Arriva il "numero zero" di "UnArchive - Found Footage Fest", il festival promosso dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) in programma da martedì 14 a domenica 19 dicembre presso il Live Alcazar (Via Cardinale Merry Del Val 14, Trastevere, Roma). In programma proiezioni, dibattiti, concerti e performance audiovisive per riscoprire il footage cinematografico e interrogarsi sul ruolo della memoria e degli archivi nella cultura contemporanea. Evento speciale di apertura con Marco Bellocchio, il 14 dicembre alle ore 19, e con la proiezione del suo ultimo film documentario "Marx può aspettare".
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Marco Bellocchio con Pierfrancesco Favino |
A seguire il regista, Palma d'oro alla carriera al festival di Cannes 2021, sarà in conversazione con Adriano Aprà per parlare del valore del riuso cinematografico. Tutto è volto a raccontare esperienze e percorsi artistici che riscoprono il footage cinematografico e offrono nuovi spunti di riflessione e consapevolezza a chi si interroga sul ruolo della memoria e degli archivi nella cultura contemporanea. Non solo cortometraggi e lungometraggi a base d’archivio, ma anche live performance artistiche e audiovisive, nel segno della manipolazione e risignificazione dei materiali e dell’ibridazione dei linguaggi del cinema, della musica, del teatro. Il programma prevede tre slot di programmazione giornalieri: UnArchive Short, Unrchive Long e UnArchive Live costellati da incontri con gli autori e presentazioni. Tra gli ospiti in calendario, oltre a Bellocchio, sono attesi a Roma i musicisti Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra, i performer di Artistico Collettivo e numerosi giovani videomaker che hanno fatto della "de-archiviazione" creativa e della sperimentazione una costante nella produzione delle proprie opere audiovisive. La selezione delle opere protagoniste del festival è a cura di Marco Bertozzi, Giacomo Ravesi, Luca Ricciardi, Chiara Rigione. "UnArchive Found Footage Fest" è un’iniziativa prodotta nell’ambito del progetto l’Aperossa con il contributo del ministero Italiano della Cultura (MIC) e con il sostegno di Euroma2 Cultural Experience. L'ingresso è gratuito.
Bellocchio segna la cinematografia italiana, e non solo, da decenni.
Nel 2003, con "Buongiorno, notte", ottiene a Venezia il premio per il contributo artistico individuale di particolare rilievo. Tre anni dopo è al festival di Cannes con "Il regista di matrimoni", film che ottiene anche i Nastri d’argento per il miglior soggetto e montaggio. Il 2008 lo vede ancora una volta protagonista a Cannes con "Vincere", un dramma che porta alla luce la storia d’amore segreta tra il Duce e la trentina Ida Dalser, che vale alla protagonista Giovanna Mezzogiorno il Nastro d’argento come migliore interprete femminile. Nello stesso anno partecipa anche al documentario "Negli occhi" che la stessa Mezzogiorno ha dedicato a suo padre Vittorio e che viene proposto nella sezione Controcampo italiano della 66^ Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2012 è ancora una volta in Laguna con "Bella addormentata" (che vale al giovane Fabrizio Falco il premio Marcello Mastroianni, come miglior attore emergente) in cui riprende i suoi grandi temi - la gioventù, la libertà, la follia, la manipolazione politica del corpo e delle coscienze - mettendoli a confronto con uno dei casi più controversi del nostro Paese: quello di Eluana Englaro. Nel 2007 riceve il Globo d’oro alla carriera. Nel 2011 gli è attribuito il Leone d’oro alla Carriera alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Nel 2014 riceve il Premio Speciale dell’Ente David di Donatello. Dal 2014 è presidente della Cineteca di Bologna. A Cannes 74 riceve la Palma d’Oro d’Onore (2021).
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