Anche per il 2021 Azimut|Benetti si posiziona in cima alla classifica annuale del Global Order Book di Boat International e si conferma primo costruttore al mondo di yacht sopra i 24 metri, grazie ad una strategia vincente che offre modelli diversificati, un design innovativo e soluzioni all’avanguardia volte a ridurre consumi ed emissioni. Con un numero record di 128 progetti in realizzazione equivalenti a 4.601 metri di lunghezza, il gruppo italiano è risultato il primo dei 186 cantieri navali attivi nei cinque continenti, con un novero di progetti che valgono il 12,5% del totale, cifra significativa in un mercato così frammentato. E' il riconoscimento che conferma i numeri registrati con un portafoglio ordini di oltre 1,5 miliardi di euro e un valore della produzione per la stagione in corso proiettato a oltre un miliardo di euro, in crescita del 20% rispetto all'esercizio precedente 2020/2021.
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Azimut Yachts Grande Trideck |
Una leadership che viene da lontano: sono infatti ben ventidue gli anni in cui Azimut|Benetti è stato dichiarato primo cantiere al mondo. "Dobbiamo questo duraturo primato alla capacità di coprire con yacht molto innovativi, e per questo apprezzati dal mercato, la fascia dimensionale tipicamente italiana, quella fino ai 50 metri. Ma a questo importante segmento, si aggiungono i numerosi progetti di superyacht in acciaio e alluminio di dimensioni maggiori, tradizionalmente appannaggio del Nord Europa. Siamo i primi, e da oltre vent’anni, perché gli unici al mondo a presidiare entrambe queste fasce dimensionali con modelli di successo indiscusso, attenzione al cliente e qualità costruttiva", dichiara Giovanna Vitelli, vicepresidente Azimut|Benetti. La strategia si basa, quindi, su fattori determinanti: un’offerta di modelli molto diversificata, un design sempre innovativo con soluzioni all’avanguardia, il raggiungimento di un know-how che nel mercato odierno colloca il gruppo in una posizione di assoluto privilegio. "La nostra affermazione nasce dalla grande sintonia tra la visione dell’imprenditore con le sue intuizioni sullo sviluppo di nuovi prodotti e l’assoluto valore professionale della squadra dei manager, un’intesa che fa di noi un’azienda solida. Così siamo riusciti a mantenere il primato durante tutte le fasi del mercato, sia quelle molto positive che quelle più difficili", aggiunge Giovanna Vitelli. Proprio un assetto così consolidato assicura all’azienda il rispetto della sua mission, che fa dell’innovazione di prodotto la sua direttrice principale.
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Giovanna Vitelli |
Negli ultimi 15 anni, in particolare, il lavoro si è concentrato sulle tematiche relative alla salvaguardia del mare, operando proficuamente per trovare soluzioni volte a ridurre l’impatto ambientale nel breve e nel lungo termine. I più recenti esempi sono il Giga yacht Luminosity di 108 metri, il più grande yacht ibrido al mondo, capace di navigare in modalità completamente elettrica con un’autonomia di oltre dieci miglia nautiche, e il B.Yond 37M, superyacht in acciaio, equipaggiato con il sistema E-Mode Hybrid. Sviluppato in esclusiva in collaborazione con Siemens Energy, il sistema di propulsione di B.Yond 37M è in grado di abbattere sensibilmente le emissioni (fino al 70% di NOx e fino al 20% di CO2) grazie anche all’uso di filtri Scr sui motori principali, cioè un sistema di marmitta catalitica alimentata ad Urea, come sulle automobili. Al momento del varo, nella prima metà del 2022, sarà lo yacht più green nel settore di riferimento. Un’esperienza che vede oggi il cantiere pronto a trasferire le soluzioni adottate per i Giga yacht anche sulle unità di dimensioni minori. "Efficienza e abbassamento dei consumi non sono per noi soltanto degli slogan per il futuro, ma traguardi del presente: abbiamo investito in ricerca e infrastrutture per arrivare a ridurre i consumi delle nostre imbarcazioni del 30% con un notevole abbassamento delle emissioni. Un risultato tangibile ottenuto attraverso un uso estensivo della fibra di carbonio - di cui abbiamo internalizzato la lavorazione per renderla adatta all’uso nautico - e investendo sull’ottimizzazione delle carene e dei sistemi di propulsione", conclude Vitelli. L'azienda ha, infatti, confermato investimenti triennali nella Ricerca e Sviluppo pari a 100 milioni di euro.