Photo Biennale di Venezia Archivio Storico |
Photo Città di Venezia Live |
Barbera osserva: "Tra i tanti fili rossi che corrono lungo la storia di successi, cadute e resurrezioni della Mostra del Cinema di Venezia, ne abbiamo scelto uno per questa mostra temporanea al Forte Marghera, il cui titolo non lascia adito a interpretazioni incerte - dichiara il direttore artistico della Mostra del Cinema -. Non c’è dubbio che la storia del cinema, sin dal momento in cui quest’ultimo abbandonò i panni della curiosità da baraccone per rivestire quelli di industria più fiorente della comunicazione e dell’intrattenimento di massa, questa stessa storia appare indelebilmente intrecciata con quella dei divi e delle divine che sono stati una delle principali attrattive per il pubblico di tutto il mondo. Non a caso, inoltre, i primi ‘divi’ furono per lo più figure femminili: il processo di trasformazione degli attori in star sembra, infatti, essere strettamente connesso alla femminilità e a quell’immagine di una Eva futura, nata dalla sintesi tra la figura della primadonna dell'opera e la rappresentazione femminile offerta dalla cultura europea del XIX secolo (in particolare in pittura, letteratura e poesia). Sostengono gli studiosi che le donne potevano essere divinizzate più facilmente degli uomini, in quanto incarnazione di alcuni dei temi fondamentali della cultura di massa, come l'aspirazione alla bellezza, alla giovinezza e alla ricerca dell'amore. Più facile e remunerativo, in virtù del fascino naturale di cui sono dotate, idealizzarle, modellarle su misura a seconda delle diverse esigenze, renderle meno reali e più astratte, più facilmente venerabili e venerate. Non a caso, nella liturgia dei festival - riti collettivi che da tempo hanno sostituito altre celebrazioni un tempo delegate a luoghi di lunga consuetudine socializzante come le parrocchie e i partiti - il tappeto rosso costituisce un momento centrale e imprescindibile, tanto da essere diventato pietra di paragone anche per chi non può permetterselo".
Barbera conclude così: "Concediamoci allora al piacere di ripercorrere, in un breve itinerario composto dalle 92 immagini provenienti dall’Archivio Storico, la storia della Biennale Cinema attraverso il filtro di fascino e glamour offerto dai ritratti di alcune fra le tantissime Divine che hanno trasformato ogni anno, per dieci giorni, il tratto di strada che dall’Hotel Excelsior conduce al Palazzo del Cinema in una versione lagunare della Hollywood Walk of Fame di Los Angeles. In attesa che i riflettori si accendano sulla 77. esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il primo festival dopo il lungo e doloroso periodo di chiusura che ha messo in ginocchio il mondo intero...".