Gli spazi dell’Acquario Civico di Milano ospitano un’imperdibile installazione intitolata "L’Acquario e le Ninfee. Dalla Natura all’arte di Monet" tutta dedicata al mondo della natura e al soggetto più emblematico dei capolavori di Claude Monet: le Ninfee. L’iniziativa promossa dall’Acquario Civico di Milano, dal Museo di Storia Naturale di Milano e dal Comune di Milano-Cultura, prodotta e organizzata da Arthemisia, è a cura di Nicoletta Ancona, Mami Azuma, Gabriele Galasso ed Elisabetta Polezzo. Un evento collaterale alla mostra "Monet. Dal Musèe Marmottan Monet di Parigi" - in corso a Palazzo Reale di Milano fino al 30 gennaio 2022 - che introduce il visitatore all’interno di uno spazio onirico, leggero e dai colori tenui proprio come quelli delle ninfee, la pianta preferita da Monet che nella sua residenza di Giverny realizzò un laghetto dove poterle ospitare insieme ad altri fiori e piante acquatiche.Il tutto all’interno di una cornice ideale quale l’Aquario Civico di Milano, le cui facciate esterne di inizio ‘900 in stile Liberty presentano grandi rivestimenti in piastrelle di ceramica che riproducono temi e soggetti del mondo acquatico: pesci, motivi floreali, piante acquatiche ma soprattutto ninfee. Fior di loto asiatico (Nelumbo nucifera), Ninfea gialla piccola (Nuphar pumila), Ninfea bianca (Nymphaea alba), Fior di loto azzurro o ninfea azzurra, cioè il loto azzurro degli antichi Egizi (Nymphaea nouchali), Ninfea zolfina (Nymphaea ×thiona): piante che fioriscono da giugno a settembre ma che animano l’esterno dell’Acquario tutto l’anno, riprodotte sui grandi rivestimenti (0,90x3,15 m) che ne decorano le pareti esterne prodotte dalla Società Ceramica Richard Ginori. Un viaggio sulla rappresentazione artistica di una grande varietà di ninfee che, partendo dalle riproduzioni di Monet a Palazzo Reale, affonda le sue radici nell’arte antica e sul loro significato simbolico. L’approfondimento scientifico si concentra sulla descrizione delle strutture morfologiche di adattamento di queste piante all’ambiente acquatico, oltre alle schede botaniche delle specie riprodotte dalla Richard Ginori. Ammirata e oggetto di diverse simbologie, la ninfea - con la sua diffusione in tutti i continenti e i suoi grandi fiori - da sempre affascina e continua ad affascinare numerosi artisti. Le sue forme immutate, infatti, hanno attraversato culture diverse nel trascorrere dei secoli e col loro fascino continuano a stimolare fantasia e ammirazione. Troviamo tracce di questo splendido fiore acquatico già nella produzione artistica dell’Antico Egitto che ne conosceva bene la coltivazione. La ninfea, bianca e azzurra, compare in molti affreschi, bassorilievi e arte plastica egiziana e la sua silhouette si presta anche all’utilizzo di pregiati oggetti del quotidiano, quali ad esempio i bicchieri. Nell’antichità greco-romana il fiore è poco ricordato anche se non mancano suoi accenni in particolare nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio.
Progettato da Sebastiano Locati (1861 - 1939), l’Acquario di Milano venne edificato nel 1906 come padiglione annesso alla "Mostra internazionale di pesca e di acquicoltura" per la grande Esposizione internazionale di Milano con l’intenzione di donarlo successivamente al Comune come luogo espositivo per i milanesi e come centro di ricerca sulle acque dolci (nel 1908 verrà fondata la Stazione Idrobiologica). Molta cura è stata posta nella scelta delle decorazioni esterne, a partire dalla facciata occupata da una fontana con una grande testa di ippopotamo da cui sgorga l’acqua, dalla possente figura di Nettuno, da tondi in cemento martellato e da decorazioni in ceramica. I grandi rivestimenti in piastrelle di ceramica che si alternano alle finestre riproducono diverse ninfee e altre piante acquatiche, oltre alla fascia con i pesci e i piccoli tondi, tutti prodotti dalla Società Ceramica Richard Ginori.
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www.palazzorealemilano.it
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