Anticipata il 2 novembre dalla proiezione di "Fascista" - il film realizzato nel 1974 da Nico Naldini, cugino di Pier Paolo Pasolini, che con spezzoni di documentari e cinegiornali d’epoca ricostruiva la scalata al potere e la propaganda di Mussolini - dal 10 al 14 novembre 2021 torna in presenza anche Pordenone Docs Fest - Le Voci dell’Inchiesta, il festival del documentario di Cinemazero giunto alla XIV edizione e diventato negli anni una delle più importanti rassegne italiane dedicate al cinema del reale, dell’impegno sociale e del giornalismo d’inchiesta. Realizzato con il sostegno del ministero della Cultura, della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, di Turismo FVG, del Comune di Pordenone, di Fondazione Friuli, di Crédit Agricole Friuladria, di Servizi CGN, di Coop - Alleanza 3.0, dopo due rinvii e un’edizione completamente on line nel 2020, quest’anno presenta un programma ricco di anteprime nazionali, documentari premiati dai più importanti incontri festivalieri, retrospettive, workshop, cineconcerti e numerosi ospiti internazionali.
Un’edizione che segna una ripartenza, un ritorno all’esperienza collettiva e alla sala sottolineato anche dalla scelta dell’immagine guida della manifestazione: un involucro di plastica lacerato dal becco di un corvo, che unisce il messaggio della necessità di superare l’isolamento forzato a quello dell’attenzione all’ambiente che da sempre caratterizza la manifestazione. A fronte dell’importanza della qualità della proposta e del numero di anteprime - e per permettere una più ampia diffusione dei temi cari alla manifestazione - nasce quest’anno la preziosa collaborazione con MYmovies.it, che ospiterà on line una selezione dei migliori titoli dell’edizione. Tanti i temi che saranno portati sul grande schermo: geopolitica, diritti e battaglie civili, giovani e creatività, pandemia, culture lontane, storie femminili e molto altro. Un’occasione per riflettere sul presente attraverso la prospettiva offerta da alcuni dei migliori documentari in circolazione, tra cui oltre una decina di anteprime nazionali, capaci di raccontare la realtà e il mondo che ci circonda. "Ogni anno Pordenone Docs Fest - Le Voci dell’Inchiesta fa un enorme sforzo di selezione per portare in Italia il meglio del documentario internazionale - sottolinea Riccardo Costantini, direttore artistico del festival - nel tentativo di fornire strumenti di interpretazione per la realtà e i tempi caotici che viviamo. Una prova di 'ecologia' del cinema del reale che, scegliendo il meglio tra centinaia di film, anche in questo 2021 ci riporta significativamente su alcuni temi che affrontiamo da anni: esempi di donne che combattono per affermare i loro diritti, gli orrori di fronti bellici che sembrano destinati a non conoscere la pace, temi ecologici di sempre più pressante attualità. Anche in questa edizione consegniamo al pubblico cinque giorni densissimi, da vivere 'viaggiando' fra le proposte, sperando che molti dei film che portiamo in Italia in anteprima raggiungano il più ampio pubblico perché capaci, se non di cambiare le cose, di cambiare il modo in cui le guardiamo".
Tra i titoli più interessanti "Be My Voice", ritratto della giornalista e attivista Masih Alinejad, voce di milioni di donne iraniane che si ribellano sui social media contro l’hijab forzato, presentato dalla regista Nahid Persson, a sua volta rifugiata in Svezia; "The Soviet Garden" di Dragos Turea, uno sconcertante documentario sugli Ogm radioattivi nell’Urss; "Fly Rocket Fly" di Oliver Schwehm, dedicato alla prima compagnia di lancio spaziale privata al mondo fondata negli anni Settanta o ancora "Dear Future Children" di Franz Böhm, storia di tre coraggiose ragazze attiviste contemporanee. Lo sguardo retrospettivo è ben rappresentato da "Pasolini: i documentari", una speciale selezione a cura di Federico Rossin dedicata al Pasolini documentarista, che anticipa il centenario dalla nascita dell’intellettuale. La rassegna propone le opere di alcuni documentaristi, all’epoca al loro esordio - tra cui Cecilia Mangini, Ermanno Olmi e Mario Gallo - che tra gli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta collaborarono con Pasolini, che scrisse testi o voce narrante di alcuni dei loro film. Accanto a questi, i lavori - poco noti anche ai cinéphile - con cui il poeta, che si apprestava a diventare regista, iniziava a innovare il cinema documentario italiano e internazionale della sua epoca, inserendosi a pieno titolo fra i grandi cineasti del reale degli anni Sessanta e Settanta. Durante il festival saranno consegnati cinque premi dedicati alle opere più significative della XIV edizione, tra questi il premio Il Coraggio delle Immagini - col sostegno dell’Ordine dei Giornalisti nazionale e quello regionale - alla reporter, regista e scrittrice Francesca Mannocchi e al fotografo Alessio Romenzi.
La coppia - che ha raccontato sulle pagine delle principali testate del mondo le tensioni internazionali della Siria e della Libia fino alla recentissima crisi afghana, da cui tornano con eccezionali materiali in anteprima - sarà premiata nella prima giornata della manifestazione. Le voci dell’inchiesta - Pordenone Docs Fest è uno dei più importanti festival in Italia dedicato al cinema del reale, dell’impegno sociale e del giornalismo d’inchiesta con ospiti nazionali e internazionali e anteprime italiane dai principali festival del mondo. Ha visto tra i suoi ospiti gli italiani Gianfranco Rosi, Liliana Cavani, Luciano Emmer, Gianni Minà, Ugo Gregoretti, Sergio Zavoli, Angelo Guglielmi, Riccardo Iacona, Furio Colombo, Corrado Stajano, Mario Dondero, Cecilia Mangini, Letizia Battaglia. Partito da un interesse per il cinema di impegno sociale e per il giornalismo d’inchiesta, successivamente si è trasformato in un’occasione per mostrare lo stato dell’arte della produzione di cinema del reale, proponendo al grande pubblico documentari di qualità, non solo interessanti e significativi per le tematiche affrontate. Basti pensare che alcune delle opere ospitate in anteprima nazionale nelle precedenti edizioni (come WUHAN - 76 days, The Painter and the Thief e Our Time Machine nel 2020) sono state nominate agli Oscar, arrivando nelle shortlist dei primi 5 o 10. L’impegno della manifestazione si fonda, inoltre, sulla volontà di comprendere il mondo di oggi attraverso una pluralità di sguardi, di raccontare la contemporaneità in modo critico e con strumenti cinematograficamente efficaci. E questo è uno degli aspetti più cari al Pordenone Docs Fest: individuare e valorizzare registi spesso giovanissimi e poco noti, il cui valore merita di arrivare al grande pubblico.
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Pier Paolo Pasolini, Roma 1971. foto di Sandro Becchetti |
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