L'"affezionatissimo" Grigory Sokolov, interprete entrato oramai da decenni nel firmamento del panorama internazionale della tastiera, le star italiane Beatrice Rana e Giuseppe Albanese, gli "incontri" con Pietro De Maria, Mikhail Pletnev e Alexander Romanovsky, tanta musica nei templi canonici della manifestazione (il restaurato Teatro Donizetti su tutti, nella foto Facebook in alto) ma anche nei luoghi più decentrati. E soprattutto la notizia più attesa: il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo - storicamente e filologicamente dedicato allo strumento principe delle partiture romantiche nel ricordo del maestro per eccezione di quest'arte, Arturo Benedetti Michelangeli - ha svelato la sua Cinquantottesima edizione, dedicata a Fryderyk Chopin. In teatro e fuori. |
Grigory Sokolov |
Il 2021 è quello che a tutti gli effetti si può definire l’anno dei ritorni: a partire dal periodo, dal 24 maggio all’11 luglio, fino agli ospiti internazionali e soprattutto alle sedi storiche della manifestazione. A Brescia la prima parte del cartellone sarà al Teatro Grande, a Bergamo il Festival fa il suo ingresso al Teatro Donizetti dopo 3 anni in Città Alta. "Quest’anno sarà un anno fuori dal comune: nel mio primo Festival da presidente ritorniamo nelle nostre sedi storiche, al Donizetti, finalmente restituitoci in tutto il suo splendore, e al Grande - sottolinea la nuova presidente Daniela Gennaro Guadalupi, fresca di nomina dopo 20 anni di operato di Andrea Gibellini -. In un momento tanto difficile siamo orgogliosi di essere riusciti ad organizzare un festival dal vivo". Bergamo e Brescia applaudono mentre il direttore artistico Pier Carlo Orizio entra nel vivo della tematica scelta per il 2021: "Il Festival Pianistico è dedicato interamente a Chopin (1810-1849) che scrive solo per pianoforte. Un limite? Una produzione relativamente limitata e per di più dedicata ad un solo strumento non toglie nulla alla qualità artistica delle sue opere, né tantomeno all’importanza storica della sua figura. Mozart usava sì il pianoforte, ma la sua tecnica compositiva era legata al clavicembalo. Beethoven trova nel pianoforte lo strumento che più di ogni altro gli consente di sperimentare forme nuove e sempre più ardite ma spesso non gli basta, scrive per la tastiera immaginando effetti orchestrali. Chopin invece non chiede al pianoforte altro che essere sé stesso, lo sfrutta fino in fondo senza mai violarne i limiti...". |
Photo giuseppealbanese.com |
Inaugura il 24 maggio al Grande e il 25 al Sociale di Bergamo la Filarmonica del Festival diretta da Pier Carlo Orizio con solista Jan Lisiecki, venticinquenne canadese di fama internazionale, già ospite del Festival nel 2013, con in programma la Sinfonia n.2 di Beethoven e il primo Concerto per pianoforte e orchestra di Chopin. Jan Lisiecki è stato il più giovane artista della storia a ricevere un Gramophone “Young Artist” Award, oltre ad un Leonard Bernstein Award dal Festival Musicale dello Schleswig-Holstein. Un altro atteso ritorno è quello della pianista pugliese Beatrice Rana, considerata ormai una stella del concertismo, che sarà protagonista in una duplice veste: in recital con un programma incentrato su Chopin il 15 giugno al Sociale di Brescia e il 16 al Donizetti; e in duo con Massimo Spada per un omaggio ad uno dei massimi compositori del secolo scorso, Igor Stravinskij, il 17 giugno al Sociale di Brescia e 18 in Città Alta al Sociale di Bergamo. Solisti di importanza storica quali Mikhail Pletnev (al Grande l’1 giugno e al Donizetti il 3) e Grigory Sokolov (al Donizetti il 9 giugno e al Grande l’11) si alterneranno con giovani ma affermati pianisti quali Federico Colli e Alexander Romanovsky (al Sociale di Brescia il 25 giugno e al Donizetti il 28). |
Beatrice Rana (Photo Ravenna Festival) |
Torna, questa volta in entrambe le città, anche la talentuosa pianista russa Alexandra Dovgan (al Donizetti il 7 giugno e al Grande il 9), ora quattordicenne, che il Festival presentò per primo in Italia nel 2019. Presente nel cartellone bergamasco, il 12 giugno al Donizetti, anche Pietro De Maria, primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti. Per quanto riguarda le orchestre, Federico Colli è accompagnato dall’Orchestra della Toscana, diretto da Orizio con in programma Schumann e Mendelssohn al Grande il 13 giugno e al Donizetti il 14. Chiude il cartellone la La Fil - Filarmonica di Milano diretta da Marco Seco con la "Pastorale" di Beethoven sabato 10 luglio al Teatro Sociale di Bergamo e il giorno successivo in Piazza Loggia a Brescia. Nella seconda parte del cartellone bresciano, al Teatro Sociale, il 21 giugno la pianista Gloria Campaner esegue l’integrale dei Preludi di Chopin, introdotti da un ospite d’eccezione, lo scrittore Alessandro Baricco. Chiude il cartellone nei teatri la Filarmonica del Festival diretta da Orizio con il Concerto n.1 di Šostakovič, solisti il pianista Giuseppe Albanese e il trombettista bresciano Omar Tomasoni. Non manca il tradizionale concerto in memoria delle Vittime di Piazza della Loggia il 28 maggio. |
Il Teatro Grande di Brescia in una foto d'archivio |
A Bergamo appuntamento, nella prima settimana di luglio, con la conferenza-concerto "Affetti e miti nella poetica di Chopin" di Piero Rattalino e Ilia Kim e il recital di Josef Mossali con musiche di Chopin e Stravinskij. Si conferma la collaborazione con il Conservatorio Donizetti nella rassegna dei Concerti con i giovani talenti e nella provincia orobica torna "Festival e dintorni" per portare la musica colta in "periferia". Protagonisti Theodosia Ntokou, pupilla di Martha Argerich, Mariangela Vacatello, Gloria Campaner, Anna Kravtchenko e Carlo Guaitoli. L’inizio di tutti i concerti è fissato alle ore 20. L’organizzazione non esclude la possibilità di poter posticipare l’inizio degli spettacoli in base alle prossime disposizioni che riguarderanno il coprifuoco. A causa della riduzione dei posti in sala, obbligata dai criteri di distanziamento in vigore, i diritti di prelazione sui posti rimarranno invariati fino all’edizione 2022, in quanto il Festival non può garantire a tutti i suoi abbonati la possibilità di accedere ai posti loro assegnati. E ora: "Che la festa cominci!". Nel segno dei grandi autori, di alcuni dei migliori loro interpreti e di una voglia di tornare a fare musica insieme. a cura di Daniele Vaninetti