Prosegue la partecipazione della GAMeC di Bergamo ad Artists' Film International, il prestigioso network dedicato alla videoarte che, dal 2008, coinvolge alcune tra le più importanti istituzioni d'arte contemporanea internazionali, con artisti provenienti da tutto il mondo. Mentre le porte di musei e istituzioni sono chiuse per effetto delle disposizioni governative adottate a contrasto della diffusione del virus Covid-19, i siti web e i canali social delle oltre venti realtà aderenti al network daranno vita a una mostra diffusa proponendo on line i video selezionati per questa annualità.
Un messaggio di solidarietà e collaborazione internazionale in un frangente storico che ci obbliga al distanziamento sociale. Per la dodicesima edizione della rassegna – il cui tema è il "linguaggio" – le curatrici Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni hanno selezionato l'artista Francesco Pedraglio (Como, 1981). Sviluppato a partire da una performance live, Racconto antiorario (6 costellazioni) (2017) adotta una narrazione astratta per immaginare sei possibili costellazioni che prendono forma nello spazio che si crea tra narratore, attori, oggetti e il buio della notte. Al centro di uno spazio buio, la rotazione antioraria della telecamera intorno a una colonna marca la successione ritmica di una serie di immagini astratte. Come fossero linee che uniscono punti sparsi su un foglio, traiettorie, colori, forme e volumi sembrano creare frammenti di un alfabeto sconosciuto, un linguaggio muto e simbolico. Intanto, in quello che sembra un processo divinatorio, una voce fuori campo usa questi stessi frammenti per proporre punti di partenza per future storie.
La realtà del film è dunque plasmata attraverso la parola. Come sottolineano le curatrici, non è solamente l'uso sapiente delle parole e la costruzione dei versi a creare un immaginario, ma è lo sviluppo della trama, la successione delle azioni che l'artista/regista invoca a dare forma retinica alle immagini. Piani sensoriali diversi (visivo, uditivo) e dimensioni concettuali afferenti al teatro, al cinema, alla narrativa sono, nel video, legati indissolubilmente. Il linguaggio - la voce fuori campo - nomina le cose (un uomo, un'automobile, una scimmia ragno ...), suddivide il mondo in unità dotate di apparente significato – le costellazioni – e predispone la realtà a essere catturata dal pensiero, il racconto in sé. Per Pedraglio il linguaggio è meccanismo organizzativo del visibile e come tale definisce la realtà in ogni sua parte. L'immagine di ciò che ci circonda è un'immagine linguistica: noi pensiamo nel linguaggio. L'artista si interessa a come ogni processo narrativo e di "messa in scena" – di uno stesso soggetto, o di una situazione – influenzi la relazione tra chi racconta e chi ascolta, rendendo visibile le fantasie e le finzioni che costituiscono la nostra realtà. Il video ci ricorda come il linguaggio sia un potente strumento di mediazione tra noi e la realtà circostante. Racconto antiorario (6 costellazioni) sarà visibile sul sito GAMeC per tutta la durata della rassegna; con cadenza settimanale, il sito ospiterà le opere video proposte dalle altre istituzioni partecipanti: Ballroom Marfa, Marfa; Belgrade Cultural Centre, Belgrado; Bonniers Konsthall, Stoccolma; CAC, Vilnius; Centre for Contemporary Arts Afghanistan (CCAA), Kabul; Crawford Art Gallery, Cork; Fundacion PRÓA, Buenos Aires; Hammer Museum, Los Angeles; Hanoi DOCLAB, Hanoi; Istanbul Modern, Istanbul; Friends of Iziko South African National Gallery, Città del Capo; KWM Art Centre, Pechino; Mahera and Mohammad Abu Ghazaleh Foundation, Amman; Moscow Museum of Modern Art, Mosca; Museum of Modern Art, Varsavia; Neuer Berliner Kunstverein kunst forum (n.b.k.), Berlino; Para Site, Hong Kong; Project 88, Mumbai; Tromsø Kunstforening, Tromsø; Whitechapel Gallery, Londra; The Whitworth, The University of Manchester.
Francesco Pedraglio, Racconto antiorario (6 costellazioni) / Scripting anticlockwise (6 constellations), 2017
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Courtesy l'artista e Norma Mangione Gallery