I numeri aggiornati li ha appena annunciarti alla stampa specializzata l'ad di Verona Fiere, Giovanni Mantovani. Ad oggi sono 630 i top importatori che hanno aderito alla chiamata di Vinitaly 2022 che torna a Verona dopo due anni di difficoltà legate alla pandemia, dal 10 al 13 aprile con molti incontri ramificati nella città e una serie di focus specialistici. All'elenco vanno sommati altri cinquanta operatori del mercato che debutteranno a Verona grazie a un progetto di incoming tailor made nato dalla collaborazione diretta con circa 30 aziende espositrici di Vinitaly. Gli Stati Uniti, con 130 top buyer confermati, aprono le danze delle delegazioni internazionali più corpose in aggiunta al Canada, collaudato espositore della manifestazione veneta. Positiva anche la risposta dal Sud-America con operatori da 10 Stati sui 12 della macroregione (Ecuador, Colombia, Brasile, Argentina, Costa Rica, Perù, Guatemala, Messico, Panama e Cile). Tra le novità spicca l’Africa, con collettive professionali da Mozambico e Kenya, mentre non ci sarà la Russia, con cui le attività di promozione sono state sospese a causa della guerra in Ucraina. Dall’Europa, le delegazioni di Germania e dei Paesi del Nord - Danimarca e Svezia i testa - sono tra le più numerose (rispettivamente 65 e 40). Nonostante il permanere di alcune difficoltà di spostamento legate alla pandemia, l'Asia ci sarà. In questo quadro accelera il piano strategico di Veronafiere per l’edizione numero 54 della kermesse vinicola, forte di più di 4mila aziende espositrici. Nella campagna sono 60 i Paesi coinvolti dal programma di promozione, comunicazione e incoming targato dalla Spa fieristica e da Ice Agenzia che condividono, oltre a un investimento complessivo da 4 milioni euro, anche la selezione di una business list di centinaia di top buyer da tutto il mondo, a cui si aggiungeranno migliaia di operatori nazionali e internazionali. "Stiamo riscontrando un alto tasso di fiducia e di aspettativa sia da parte degli operatori internazionali che dalle aziende espositrici. Corriamo veso la fine del mese di marzo - spiega Mantovani - con l’adesione di delegazioni che coprono le aree di Canada, Usa con particolare riguardo a Midwest, West Coast e Texas, oltre che Singapore, Malaysia e, per l’Europa, Paesi Scandinavi, Danimarca, Paesi Bassi, Germania, Svizzera e alcune aree tra le più interessanti dell’Est Europa, come la Polonia. Stiamo attuando azioni importanti anche nel Regno Unito del dopo Brexit: mercato che rimane molto interessante pur con andamenti a macchia di leopardo a seconda del prodotto".
A Vinitaly saranno presenti anche delegazioni dal Centro America, in particolare dall’emergente Messico. Grazie anche alla collaborazione col ministero degli Affari esteri, e dopo la modifica delle regole di contenimento della pandemia, è confermata anche la presenza di operatori provenienti dal Giappone. Tra le azioni di Veronafiere anche i roadshow di Vinitaly con 3 tappe estere organizzate da Veronafiere in sinergia sempre con Ice e il ministero degli Affari esteri, che hanno inserito il brand fieristico di promozione del vino nella campagna "Italy is simply extraordinary: Be IT" attiva da novembre 2021 in 26 mercati target per il made in Italy. Vinitaly n. 54 si svolgerà in contemporanea con Enolitech, Salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino olio e birra e a Sol&Agrifood, la rassegna dedicata all’agroalimentare di qualità. Nel centro di Verona, torna per i wine lover l’iniziativa Vinitaly and the City che coinvolgerà regioni, aziende e il mondo cooperativo. Nel quartiere fieristico di Veronafiere sono attivi strumenti e misure di controllo e di sicurezza previsti dal protocollo Safebusines (info sul sito www.veronafiere.it).