562 pagine, oltre 300 immagini di cui molte inedite, una ricca raccolta di documenti e testi critici: "The Story of (my) Exhibitions" - uno degli ultimi, imponenti, lavori editoriali di Germano Celant (1940-2020), pubblicato da Silvana Editoriale in collaborazione con Studio Celant - testimonia il percorso storico e critico di 34 mostre da lui progettate e curate tra il 1967 e il 2018. "Celant stava lavorando da tempo a un progetto editoriale che fosse la sintesi della sua ampia indagine critica e questo volume, di cui ha seguito tutte le fasi di lavorazione, ne rappresenta l’esito. In ognuna delle mostre presentate al suo interno è possibile riconoscere il metodo curatoriale attraverso il quale, avvalendosi di diversi linguaggi e media differenti nell’accostare opere d’arte e materiale documentario, giungeva alla creazione del dispositivo 'mostra'. Lo Studio Celant ha lavorato insieme all’editore Silvana Editoriale per fare in modo che la pubblicazione fosse realizzata seguendo la sua idea originale" (Studio Celant). Il volume racconta la logica dell’esporre che ha caratterizzato il lavoro del grande critico e direttore artistico italiano, la metodologia della ricerca e le diverse tipologie di allestimento utilizzate di volta in volta, presentando una selezione di mostre in ordine cronologico che riflettono la complessità del suo contributo alla storia delle esposizioni. Si parte dal 1967 con la prima definizione dell’Arte Povera, per poi dedicarsi alle vicende contemporanee internazionali con Conceptual art Arte povera Land art (1970) alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, per approdare nel 1976 alla grande mostra sul tema Ambiente-Arte alla Biennale di Venezia. L’excursus continua coprendo diversi ambiti di ricerca, presentati nelle più importanti sedi espositive e museali italiane e internazionali nei decenni successivi: dalla ripresa e rilettura in chiave storica dell’Arte Povera in mostre come Coerenza in coerenza (1984) alla Mole Antonelliana di Torino, The Knot Arte Povera at P.S.1 (1985) a New York, Arte Povera 2011 in varie sedi, alle vicende dell’arte italiana del Novecento in mostre come Identité italienne. L’art en Italie depuis 1959 (1981) al Centre Georges Pompidou di Parigi, Arte Italiana. Presenze 1900-1945 (1989) a Palazzo Grassi a Venezia, Italian Metamorphosis 1943-1968 (1994-95) al Solomon R. Guggenheim Museum di New York. E ancora: il tema della contaminazione tra linguaggi come arte e moda in esposizioni come Il Tempo e la Moda (1996) alla Biennale di Firenze, arte e architettura come in Arti & Architettura 1900-2000 (2004) a Genova, arte e musica in Art or Sound (2014) alla Fondazione Prada di Venezia o il rapporto arte e cibo nella mostra Arts & Foods (2015) alla Triennale di Milano.
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Germano Celant
The Story of (my) Exhibitions
20 x 24 cm
557 pagine
325 illustrazioni
edizione bilingue italiano/inglese
cartonato
70 €
Didascalia delle immagini, dall'alto in basso:
Germano Celant
The Story of (my) Exhibitions
20 x 24 cm
557 pagine
325 illustrazioni
edizione bilingue italiano/inglese
cartonato
70 €
Didascalia delle immagini, dall'alto in basso:
1 - Arte povera più azioni povere, Arsenali dell’Antica Repubblica, Amalfi, 1968. Veduta della mostra/Exhibition view, opere di Michelangelo Pistoletto. Photo by Bruno Manconi Courtesy Archivio Lia Incutti Rumma © Archivio Pistoletto
2 - Germano Celant all’interno della mostra Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943, Fondazione Prada, Milano, 2018. Photo by Ugo Dalla Porta Courtesy Fondazione Prada, Milano