Gagosian Roma è lieta di presentare Night Paintings, una mostra (18 gennaio-21 marzo 2020) di nuovi dipinti di Y.Z. Kami. E' la prima mostra personale dell’artista in Italia e segue la sua partecipazione al progetto collaterale della Cinquantottesima Biennale di Venezia, The Spark Is You, la collettiva organizzata dalla Parasol unit foundation for contemporary art di Londra. I misteriosi Night Paintings di Kami sono in gran parte composti da un’unica sfumatura di indaco, conosciuto come il colore della notte, mescolato a varie gradazioni di bianco.
Photo Rob McKeever
Su ogni tela di questa nuova serie fluttuano presenze di colore blu-bianco che appaiono appena oltre i limiti della materialità e della rappresentazione concreta. Queste immagini si muovono tra stati apparentemente solidi, liquidi e gassosi come una struttura ossea che si fonde in un vortice latteo e che a sua volta evapora in una spirale di fumo. Eppure i loro riferimenti e le loro forme reali restano, in definitiva, velati dietro una pennellata nebbiosa. I dipinti di Kami, dai bordi sfumati e i motivi biomorfici scintillanti, segnano il confine tra mondano e sublime. L’opera di Kami, sottilmente influenzata dalla sua eredità culturale ma risolutamente cosmopolita e secolare, suggerisce una riflessione filosofica e spirituale. L’artista mimetizza velando, preferendo avvicinare l’infinito e l’ineffabile piuttosto che approfondire i particolari di una presenza religiosa. Kami è conosciuto per i ritratti di membri della sua famiglia, di amici e di sconosciuti, tutti dipinti a partire da istantanee scattate dall’artista stesso. Con tratti sfumati e colori tenui, questi lavori psicologicamente toccanti richiamano la sobrietà e il candore degli antichi dipinti Fayum, straordinarie immagini funebri ritrovate su mummie egizie. In anni recenti ha ampliato le tematiche continuando ad utilizzare la sua inconfondibile pittura sfumata per trattare una gamma di soggetti contemplativi quali interni di chiesa, maschere mortuarie e mani raccolte in preghiera. Great Swan (2018) si spinge nel figurativo, anche se i mistici Indù protagonisti dell’enigmatica composizione sono così fuori fuoco che abiti e volti sfiorano la dissoluzione completa. Qui, come nell’affascinante mistero degli altri Night Paintings, Kami stabilisce una continua tensione tra astrazione e figurazione, confondendo ulteriormente l’osservatore nei suoi sforzi di riconoscere elementi della sfera umana. L’intero registro superiore di Great Swan è velato da un solido manto indaco che oscura il volto della figura centrale in piedi la cui presenza sembra aver rapito l’attenzione del pubblico seduto. Il dipinto è avvolto in una crescente oscurità, parzialmente coperto da un’eclissi inscrutabile o dalla palpebra di un occhio assonnato. La monografia Y. Z. Kami Works 985–208, di recente pubblicata da Skira e Gagosian è disponibile anche presso il Gagosian Shop. Questo volume riproduce nel dettaglio più di trecento lavori e include saggi di Laura Cumming, critica d’arte, Elena Geuna, curatrice indipendente e Robert Storr, critico e curatore. Y.Z. Kami è nato nel 1956 a Teheran e vive e lavora a New York. I suoi lavori sono inclusi, tra le altre, nelle seguenti collezioni: the Metropolitan Museum, New York; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Whitney Museum of American Art, New York; e British Museum, Londra. Tra le mostre personali si annoverano: Portraits, Herbert F. Johnson Museum of Art, Cornell University, Ithaca, NY (2003); Perspectives, Arthur M. Sackler Gallery, Smithsonian Institution, Washington, DC (2008); Endless Prayers, Parasol unit foundation for contemporary art, Londra (2008); Beyond Silence, National Museum of Contemporary Art, Atene (2009–10); e Endless Prayers, Los Angeles County Museum of Art, California (2016–17). Kami ha partecipato alla 52° Biennale di Venezia nel 2007.