Dopo due anni di stop imposto dalla pandemia, si rinnova dal 2 al 14 luglio 2022 uno degli appuntamenti europei più interessanti (lodato dal New York Times) con la divulgazione concertistica della musica classica. Siamo a Colmar, elegante borgo storico dell'Alsazia, nell'Alto Reno, in terra francese ma al confine con la Germania. Qui, da oltre trent'anni, gli organizzatori e il direttore artistico Vladimir Spivakov, alla guida dell'Orchestra Filarmonica Nazionale della Russia, scelgono un tema chiave che altro non è che l'omaggio, di stagione in stagione, a un grande musicista la cui storia personale e interpretativa viene ripercorsa attraverso l'esecuzione delle partiture che l'hanno reso celebre nel mondo per la sua maestria e intelligenza esecutiva. Cosa che è già avvenuta per il ricordo di Claudio Abbado e Jascha Heifetz e che adesso, in questo 2022 della speranza, avviene per un altro grande violinista del Novecento: l'israeliano naturalizzato francese Ivry Gitlis (1922-2020), "l'arco dell'anima" (nella foto di copertina).
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Vladimir Spivakov |
Al di là del suo genio musicale che lo celebra come l'ultimo grande esecutore di un'intera generazione, Gitlis rimane anche il simbolo di un modo nuovo e più libero di far conoscere la musica classica, dopo aver contribuito a diffonderne i temi per decenni. Spivakov ci fa da guida: "Ho costruito il programma del Festival 2022 come Marc Chagall ha creato le sue vetrate: con una moltitudine di piccoli frammenti, per creare, poi, l'impressione di un tutto. Ho invitato i migliori violinisti del momento e ho formato il programma attorno alle opere che Gitlis ha illuminato con la sua interpretazione. Ascolteremo così il Concerto di Sibelius, con il quale Ivry ha debuttato negli Stati Uniti, sotto l'arco di Viktoria Mullova. Nella sua autobiografia Gitlis scrive: 'Per interpretare Sibelius bisogna pensare ai centinaia di laghi della Carelia, allo spazio di questo grande Paese. Questo spazio si unisce alle steppe di mia madre, dove si sentono da lontano voci russe che si avvicinano, in crescendo, e si allontanano, diminuendo'".
Ancora Spivakov: "Suoneremo anche Beethoven - che Gitlis amava così tanto - e le sue opere da camera e sinfoniche, incluso il Concerto per violino, il cui solista sarà Vadim Gluzman. Il Concerto di Tchaikovsky sarà eseguito da Serguei Dogadin, vincitore del Concorso Tchaikovsky, mentre quelli di Mendelssohn e di Bruch permetteranno di incontrare l'arte di Maxim Vengerov e di Renaud Capuçon, che quando aveva 16 anni prendeva lezioni di perfezionamento proprio da Gitlis. Per il Terzo Concerto di Saint-Saëns , il solista sarà il primo violinista dell'Orchestra Filarmonica Nazionale Russa, Timur Pirverdiev, che ha frequentato le masterclass di Gitlis in Israele. Il programma del Festival comprende anche opere di Brahms e Bartók, importanti compositori nell'arte del maestro che celebriamo a Colmar. Clara Jumi-Kang e Alexander Ramm faranno gli “archi incrociati” (per usare un'espressione di Ivry) nel Doppio Concerto di Brahms. E Daniel Lozakovich sarà il solista nel Concerto per violino di Brahms mentre Maria Dueñas eseguirà brani di Chausson, Ravel e Saint-Saëns. Il programma degli incontri con la musica da Camera conferma anche la vastità e poliedricità (con sconfinamenti nella musica pop, ndr) del repertorio di Gitlis, che spazia da Bach e Mozart alla musica Klezmer". La rassegna estiva inaugurerà con il Concerto "Alla memoria di un angelo" di Alban Berg diretto da Spivakov, la stessa partitura per la quale il maestro israeliano aveva ricevuto il Grand Prix du Disque.
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Renaud Capuçon (Photo Festival di Colmar) |