Renato Zaghini |
Le incognite legate al futuro non fermano l’entusiasmo e la volontà del neo presidente, che nel suo discorso d’insediamento ha voluto sottolineare i valori primari che muoveranno la sua azione: collegialità e condivisione. "Cercherò di mettere a frutto i 17 anni da tesoriere del Consorzio che mi hanno conferito una buona esperienza di sistema, ma soprattutto farò in modo di garantire collegialità e condivisione in tutti gli organismi istituzionali del nostro sodalizio - spiega -. Vorrei che il mio mandato si contraddistinguesse proprio per la sua gestione collegiale. Questo perché so bene che dal nostro agire non dipende solo la sorte delle nostre aziende e dei nostri soci ma anche quella dell’intero sistema lattiero caseario italiano, che risente moltissimo delle nostre scelte e decisioni".
Prima dello scatenarsi della pandemia, il 2019 ha chiuso con una produzione complessiva di 5.164.759 forme (+4,70% rispetto al 2018), il 42% di formaggio marchiato esportato ed un conseguente 58% consumato in Italia. Con 2.051.125 forme, l’export 2019 fa segnare una crescita del 4,38%. L’Europa, con 1.697.618 forme, assorbe quasi l’83% delle esportazioni di Grana Padano DOP, con un incremento del 4,54% rispetto al 2018. La Germania, con un aumento del 5,61%, si conferma il primo mercato per le esportazioni di Grana Padano DOP, con un totale di 549.562 forme. Al secondo posto assoluto rimane la Francia con 231.188 forme e un "salto" del 4,44%. Il terzo posto spetta agli Stati Uniti che hanno fatto segnare un +9,04% pari a 167.852 forme, superando il Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo) che con 160.561 forme complessive (+2,41%) scivolano al quarto posto nella graduatoria assoluta. La produzione si è divisa per il 37,25% a favore delle industrie e per il 62,75% delle cooperative. Guardando, poi, nello specifico alle aree geografiche si evidenzia che la provincia di Mantova con 28 caseifici ha prodotto il 29,38% del totale annuo, seguono Brescia con 29 caseifici e una produzione del 23,03%, Cremona con 9 caseifici e il 17,30%; Piacenza con 20 caseifici e l’11,38%. Il Veneto, poi, con 22 Caseifici (tenendo conto anche del latte veneto lavorato fuori Regione) ha raggiunto quota 15,34%.