Venezia 2020: racconti di vita dall'Hilton Molino Stucky


Nella sua storia millenaria, Venezia è stata raccontata da scrittori, poeti, registi: ognuno, nel suo genere, ha celebrato il fascino di una città che è veramente unica al mondo. Un tesoro per l’umanità intera, che custodisce un inestimabile patrimonio artistico, architettonico e culturale. Hilton Molino Stucky contribuisce oggi a questa straordinaria narrazione interpellando 5 team members sulla propria esperienza di vita e di lavoro nella città della Serenissima, cercando di carpire da ciascuno di loro un segreto sulla città, uno sguardo inedito.
Photo Sebastien Nagy
Autoctoni o veneziani d’adozione, i cinque intervistati raccontano del loro speciale rapporto con la Laguna: una particolarissima guida, non redatta da esperti del settore, ma da chi vive tutti i giorni lo spirito di Venezia, avendo la possibilità di fare esperienze abitualmente sconosciute ai visitatori. Annimi, oggi Sales executive, ha iniziato la propria carriera presso Hilton Molino Stucky come receptionist. Il piacere di vivere e lavorare in una città a misura di pedone è uno degli aspetti di Venezia che ama maggiormente: "Quando lavoravo al ricevimento, uno degli aspetti più belli della mia giornata era la passeggiata nel cuore della notte in Piazza San Marco verso casa. Appena scesa dal vaporetto a San Zaccaria, camminavo spedita verso la Piazza e grande era la voglia di assaporare quella bellezza, che sembrava essere lì solo per me. La luna colorava la laguna e i 'masegni' mentre, timidamente, l'isola di San Giorgio mi affiancava silenziosa. Non appena svoltavo l'angolo di Palazzo Ducale, la Piazza mi abbracciava, il campanile e le Procuratie di San Marco con lei. Mi voltavo. L'orologio mi sorprendeva. I mosaici mi salutavano. Il silenzio della notte dominava. Venezia è bellissima, ma non è mai stata così bella come in questi giorni e il mio consiglio ai visitatori è di scoprirla di notte percorrendo le sue calli, per poter stabilire una connessione di un intimità che non dimenticherete mai".


Constance, PA to GM e responsabile Relazioni istituzionali, non è nata a Venezia ma ci vive da 10 anni; sposata con un veneziano, rimane una "foresta", come i veneziani usano definire coloro che vengono da fuori. Constance era abituata a vedere una città piena di turisti, ma l’attuale situazione le ha permesso di riflettere sull’autentica bellezza della città: "In questo periodo storico particolare, in un anno che ha visto un afflusso turistico molto inferiore, la città ha riscoperto appieno la sua autenticità ed è semplicemente un privilegio per coloro che hanno la fortuna di visitarla in questa fase storica di certo unica. Una Venezia inedita nella quale i rapporti umani sono tornati ad essere importanti: scambiarsi sorrisi e fare 'ciacoe' con gli sconosciuti è una cosa normale. Una Venezia in cui, grazie al distanziamento sociale, mentre si cammina, si può persino assistere ad un briefing di uno chef con la sua brigata sulla fondamenta fuori dal ristorante… una scena inusuale che ho vissuto in prima persona e che mi è piaciuta tantissimo. Dopo 10 anni non mi sono ancora abituata alla bellezza di questo museo a cielo aperto e forse non ci si abitua mai perché il cielo, come il mare, non è mai uguale a se stesso. E ci sono albe e tramonti che paiono fuoco e allora capisci Tintoretto, Tiepolo e Canaletto…". 

Scala Contarini del Bovolo
Giovanni, Maitre hotel, originario di Taormina, racconta come, nel contesto attuale gli sia stato possibile individuare aspetti positivi che valgono la pena essere vissuti al meglio. Un momento duro per chi è abituato a vivere in mezzo alla gente, con un blackout improvviso dei contatti, dai clienti ai propri colleghi, senza dimenticare la mancanza dei ritmi abituali del suo lavoro, una vera passione. In questo tempo sospeso, Giovanni è riuscito a guardare avanti grazie allo sport, che ha innescato un percorso di rinascita e riscoperta. "Lo sport è sempre stato parte integrante della mia quotidianità. Quando ho tempo la mattina mi sveglio, indossa abiti sportivi ed esco a correre lungo i Murazzi. Una mattina, camminando, ho notato una piccola anatra che aveva deposto delle uova. Il giorno dopo mi sono ripresentato nello stesso posto, le uova si erano schiuse, ho visto nascere e crescere i piccoli. Il silenzio e la quiete che stiamo vivendo contribuiscono alla rinascita della natura che riprende il proprio spazio, e noi con lei. Quando penso al momento che stiamo attraversando, rifletto sulle opportunità che la vita mi sta presentando: Venezia è cambiata, è tornata a mostrare il suo più autentico splendore. E con lei i suoi visitatori. Sono maître del Ristorante Aromi da 9 anni, tanti sono i clienti che ho incontrato: dai più istintivi nella scelta del piatto ai più simpatici durante il servizio ma mai così riflessivi, consapevoli e attenti al dettaglio come oggi. La clientela è cambiata, le necessità sono diverse e più raffinate, gli ospiti si affidano alla sostenibilità e alla qualità dei prodotti, caratteri vincenti della nostra tavola gourmet".

Karine, Direttrice operativa, vive qui da 4 anni. Il turismo slow di questo periodo è, secondo lei, un elemento straniante per una città che era abituata a vedere animata dall’andirivieni di turisti. "Venezia è bella, ma vederla così vuota mi meraviglia ancora di più. Puoi apprezzare la storia di ogni palazzo, la natura che riprende i propri spazi, ma soprattutto il silenzio che lascia davvero senza fiato. Il momento che preferisco è a fine giornata quando cammino per rientrare a casa: sento lo spirito della città. Si potrebbe scrivere un libro osservando le persone che camminano per la città, i bambini che giocano nelle calli. Uno dei luoghi che preferisco è la Scala del Bovolo, lascia d'incanto. Un consiglio: il miglior modo di visitare Venezia non è seguendo il Gps ma lasciandosi andare, facendosi sorprendere dalla magia della città, magari perdendosi nelle calli". Nicole, guest rel ations manager, racconta di una Venezia vista con gli di una mamma. Se è vero che la città affascina gli adulti, per i bambini è ancora più sorprendente. Destinazione romantica per definizione, ha tanto da offrire per una vacanza kids friendly: "Venezia è magica e già solo per questo incanta i bambini. Con i suoi canali e le sue barche, senza parlare delle gondole. Ricordo ancora la prima volta che mio figlio è ritornato in barca attraverso il Canal Grande. Che meraviglia nei suoi occhi nel rivivere la sua città che tanto gli mancava! Senza parlare della caccia al Tesoro che abbiamo potuto fare, per la prima volta in una Venezia poco affollata, attraverso campi e campielli alla ricerca della storia di questa città che tanto affascina. Nonché la visita a Burano con le sue case colorate. Abbiamo potuto scattare foto uniche che conserveremo tra i nostri ricordi. Senza considerare la possibilità di andare in spiaggia a pochi minuti dal centro città. Ciò che rende Venezia unica per i bambini è la libertà e la sicurezza con cui si possono muovere!". 


molinostuckyhilton.it

Fonte Lulop/Hilton Molino Stucky