Bernardo e Martina Zuccon disegnano SP110, primo esemplare della nuova linea sportiva Smart Performance (SP) di Sanlorenzo. Il progetto è nato in collaborazione con Tilli Antonelli, manager sviluppo e prodotto in Sanlorenzo e responsabile di questa nuova linea di imbarcazioni, e con Piero Lissoni, che ne ha curato il décor. Il nuovo progetto fa entrare il cantiere nel mondo delle barche sportive e nasce da un incontro di abilità ed esperienze. Lo Studio ha, infatti, operato a stretto contatto con Antonelli, un nome che ha fatto la storia della nautica, mentre l’architetto Piero Lissoni, riconosciuto tra i maestri del design contemporaneo, ha curato il décor. SP110 rientra in quella logica di ricerca tipologica che contraddistingue il lavoro di Zuccon. Si è partiti dall’idea dell’imbarcazione performante arrivando a creare stimoli nuovi, sia da un punto di vista stilistico e tecnico sia da quello funzionale ed ergonomico. "L’SP110 prova a mettere in discussione alcuni canoni che caratterizzano le barche performanti a cui siamo abituati. Rispettando stilemi che hanno storicamente caratterizzato questa tipologia di imbarcazioni, come le superfici aerodinamiche ed estremamente organiche, con Antonelli siamo arrivati a un compromesso: concepire una barca in cui fosse evidente il dialogo tra dinamismo e una vivibilità che normalmente non si percepisce su imbarcazioni di questa metratura", commenta Bernardo Zuccon. Sanlorenzo presenta, così e per la prima volta, un modello sportivo, dove però si ritrova quel fil rouge che collega tutti i prodotti del marchio. "È stato un lavoro complesso riuscire a creare nuovi stilemi - puntualizza Bernardo - da una parte attingendo alla storia recente di Sanlorenzo, dall’altra creando una nuova identità che fosse molto riconoscibile e dove si trova una contaminazione quasi naturale del processo di design verso una logica familiare in termini di gamma e di prodotti". SP110, che sarà costruita in carbonio e vetroresina, è estremamente minimalista in ogni dettaglio. Questo tema si ritrova in tanti aspetti dell’imbarcazione. Ad esempio, nelle prese d’aria, che sono state nascoste grazie ad un gioco stilistico che accompagna la curvatura del vetro. Così come l’àncora che non si vede completamente: c’è soltanto un taglio a estrema prua che darà la possibilità di utilizzarla.
Per quanto riguarda il layout degli interni, la zona giorno è sviluppata su due differenti livelli che dialogano tra loro attraverso un sistema di doppie altezze. "A bordo si trova una relazione molto profonda tra lo spazio esterno e quello interno. Il tema della sinergia tra chi vive fuori e chi vive dentro è molto importante: abbiamo cercato di creare un guscio estremamente ermetico in grado però di potersi aprire e favorire la relazione tra gli interni", aggiunge Martina Zuccon. Il concetto minimalista è portato all’estremo nella poppa che si apre verso il mare: "Abbiamo disegnato una terrazza che si distende completamente sull’acqua, in cui anche tutte le informazioni tecniche che riguardano la discesa della scala, la passerella, sono nascoste. Non si vede nulla. L’idea è di trasformare la barca tra il movimento e la staticità: nel movimento questo modello è ermetico, chiuso, compatto; l’attenzione è tutta sulla performance aerodinamica e idrodinamica per poi, invece, aprirsi nel momento in cui la barca è alla fonda. Dal pozzetto si apre un portello da cui si generano le scale per raggiungere la spiaggia per la discesa a mare".
Nulla è lasciato al caso: la pulizia delle linee è estrema ma nello stesso tempo tutta la barca è strutturata per connotarsi in ogni dettaglo. SP110 è il primo yacht della gamma SP nata con l’obiettivo di rendere uno yacht performante, a motore, che diversamente sarebbe in forte contrasto con qualsiasi principio di sostenibilità. Insomma un gioiello di efficienza tecnologica ed energetica: lo "Smart Performance Yacht". Ciò è reso possibile grazie ad una serie di accorgimenti quali l’impiego di materiali alleggeriti, la scelta di elettro-componenti con un’altissima classe energetica ma anche per effetto della progettazione di una speciale carena le cui geometrie hanno consentito un’ottimizzazione del coefficiente di resistenza all’acqua. E infine la scelta di motori sensibilmente più performanti per peso e consumo.
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Fondato a Roma nel 1972 dagli architetti Gianni Zuccon e Paola Galeazzi e oggi guidato dai figli Bernardo e Martina, Zuccon International Project è uno studio di architettura e design industriale che si distingue per il suo approccio multidisciplinare. Attivo in svariati campi, inclusa l’architettura civile, è considerato uno degli studi di design più autorevoli al mondo nel campo della nautica di lusso. Attualmente vanta collaborazioni con prestigiosi cantieri tra cui Sanlorenzo e Perini Navi.