Fuorisalone Milano, il nuovo corso di Fabio Barbaglini

 Foie Gras d'anatra in torcione di Fabio Barbaglini (Photo by M. Brera)

Il nuovo corso di Fabio Barbaglini, lo chef lombardo che come pochi altri, partendo da autodidatta, ha costellato le sue cucine di stelle Michelin, sta prendendo corpo. Lui è il coprotagonista solidale di Marche Creative "Too beautiful to eat" by Lucy Salamanca, lo spazio di Via Savona 43 allestito, nel segno delle contaminazioni e dell'innovazione, in occasione del Fuorisalone della Milano Design Week. Per conoscere il futuro di Barbaglini, a cominciare dalla commercializzazione del suo Fois Gras d'anatra in torcione presentato in anteprima a Taste, non c'è luogo e occasione migliore. "La passione, prima di tutto. Poi la rivalutazione del gusto nella costante ricerca della perfezione. L'unico stupore che dobbiamo coltivare - spiega Barbaglini - è quello per il palato dei nostri ospiti. Sono loro a restare al primo posto nelle nostre attenzioni. Questa centralità del gusto e del suo pubblico si è un po' persa ma la nostra professione mantiene un valore sociale, anche se si evolve come la moda. L'apertura di un nuovo ristorante? Vedremo. Se nascerà, sarà sempre nel segno di questa filosofia".
Le note stampa mettono in fila tempi, attività e successi. Per non dimenticare. Nato a Desio (MI) l'8 settembre 1974, Barbaglini vive ad Arona sul Lago Maggiore. Conclusi gli studi presso la Scuola alberghiera di Stresa e dopo l'"apprendistato" in alcuni dei più prestigiosi hotel a 5 stelle in Svizzera, inizia la sua prima esperienza significativa: a vent'anni è capo partita all’Antica Osteria del Ponte, 3 stelle Michelin, a Cassinetta di Lugagnano (MI), ex tempio della ristorazione gourmet nazionale.
Fabio Barbaglini (Photo by M. Brera)
Nel 1998, rimanendovi in attività sino al 2007, Fabio apre il suo ristorante “Caffè Groppi” di Trecate, vicino a Novara. E piovono i riconoscimenti: nel 1999 riceve il premio "La Performance dell’Anno" nella guida de L’Espresso, nel 2002 è il Giovane Chef dell’Anno sempre per l'Espresso, l'anno dopo ancora è finalista al Cuoco dell’Anno a Campione d’Italia e nel 2004 arriva l’ambita Stella Michelin. Il tempo passa e le cose cambiano: nel marzo 2007 il cuoco venuto dal Lago Maggiore segue come chef responsabile tutti gli eventi gastronomici del ristorante "La Gallina" del Monterotondoresort, vicino a Gavi, in Piemonte, e anche qui viene premiato con La Performance dell’Anno per la guida L’Espresso. Dal 2009 al 2012 è poi executive chef delle cucine del 5 stelle Mont Blanc Hotel Village di La Salle, in Valle d'Aosta, portando il ristorante "La Cassolette" a meritarsi la prima Stella nella guida Michelin 2011. Nel settembre 2012, stavolta in qualità di chef-patron, riapre l’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano e dall'autunno del 2015 è l'executive chef al Palace Cafè Lugano. Oggi segue iniziative e progetti per la ristorazione di qualità e di tradizione (senza rinunciare al nuovo). 

Tra quest'ultimi spicca proprio la proposta di una produzione artigianale completamente naturale e senza alcun conservante: il Foie Gras d'anatra in torcione (Collezione Food Landscapes) rigorosamente "firmato" Fabio Barbaglini. Prodotto da quasi vent’anni solo per la ristorazione, ora arriva nelle case per una possibile degustazione con amici e famigliari.
Il Foie Gras d'anatra di Fabio Barbaglini (Photo by M. Brera)
Il cedro candito e il pepe bianco di Sarawak impreziosiscono la "ricetta" confezionata nell’elegante scatola oppure nella simpatica Ice Bag, utilissima per mantenere alla giusta temperatura il vino che si sceglierà di abbinare al "piatto". E il discorso riparte proprio dalle eccellenze e dall'essere cuochi. "Sviluppare un progetto mi interessa, soprattutto se questo è sostenibile. La vetrina per la vetrina no. E tanto meno non fanno parte del mio dna le sovraesposizioni mediatiche. Solo con queste premesse potrebbe prendere corpo una mia nuova avventura in cucina con una nuova location. Poche stanze, un ristorantino e un menu attentamente studiato per chi ci arriverà. Vedremo", conclude Barbaglini.

Mazda MX-5 RF, la "due posti" dei premi internazionali
"Marche creative: Too beautiful to eat è un concept store dove moda e design si parlano ed esplorano insieme la passione per il cibo e i nuovi linguaggi della contaminazione", afferma la designer Lucy Salamanca. L'obbiettivo è sostenere e rilanciare i territori colpiti dal sisma del 2016. Nello spazio di Via Savona 43, in zona Tortona, i visitatori possono ammirare anche la nuova generazione di Mazda MX-5 RF, la spider più venduta al mondo e presentata in Italia dopo essere stata svelata al Salone di New York. La "due posti" del costruttore nipponico è reduce dal trionfo in Germania ai Red Dot Design Award dove è stata insignita del prestigioso premio "Best of the best", bissando l'affermazione del 2015. Il tutto a rimarcare un progetto che sfida le convenzioni nella ricerca di uno stile che, oramai, è divenuto inconfondibile. 
Così come appare inedito lo spazio di Via Savona 43 dove va in scena l'incontro tra materiali, stili, sapori e saperi artigianali il cui mix trasforma il tutto in una proposta creativa dall'ispirazione contemporanea. Da vivere. Marche Creative lascia il segno nel solco di un percorso contemporaneo promosso da Graziano Ricami e inaugurato durante la prima edizione della Design City Milano con l'obbiettivo di rilanciare i territori colpiti dal terremoto. Qualcosa di più e di meglio di un appuntamento tra i tanti dentro una kermesse internazionale. Vincono la fantasia della proposta e un'altruistica visione della scoperta di mondi intrecciati tra loro. Alta cucina e grande artigianato. Scenografie postmoderne ma sempre umanissime.
                                                                                               
                                                                                                Daniele Vaninetti