Sotto i baldacchini dei letti balinesi si godono i momenti di relax accanto alla piscina, che di sera diventa un lounge bar dove bere qualche cocktail". Siamo a soli cinquanta metri da Place de Lices, cuore pulsante di questo famoso "villaggio" marinaro, a pochi passi dal "piccolo porto con le case dai toni gialli e arancioni immortalati dai pennelli di Signac o di Matisse, e rivelatosi al mondo proprio con l’arrivo della sua 'musa' più chic, Brigitte Bardot". Un'epoca di notti sfrenate in cui lo champagne scorreva a fiumi sulla Costa Azzurra e nei saloni degli yachts miliardari ancorati al largo, in mare. Ma la favola del Pan Deï Palais sembra quasi non essersi accorta di tutto questo trambusto. Sempre aperto - anche in questo difficilissimo 2021 - e scrigno di appena dieci camere e 2 suites, sembra voler conservare e preservare il fascino della sua romanticissima origine.
Oggetto di un intervento del designer Christophe Tollemer e rinomato anche per il suo ristorante "Dolceva" improntato ad una rivisitazione della cucina italiana, questo indirizzo - Gruppo Airelles e affiliazione Relais & Chateaux - è uno dei più "segreti" e ricercati della riviera del Sud della Francia. Le atmosfere della tradizione orientale permeano spazi comuni, stanze e arredi. Il personale è in costume indiano. La memoria dei luoghi (anche nei giardini) è palpabile ad ogni passo. Tutto in una cornice intima, quasi familiare. Privacy e bellezza. A ben guardare anche "Marigold Hotel" (le tradizioni dell'accoglienza in India) e "Grand Budapest Hotel", seppure in ambienti e epoche diverse, narrano una storia (storie) d'amore o come un sentimento travolgente possa nascere (o anche morire). Vince la vita e sembra quasi che anche un albergo riesca ad esaltarne i momenti più magici e autentici. La favola del generale e della sua sposa-principessa indiana continua a essere raccontata a Saint-Tropez