Cagliari: dal 16 al 20 dicembre 2021 è in programma Across Asia Film Festival, la rassegna internazionale del cinema incentrato sui linguaggi più innovativi della scena asiatica contemporanea. Nata con l’obiettivo di far conoscere al pubblico la produzione cinematografica dell’Estremo Oriente, sviluppando scambi culturali internazionali e favorendo una più approfondita visione interculturale, la kermesse filmica sarda torna finalmente in presenza dopo il successo delle precedenti edizioni di Cagliari e Roma (MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo). Con un programma di ampio respiro, che include momenti di formazione e incontri con ospiti internazionali, la manifestazione propone un’esplorazione diversificata, quest’anno concentrata in particolare sulla cinematografia al femminile e su quella giapponese indipendente. Sotto la direzione artistica di Stefano Galanti e Maria Paola Zedda, Across Asia Film Festival è un progetto di ZEIT Art Research, associazione culturale dedita alla promozione dell’arte, della performance e della cinematografia e si avvale del contributo di Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna, il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, insieme alla collaborazione di Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio universitario) di Cagliari, Ticonzero, Società di Sant’Anna, Contemp0ranea - Liceo Artistico Brotzu di Quartu, DiDstudio e dei media partner Asian World e Asia Movie Pulse. Dal 2013 a oggi gli incontri dedicano la loro programmazione alle scene indipendenti e al cinema arthouse attraverso focus su movimenti e aree geografiche specifiche, mostrando la prolifica produzione del cinema asiatico e la sua straordinaria innovazione linguistica e artistica. Una finestra sul mondo e un modo non stereotipato di guardare l’Asia e le sue rappresentazioni ma anche un luogo di relazioni internazionali, un contesto per connettere scene artistiche lontane, stimolando occasioni di collaborazione e coproduzione. Ampio respiro è dato alla cinematografia al femminile, con la proiezione di lavori di registe che oggi rappresentano alcuni tra gli sguardi più interessanti sui grandi cambiamenti del continente asiatico. Tra queste la tailandese Anocha Suwichakornpong con "Come Here", prima italiana, un viaggio per immagini nella Thailandia occidentale verso il museo commemorativo delle innumerevoli vittime della "ferrovia della morte" della Seconda Guerra Mondiale. La cinese Xiaoyu Niu - nomination a Locarno per il miglior film nella sezione Cineasti del presente - presenta la prima italiana di Virgin Blue, un viaggio onirico che vede protagonista la giovane Yezi in un’estate in cui torna a trovare la nonna colpita dalla perdita della memoria. Mostri e bambini tristi vagano in un ambiente che è al contempo familiare e teatrale.
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Still da Love poem di Xiaozhen Wang |
La coreana Hye-mi Kim arriva a Cagliari con il film d'animazione "Climbing", cruda storia al femminile sulla difficile conciliazione tra passione sportiva e maternità in cui la protagonista, prima dei Campionati mondiali di arrampicata, dopo un incidente stradale, deve scegliere quali saranno le scalate del suo futuro. Visionaria e insieme politica, la produzione del Sud Est Asiatico è come sempre rappresentata ad Across Asia Film Festival da un numero cospicuo di opere. Tra esse l’ultimo film di Royston Tan, tra i massimi esponenti del cinema di Singapore, dal titolo "24". In prima europea, recentemente presentato al Festival di Busan, il lungometraggio offre uno sguardo sulla complessità di un mondo osservato dal punto di vista di un fonico di presa diretta, tra sessualità e humor, in una prospettiva queer. Sarà inoltre proiettato il lavoro del regista thailandese Taiki Sakpisit, "The Edge of Daybreak", Premio Fipresci al Festival Internazionale del Film di Rotterdam 2021, dedicato agli sconvolgimenti politici della Thailandia degli anni Settanta, che osserva e parafrasa lo scenario attuale. Sakpisit sarà ospite del festival. Altri titoli: "New Abnormal" del thailandese Sorayos Prapapan, in concorso a Venezia come miglior cortometraggio, incursione sulla vita umana durante la pandemia di Covid-19, e "Underground Cemetery" di Wisarut Sriputsomboon, riflessione sarcastica sul karma, il senso di colpa e il clima politico del Paese.
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Still da Virgin Blue di Xiaoyu Niu |
Dalla Cina arrivano due prime nazionali: "I’M SO SORRY" del regista Zhao Liang dedicato alla tematica ambientale, premiato come miglior documentario al Festival Internazionale del Cinema di Busan 2021, in nomination a Cannes per il Golden Eye. Oscillando tra il saggio e il componimento poetico, il film mette in discussione la scelta dell'energia nucleare nel mondo lasciando risuonare attraverso l’occhio di Zhao Liang il rombo di una profezia. Un monito. Premiato nel 2020 al First International Film Festival di Xining nelle categorie Best Narrative Feature e Best Performer, "Love Poem" del regista Xiaozhen Wang è ambientato nello spazio soffocante di un'automobile trasformata in un set cinematografico, nella quale una coppia frantuma la sua storia d’amore in mille pezzi. Il progetto prevede inoltre un focus sul cinema giapponese indipendente, con una selezione di lungo e mediometraggi che osservano, attraverso il cinema di genere, gli effetti della pandemia nella produzione attuale. Tra questi l’ultima sintetica e deflagrante fatica di Toshiaki Toyoda - noto ai più per il suo capolavoro "Pornostar" - che torna al vigore dei suoi primi lavori con "The Day of Destruction", nomination come miglior film al Nippon Cinema Award, un racconto allucinatorio su un villaggio minerario colpito da un’epidemia. "Extraneous Matter - Complete Edition" di Kenichi Ugana è invece la versione definitiva di una lunga produzione di cortometraggi girati nel 2019, stravolti e ricostruiti dalla pandemia. Nella crisi sessuale di una coppia, la giovane donna protagonista è attratta da una strana creatura dai tratti alieni e dai numerosi tentacoli che si nasconde nella sua casa. Infine sarà presentato in prima italiana "Roar", il controverso esordio al lungometraggio di Ryô Katayama. Il film ambienta due storie parallele nella città di Fukui, sulla costa occidentale del Giappone. Sulla scia di un orrendo crimine commesso da suo fratello maggiore, Makoto (Ryo Anraku) scappa di casa e segue un misterioso e silenzioso vagabondo (interpretato da Katayama) che viene assunto per picchiare la gente. Allo stesso tempo, l'annunciatrice radiofonica Hiromi (Mie Ota) cerca di respingere le attenzioni sempre più aggressive del suo capo, con il quale inizia una relazione a metà mentre lotta per trovare amore e compassione autentici. Tra gli eventi collaterali - sempre con lo sguardo rivolto al Sol Levante - la mostra "Quaderni Giapponesi", cameo delle illustrazioni di Igort al Museo d’Arte Siamese "Stefano Cardu" di Cagliari. tributo che Across Asia Film Festival dedica fino al 31 gennaio 2022 a uno degli artisti sardi che con maggior rigore hanno esplorato l’Estremo Oriente e in particolare la cultura giapponese. Fumettista e artista attivo dagli anni Settanta, Igort (Igor Tuveri) è stato il primo occidentale a disegnare un manga in Giappone, pubblicato sulle più prestigiose riviste italiane e internazionali. Nutrendosi di lunghe permanenze in Giappone e nei paesi dell'ex Unione Sovietica, ha maturato uno stile espressivo che unisce la peculiarità del graphic novel, di cui è maestro riconosciuto, e del graphic journalism, diventando una voce tra le più originali del panorama artistico internazionale. Tra gli ospiti del festival anche i SoyDivision, collettivo di artisti e filmmaker indonesiani che si posiziona nell'intersezione tra arte e attivismo e riflette sulla diaspora indonesiana e del Sud Est Asiatico, creando un network internazionale di base a Berlino. Non ultimo, domenica 19 dicembre alle 16.30, si terrà la proiezione e premiazione dei cortometraggi vincitori del concorso "Invisible Worlds - Letters from Inside", diretto agli studenti del Liceo G.Brotzu di Quartu, indetto nel 2020 per riscrivere e attraversare con il linguaggio del found footage i mondi vissuti durante il lockdown. *****************************
ZEIT - Art Research è un’associazione culturale che nasce nel 2008 con l’obiettivo di promuovere la diffusione dell’arte, della performance e della cultura cinematografica. Organizza e produce progetti culturali e artistici internazionali che indagano la produzione contemporanea in un’ottica transdisciplinare e con una particolare attenzione ai temi del confine linguistico, culturale, artistico, geografico. Nel 2011, in collaborazione con il gruppo Santasangre organizza a Roma il festival internazionale di Arti Performative ISTANTANEE, dal 2013 al 2021 Across Asia Film Festival e nel 2018 cura la mostra MAPPE (Triennale di Milano e Segretariato MIBACT Lombardia). Attualmente è impegnata nel progetto Camposud, dedicato al lascito del pensiero di Antonio Gramsci nella riflessione artistica e teorica contemporanea.
ACROSS ASIA FILM FESTIVAL 2021
Dal 16 al 20 dicembre 2021
Cagliari
ERSU - Sala Teatro Nanni Loy, Museo d’Arte Siamese "Stefano Cardu", Chiesa Monumentale di Santa Chiara, EXMA.
Direzione artistica: Stefano Galanti e Maria Paola Zedda
www.acrossasiaff.org