La mostra utilizza le parole del grande scrittore come dispositivi per riflettere sulle trasformazioni e le permanenze della moda. Memos evoca anche le note dattiloscritte da Diana Vreeland ai tempi della sua direzione di Vogue America. Appunti, rivolti alla redazione, che trattengono sinteticamente la rapidità immaginifica di Vreeland. Note che funzionano come mood board fatti di parole. Memos si propone così di costruire un "discorso sul metodo" ovvero una riflessione sulla curatela di moda e sulla sua capacità di gestire i diversi prodotti della moda stessa: non solo gli oggetti, ma anche le immagini e le parole. Maria Luisa Frisa riflette sulla pratica del fashion curating e concepisce la mostra coinvolgendo Judith Clark per l’exhibition making e Stefano Tonchi con un progetto visuale. Discorso sul metodo che vede come interlocutori necessari la scrittrice Chiara Valerio e la regista Roberta Torre, a cui viene chiesto di dare voce ad alcuni dei materiali in mostra. Voci autoriali che descrivono l’oggetto assecondando le rispettive immaginazioni. La mostra è, insieme, opera aperta e atteggiamento scientifico e poetico, esercizio "di ricerca e di progettazione, di scoperta e invenzione". Teatro di questo esercizio è il Museo Poldi Pezzoli, in via Manzoni, nel cuore del tessuto urbano di Milano. La casa-museo nasce nella seconda metà dell’Ottocento per ospitare la collezione del suo fondatore, Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Il museo è stato anche il luogo di una serie di mostre di moda, come "1922-1943: Vent’anni di moda italiana" (1980) a cura di Grazietta Butazzi, che hanno guardato a questo mondo come campo di indagine storica, critica e curatoriale.
La selezione degli oggetti dà vita ad un percorso espositivo che è una sequenza di memos tridimensionali ed include, tra gli altri, abiti di Giorgio Armani, J.W. Anderson per Loewe, Arthur Arbesser, Demna Gvasalia per Balenciaga, Boboutic, Riccardo Tisci per Burberry, Karl Lagerfeld per Chanel, Gabriele Colangelo, Maria Grazia Chiuri per Dior, Marco de Vincenzo, Fendi, Maria Sole Ferragamo, Paul Andrew per Salvatore Ferragamo, Alessandro Michele per Gucci, Maison Martin Margiela, Francesco Risso per Marni, Noir per Moncler Genius, Moschino, MSGM, Fausto Puglisi, Prada, Pier Paolo Piccioli per Valentino, Giambattista Valli, Random Identities, Versace. "MEMOS: A proposito della moda in questo millennio" è realizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana in collaborazione con il Museo Poldi Pezzoli e il supporto del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di Ice Agenzia e del Comune di Milano (con la partecipazione di Tendercapital). Calvino avrebbe dovuto tenere le sue "Lezioni Americane" nell’autunno del 1985 all’Università di Harvard, nell’ambito delle Charles Eliot Norton Poetry Lectures ma l'autore di Palomar morì improvvisamente nel settembre dello stesso anno. La moglie Esther decise di pubblicarne comunque le tracce scritte. Nel contempo, Camera Nazionale della Moda Italiana propone la prima edizione di Milano Digital Fashion Week che si tiene dal 14 al 17 luglio 2020. Il calendario ufficiale, in continuo aggiornamento su cameramoda.it, comprende le collezioni Uomo e pre-collezioni Uomo e Donna per la Primavera-Estate 2021. 37 i brand presenti, tra cui due eventi fisici, Dolce&Gabbana e Etro.
MEMOS
A proposito della moda in questo millennio
Sino al 28 settembre 2020
Museo Poldi Pezzoli, Milano
Ideata e curata da Maria Luisa Frisa
Exhibition making di Judith Clark
Photo Camera Nazionale della Moda Italiana