Si svolgerà da giovedì 7 a mercoledì 13 aprile 2022 la diciannovesima edizione di Asian Film Festival. Il luogo prescelto per la programmazione "in presenza" di questa significativa vetrina sul miglior cinema d'autore dei Paesi dell’Asia orientale torna ad essere il Farnese Arthouse di Roma, in Piazza Campo De’ Fiori. La rassegna internazionale, organizzata da Cineforum Robert Bresson e diretto da Antonio Termenini, presenterà 30 lungometraggi provenienti da 8 Paesi dell’Estremo Oriente (Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, Singapore, Taiwan, Thailandia), spaziando tra prodotti arthouse e di genere con una particolare attenzione per gli esordi e i giovani registi, proposti nella ricca sezione "Newcomers". Sono "targati" Giappone alcuni importanti lungometraggi tra cui "The Mule Song Final" e "The Great Yokai Wars: Guardians" (sequel di "The Great Yokai War", 2005) - entrambi firmati dal maestro Takashi Miike - e Moonlight Shadows, basato sull’omonimo romanzo di Banana Yoshimoto e diretto dal pluripremiato Edmund Yeo. Opera incentrata sull’elaborazione del lutto. Intorno a questo tema si muove anche "Tsuyukusa", nuovo lavoro di Hideyuki Hirayama. Del rinomato regista Takahisa Zeze è invece annunciato "In the Wake", di genere "crime". Di particolare interesse anche "Hokusai", diretto da Hajime Yashimoto e basato sulla vita del più celebre pittore giapponese del mondo, conosciuto principalmente per le sue opere in stile ukiyo-e. Nel corso del festival verranno, inoltre, proiettati alcuni film provenienti dalle Filippine, tra i quali "On the Job: The Missing 8", thriller diretto da Erik Matti e già in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021 dove ha vinto il premio per il miglior attore. Di Brillante Mendoza, tra i più importanti e premiati registi del Paese, saranno presentati i due nuovi lungometraggi intitolati "Gensan Punch", la storia vera e sofferta di un pugile limitato da una disabilità fisica, e "Rasbak", racconto di violenza e vendetta di un giovane ladro nei confronti del suo spietato capo. Quattro saranno i titoli in arrivo dalla Thailandia, ovvero "The Edge of Daybreak", dramma famigliare di Taiki Sakpisit, "The Medium" di Banjong Phisantankun, "Come Here", mistery dramma di Anocha Suwichankong e, in particolare, "Anatomy of Time" di Jachavral Nilthamrong, diviso tra passato e presente, con la memoria quale unico ponte tra questi due tempi.
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