La musica di Lisbona: il Fado è un "tesoro" Unesco

La "mite" Lisbona è sinonimo di monumenti, cultura, tram in salita in giro per il suo affascinante centro storico, bellezza. Ma la città è anche culla di una delle musiche più famose al mondo: il Fado. Dichiarato dall’Unesco Patrimonio Immateriale dell’Umanità nel 2011, era già parte del Dna della capitale portoghese ancor prima ancora di ricevere questo importante riconoscimento. Oggi queste sonorità sono conosciute in tutto il mondo e la città gli dedica un intero museo. Sebbene l’origine storica del Fado sia incerta, si dice che sia parte dell’intimo dell’animo portoghese, come a dire che la città non esisterebbe senza di esso. Di certo è nato nelle strade, nelle case, nelle zone fluviali per poi approdare, solo in un secondo momento, nei famosi locali oggi tappa obbligata per chi vuole davvero vivere o rivivere questa leggende popolare e non solo.
Per i viaggiatori attenti e curiosi di scoprire qualcosa in più del luogo che stanno visitando e delle sue tradizioni, fondamentale è conoscere i tanti cantanti che hanno portato questa musica in giro per il mondo. Mariza, una delle voci più importanti in circolazione, ha vinto nel  2003 il premio come Migliore Artista Europea di Musica del Mondo. Carlos do Carmo, recentemente scomparso, ha vinto un Grammy nel 2014 rinforzando, così, la sua rilevanza come icona del fado e portando questo premio per la prima volta nella sua nazione. Il Museu do Fado (nella foto di copertina) e la Casa Museo di Amália Rodrigues sono tappe imprescindibili alla scoperta della vera essenza della capitale lusitana. Il primo, situato a Alfarma ovvero uno dei quartieri storici di Lisbona, illustra la storia di questa tradizione a partire dall’inizio del XIX secolo fino ad ora. Nel quartiere di Madragoa, in rua de São Bento, invece, si trova la vivace casa dove Amália ha trascorso la sua vita la cantante di fado più carismatica, una delle sue più grandi ambasciatrici, avendolo portato nelle sale di spettacolo più importanti d’Europa. Indipendente, determinata e unica, è qui che si capisce cosa la muoveva nel suo canto. Con oltre 170 album e 30 milioni di dischi venduti, dopo essere venuta a mancare nel 1999, è stata sepolta nel Pantheon Nazionale: l’unica donna fino al 2014. Omaggio, naturalmente, all’importanza estrema dell’artista. Con la sua grande presenza scenica e uno spiccato senso dello spettacolo, è a lei che si deve l’idea del classico vestito nero con lo scialle. Infatti, l’immagine tipica del Fado prevede uno scialle, una voce, una chitarra e tanto sentimento. In particolare, il fado canta le pene d’amore, la nostalgia, la mancanza verso qualcuno che è partito, la gelosia, le piccole storie dei quartieri storici, la vita quotidiana, le conquiste, l’eterna storia d’amore tra Lisbona e il fiume Tagus. In fondo, gli incontri e gli abbandoni della vita non smettono mai di ispirare canzoni.

 
La Casa-Museo della Fondazione Amália Rodrigues
Dunque se si è alla ricerca di un’ottima esperienza, fare una passeggiata verso le diverse case del Fado sparse per i quartieri di Alfama, Bairro Alto o Mouraria è un ottimo modo per godere di voci e atmosfere  uniche. A suon di chitarra portoghese a 12 corde e di viola a 6 corde di ferro, sono sanciti l’armonia e il ritmo dell’unica e imperdibile canzone di Lisbona, il Fado. Il Museo del Fado è davvero uno dei luoghi di riferimento per un tour turistico-culturale. Oltre a rappresentare uno dei patrimoni culturali più importanti della regione ed a essere interamente dedicato a questo genere musicale e alla chitarra, ospita esposizioni permanenti e temporanee. Possiede opere dei maggiori artisti portoghesi che illustrano la melodia che ha reso celebre il Portogallo in tutto il mondo e permette di approfondirne la storia attraverso postazioni interattive e audioguide che fanno ascoltare ai visitatori decine partiture composte e cantate nel corso di decenni.

Museu do Fado
Ma attenzione anche al Museo Nazionale della Musica situato in una stazione della Metropolitana della capitale lusitana perché raccoglie una tra le più ricche collezioni di strumenti musicali d'Europa, alcuni dei quali sono classificati "Tesoro Nazionale", come il Violoncello Stradivarius Chevillard - Rei de Portugal, il Clavicembalo Antunes o quello Pascal Taskin. Il patrimonio in esposizione include strumenti e oggetti dal XVI al XXI secolo, di produzione nazionale e internazionale e di tradizione erudita e popolare. Oltre agli strumenti musicali, i visitatori possono ammirare nel museo documenti, fonogrammi e iconografie. Il Museo Nazionale della Musica è arricchito da un Centro di documentazione e propone una ricca programmazione di carattere culturale, in cui rientrano i concerti, le visite tematiche e i laboratori.


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