Nuova ammiraglia, primo yacht a tre ponti e barca più grande mai costruita. Azimut Grande Trideck è il simbolo della capacità d’innovazione progettuale, stilistica e costruttiva del cantiere. Il futuro è già qui. Alberto Mancini si è occupato del design degli esterni che offre una serie d’innovazioni nel layout, dove ogni soluzione è strettamente conseguenza e madre di un’altra: dall’idea di inserire un Aft Raised Cockpit nascono, ad esempio, nuove aree all’aperto, inedite per concezione, funzione e caratterizzazione. Achille Salvagni ha firmato l’interior design, discostandosi dalla tradizionale suddivisione degli spazi per permettere agli armatori del nuovo millennio di vivere la barca in linea con le loro reali esigenze. Fra queste anche la possibilità di accogliere più ospiti a bordo con l'opzione di una sesta cabina posizionata sull’upperdeck. Lo studio P.l.a.n.a di Pierluigi Ausonio, infine, ha curato le linee d’acqua: la carena, progettata insieme al Centro ricerche e sviluppo di Azimut, è la D2P® Displacement to Planing, in grado di garantire la massima efficienza a tutte le andature. La consegna della prima unità è prevista per l'inizio del 2021. Lungo 38,2 e largo 7,9 metri, Azimut Trideck è uno yacht dal layout altamente innovativo, pensato per un armatore contemporaneo che cerca un contatto costante con l’ambiente esterno e pensa alla barca come a un luogo di convivialità. Informalità, dinamismo e flessibilità degli spazi sono, dunque, i concetti fondamentali di questa nuova creazione. Sempre garantendo linee esterne leggere e dinamiche, Mancini ha impostato il design della barca partendo dall’inserimento di un ponte intermedio sfalsato a poppa che permette all’imbarcazione di avere nuovi e più ampi spazi all’aperto, che si differenziano dagli standard usuali per la loro funzione peculiare. L’idea da cui si sviluppa il progetto è evidente fin dal primo passo a bordo: Trideck accoglie gli ospiti attraverso la passerella centrale collegata al mezzo ponte leggermente rialzato rispetto al Main Deck, l’Aft Raised Deck. È proprio questo ponte rialzato che, a cascata, consente la creazione di tre nuove aree specifiche: Sea View Terrace, Beach Club e Private Patio.
Giocando sull’attenzione al dettaglio e sull’uso di materiali nobili, che si rifanno alla tradizione della marineria, la proposta rappresenta un avanzamento concettuale che non rinnega il linguaggio tipico della nautica ma lo esalta in chiave contemporanea. Da un punto di vista del layout anche gli interni sorprendono: sul Main Deck, dal Private Patio si accede al salone interno, dove scompare la tradizionale zona pranzo formale, trasformando questo ponte in un luogo di convivialità e informalità. L’ardita scansione degli spazi in questa configurazione è uno degli elementi che collocano di diritto il Trideck nel mondo dei megayacht. L’area dining formale è sull’Upper Deck, disegnato come un unico grande ambiente votato alla socialità. La cucina principale è sul Main, mentre sull’Upper c’è quella di servizio. Un secondo layout alternativo vede la cucina di servizio sostituita da una sesta cabina vip, a cui si aggiungono le quattro cabine ospiti a centro barca sul Lower, e l’armatoriale sul Main Deck. La prua, per offrire dinamismo senza rinunciare agli spazi, è tagliata a doppia inclinazione, una soluzione che consente di ottimizzare i volumi interni. La carena disegnata da Ausonio con il Centro ricerche e sviluppo di Azimut è la D2P Displacement to Planing. Si avvale dei software proprietari di Cfd, analisi Fem e delle prove in vasca. Il doppio spigolo dello scafo permette di ottenere una minore resistenza ai regimi di crociera e una maggiore stabilità in dislocamento. Con doppia possibilità di motorizzazione, da 2400 o 2600 mHP, Trideck avrà una velocità massima di 23 o 24 nodi.Tutta la sovrastruttura è laminata in carbonio con l’aggiunta di resina vinilestere ed epossidica. In questo modo si ottiene una significativa riduzione del peso complessivo dello yacht e la combinazione tra carena e sovrastruttura in carbonio produce un sensibile miglioramento delle performance: consumi contenuti, maggiore velocità e autonomia.