emblematico di Mela Koehler, giovane illustratrice e allieva del grafico Moser, viene rappresentato con lo Schizzo per una cartolina di Wiener Werkstätte realizzato nel 1914.
Ballo della Rosa 2017: "La Hall - L'entrata dei principi"
Tutto è stato ricostruito e reinventato a tema e per l'edizione 2017 si annuncia, così, una decorazione molto realista, ricca di riferimenti ad uno dei momenti più significativi del passaggio e dell'evoluzione dell'espressione artistica dall'Ottocento al Novecento. Il glamour degli eventi monegaschi viene immerso, riflettendolo, in un mondo segnato dalla visione architettonica di Josef Hoffmann e dall’imprescindibile Atelier viennese.

Attraversando "La Hall. L'entrata dei principi" gli ospiti vengono trasportati da Lagerfeld  (già intervenuto con sue installazioni all'Hotel Metropole proprio nel Principato di Monaco) in un universo che evoca l’ingresso all’esposizione di Wiener Werkstätte in occasione della prima presentazione al pubblico nell’ottobre 1904, durante il 25° anniversario della Casa delle arti decorative. L'innovativa comunità di produzione viennese legata al mondo del design era il luogo di incontro e di dibattito per architetti, artisti e designer, il cui principale impegno era quello di rendere la riflessione su arte ed estetica alla portata di tutti, conciliando l’artigianato e le arti maggiori.
Lagerfeld all'Hotel Metropole di Monte-Carlo (picture by Emanuele Scorcelletti)

La decorazione della Salle des Etoiles - Ispirazione - esalta, invece, tutta la bellezza armoniosa dei motivi e degli altri tratti architettonici ispirati alla creazione della sala da musica del Palazzo Stoclet di Josef Hoffmann, l’opera più rappresentativa di Wiener Werkstätte. Le luci giocano con i volumi architettonici mentre il soffitto è decorato con “lampadari” che permettono di ammirare l’universo grafico che ha segnato l’apice del movimento artistico. I tavoli sono rivestiti con colori brillanti ispirati allo schizzo del tappeto di “fiori a campanella” realizzato per il Palazzo Stoclet e per l’atelier Gustav Klimt. La scena dell'Ispirazione, infine, evoca con eleganza la sala ricevimenti del Padiglione austriaco dell’esposizione del Werkbund a Colonia nel 1914. In un gioco di luci dorate e di trasparenze, i motivi ripresi dall’ex-libris realizzato da Carl Otto Czeschka valorizzano tutta la decorazione. La scena si adorna di elementi scenici monumentali, sempre ispirati all'ex-libris e immersi nella luce. Il Ballo della Rosa dedicato alla Secessione viennese promette un programma musicale ricco, in un continuo crescendo durante la serata. Apertura delle porte della Salle des Etoiles alle ore 20. Abito da sera e cravatta nera. Prezzo a persona di 800 euro.

La Principessa Grace, ideatrice de Il Ballo della Rosa (Paramount 1954)
Il Ballo della Rosa porta ancora oggi il ricordo e il segno storico della Principessa Grace di Monaco e viene organizzato ogni anno nel mese di marzo dal Gruppo Monte-Carlo Sbm. Siamo presso lo Sporting Monte-Carlo e qui, per l'occasione, accorre il gotha dell’alta società internazionale. Di fatto, si celebra anche il primo appuntamento mondano dell’anno e nell’ambito di una sola serata il Principato s'illumina di una sfavillante atmosfera festosa a ridosso del Mediterraneo. Oggi presieduto da Alberto II e Carolina di Hannover, il Ballo della Rosa mantiene viva la leggenda e diventa uno spettacolo scintillante come se dovesse rendere omaggio all'arrivo della primavera con un tema che cambia ogni anno. Nel 2013, anno in cui si celebravano i 150 anni di vita del Gruppo Monte-Carlo Sbm (Société des bains de mer), l’avvenimento era stato ribattezzato, per l’occasione, in Ballo della Rosa della Rocca (del Principato). Lagerfeld ha trasformato la Salle des Etoiles in sala da ballo “Belle et Pop“.
Ballo della Rosa 2017: La Scena-Ispirazione
Qui si festeggia un avvenimento mondano che è anche e soprattutto un’iniziativa benefica di rilevanza internazionale, i cui introiti, provenienti dalle lotterie e altri premi eccezionali, vengono versati integralmente, fin dal 1964, alla Fondation Princesse Grace. Quest’ultima si propone di soccorrere le persone in difficoltà e i bambini svantaggiati, sviluppando a tale proposito azioni umanitarie e filantropiche. 
La tradizione vuole che ogni anno l'indimenticabile coprotagonista di "Caccia al ladro" (Alfred Hitchcock) dedicasse il ballo ad un Paese e ad un tipo di rosa, sempre con lo scopo di raccogliere fondi per le associazioni benefiche da lei presiedute. Dopo la sua scomparsa, i figli hanno conservato questa consuetudine, rispettando i desideri e il lavoro della madre. Grace amava i fiori. Fu proprio lei a fondare il Garden Club di Monaco e il suo libro "My Book of Flowers", edito 37 anni fa, testimonia ancora oggi questa sua predilezione per le rose. 

                                                                                       a cura di Daniele Vaninetti