Una panoramica sul fenomeno dell'enoturismo in Italia, contestualizzato all'interno di un giacimento vitivinicolo unico al mondo (quello indagato per anni da Luigi Veronelli, maestro indiscusso nell'analisi e nella valorizzazione di questo universo) ed una varietà ampelografica di alto valore paesaggistico, naturalistico ed economico-produttivo. Un vademecum su tutto quello che c'e da sapere sulla sua storia ed il suo inquadramento concettuale e normativo, sulla scia soprattutto dell'approvazione del decreto del 12 marzo 2019 che disciplina il settore, sempre più asset strategico per lo sviluppo della vitivinicoltura italiana. Ma anche una guida per gli imprenditori, che vi trovano raccolti consigli e regole da seguire per collocare la propria cantina tra le wine destination più ricercate e gestire l'enoturismo in una logica di sviluppo economico e sostenibilità ambientale e sociale, tenendo comunque presenti tutte le prescrizioni di sicurezza necessarie in tempo di Covid19. Questo è, nella sostanza, il fulcro centrale del volume "Turismo del Vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche" (Ed. Edagricole - News Business Media, nella collana "Strategia e Management") che sarà presentato in diretta venerdì 9 aprile alle ore 11 sul canale Youtube del Senato della Repubblica dalla Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, alla presenza dei due autori, Dario Stefàno, presidente tra l'altro, della commissione Politiche dell'Unione Europea del Senato della Repubblica, e Donatella Cinelli Colombini, fondatrice già agli albori degli anni Novanta del Movimento Turismo del Vino. Ed è nell'ottica di coinvolgere il mondo delle istituzioni, sottolineando l'importanza della fusione in un progetto unitario al fine di elaborare una strategia congiunta di rilancio del sistema-Paese, che insieme ai due autori interverranno anche tre membri dell'attuale esecutivo: il ministro della Cultura Dario Franceschini, del Turismo Massimo Garavaglia e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli. Tra gli ospiti della presentazione, anche il presidente di Assoenologi nonché presidente dell'Union internationale des Œnologues Riccardo Cotarella, il conduttore ed autore televisivo Federico Quaranta ed il giornalista di Edagricole Lorenzo Tosi. "Il vino ed in generale l'agroalimentare d'eccellenza sono i locomotori della ripartenza turistica - anticipa il senatore Stefàno, estensore della prima normativa sul turismo in cantina -. Per questo un manuale sul 'Turismo del vino in Italia', dove si insegnano i principi e la pratica della wine hospitality, è importantissimo e permette di trasformare le 25/30.000 cantine italiane aperte al pubblico in propulsori di sviluppo. Esso può diventare il primo mattone di una enorme costruzione che, nell'auspicio di tutti, userà il vino e le eccellenze agroalimentari per una rinascita più veloce, sostenibile e duratura del nostro Paese".
Nel volume, che si presenta quindi come un mix di teoria e concretezza, si parla non solo di storia e normative ma anche di progettualità in chiave europea. E di come coniugare la ripartenza post Covid con i progetti di Green deal, Farm2Fork e Next Generation attraverso il turismo e l'uso del locomotore vino. Ma soprattutto si parla del vino e delle sue molteplici sfaccettature che ne fanno un elemento strategico per l'economia italiana dai punti di vista sia della cultura, sia turistico, sia della politica agroalimentare. "Puntare sul turismo del vino come locomotore della ripartenza turistica - puntualizza Donatella Cinelli Colombini, ideatrice delle giornate di Cantine Aperte, evento di punta per il turismo enogastronomico - significa dare concreta applicazione agli obiettivi europei Next Generation- Recovery. L'enoturismo infatti richiede, soprattutto in questo momento, un ampio uso della tecnologia digitale e di conseguenza un netto miglioramento della connettività nelle campagne. Le prospettive sono di un turismo sempre più lento, diffuso e destagionalizzato, in grado di offrire ai giovani un futuro di vita e di lavoro in campagna ma anche di avvicinare chi produce agroalimentare a chi lo consuma, anche in termini di shopping, accrescendo la cultura alimentare e incentivando scelte nutrizionali più sane e rispettose dell'ambiente". Cibo e vino possono dunque essere una delle chiavi di volta di un ritorno del turismo internazionale, che ha subìto una brusca frenata con le limitazioni agli spostamenti. L'enoturismo nell'anno del Covid19 ha fatto riscoprire agli italiani il viaggio di prossimità, ma le presenze nazionali sono solo una piccola parte di un pubblico ben più ampio a cui si era abituati in tempi pre-epidemia. La ricetta per riportare velocemente in Italia i turisti europei prima, ed americani ed asiatici più avanti (nel giro di un paio d'anni) sta anche nell'attrattività che il nostro Paese può offrirgli, in termini esperienziali. Degustazioni di prodotti agroalimentari ed enologici che danno piacere ed emozione, visite e shopping nei luoghi di produzione in primis.Donatella Cinelli Colombini e Dario Stefàno
Photo Movimento del Vino e pagina Facebook Donatella Cinelli Colombini