Bolzano: venerdì 30 settembre 2022 inaugura K̶i̶n̶g̶d̶o̶m̶ of the ILL, a cura di Sara Cluggish e Pavel S. Pyś, secondo capitolo di Techno Humanities, programma di ricerca a lungo termine avviato dal direttore Bart van der Heide. La collettiva, di respiro internazionale, coinvolge tutti gli spazi di Museion (Museo d'arte moderna e contemporanea) ed è accompagnata da una serie di iniziative pubbliche e da un'antologia di testi critici commissionata per l'occasione e pubblicata da Hatje Cantz. In mostra sono presenti lavori di Enrico Boccioletti, Brothers Sick (Ezra e Noah Benus), Shu Lea Cheang, Heather Dewey-Hagborg & Phillip Andrew Lewis, Julia Frank, Sharona Franklin, Barbara Gamper, Nan Goldin e Prescription Addiction Intervention Now (P.A.I.N.), Johanna Hedva, Ingrid Hora, Adelita Husni-Bey, Ian Law, Carolyn Lazard, Lynn Hershman Leeson, Juliana Cerqueira Leite & Zoë Claire Miller, Mary Maggic, Mattia Marzorati, Erin M. Riley, P. Staff e Lauryn Youden. La ricerca di questi artisti presentata in mostra si basa sulle loro esperienze personali. Alcuni si identificano come malati cronici o disabili e mettono in discussione la distinzione tra corpo sano e corpo malato nella vita di tutti i giorni. Il titolo dell'esposizione contiene un riferimento a un testo critico di Susan Sontag, "Malattia come metafora" (1978). La barra sulla parola "kingdom" nel titolo rappresenta una resistenza alla distinzione binaria descritta da Sontag, tra il "regno" dei sani e quello dei malati. L'opinione dei curatori è che salute e malattia non costituiscano due mondi separati, ma bensì si intreccino e coesistano. Altro tema che la mostra si propone di approfondire sono i vari sistemi di welfare e incentivi commerciali che possono essere determinanti per l'ambito sanitario e come contestiamo le definizioni consuete di buona salute. In quest'epoca di pandemia, di ansia sociale in continuo aumento e incremento dei costi sanitari, di intensificazione del controllo sulle informazioni mediche e di una sempre più diffusa precarietà nel settore creativo, possiamo ancora dire di essere veramente sani? K̶i̶n̶g̶d̶o̶m̶ of the ILL mira a sottolineare i problemi, le disuguaglianze e le inadeguatezze del sistema sanitario pubblico emerse durante la pandemia da Covid-19 e porta alla luce nuovi modi in cui sia possibile immaginare reti di sostegno e metodi alternativi di stare bene. I curatori Sara Cluggish e Pavel S. Pyś: "Abbiamo cominciato a lavorare su K̶i̶n̶g̶d̶o̶m̶ of the ILL nel 2019 e la mostra è stata decisamente rimodellata dalla pandemia... che ha spostato nettamente in primo piano tutte le questioni riguardanti salute e malattia. L'epidemia non ha solo influenzato il dibattito in corso sulle dimensioni nazionali finanziarie, politiche e ideologiche dei provvedimenti sanitari, ma ha anche dato forma alle nostre esperienze personali riguardo a come riceviamo e offriamo cura, a come tuteliamo lo spazio personale grazie al distanziamento sociale e a come decidiamo di condividere o meno lo spazio fisico con gli altri. Per molte persone che si identificano come malate, questa maniera di affrontare il mondo e il nostro sistema sanitario non è certo nuova ed è stata, a vari livelli, la loro esperienza di vita pre-pandemia".
Museion |
Seconda immagine dall'alto: K̶i̶n̶g̶d̶o̶m̶ of the ILL, 2022, exhibition view, MUSEION Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano. Foto: Lineematiche/Luca Guadagnini
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K̶i̶n̶g̶d̶o̶m̶ of the ILL
a cura di Sara Cluggish e Pavel S. Pyś
allestimento a cura di Diogo Passarinho Studio
Una mostra di Museion, Bolzano, con il supporto di Embassy of Canada to Italy/Avec le soutien de l’Ambassade du Canada en Italie.
Museion
Piazza Piero Siena 1, Bolzano
www.museion.it