La collezione dell'hotellerie elvetica è quanto mai ricca e variegata in ogni ordine di classe, stelle e categorie. Dai Grand'Hotel alle stanze più esclusive, dagli alberghi della migliore tradizione montana e valligiana a quelli "adagiati" sulle riviere dei laghi, dall'esclusività dei 5 stelle superior o deluxe, spesso a due passi dalle piste innevate, alle grandi strutture per la vacanza estiva, sino alle proposte più pop e avanguardistiche o semplicemente sorprendenti. L'arte spesso convive e raccontano questa saga, sin dai suoi albori, a fine Ottocento, quando sulle Alpi Svizzere decollò l'industria della vacanza internazionale (Engadina in testa). In questo grande mondo del "bien vivre" e del relax - conosciuta e apprezzata anche dai viaggiatori business - uno spazio degno di nota se lo ritaglia da sempre il microcosmo, molte volte chic e , sempre invitante, dei piccoli indirizzi a misura di un soggiorno dai ritmi lenti, leggeri, quasi ovattati.
La saletta cinematografica di Signau House & Garden |
Un "gioiello nel gioiello" di una villa che sembra appartarsi dalle rotte del traffico cittadino e vacanziero. Schermo da 8 mq con risoluzione 2048x1080 certificato DCI Server D-Dolby, impianto Hi-Fi JBL Professional 7.1, proiettore laser 2k, 25 sedili (appunto) e tanta passione per la storia della Settima Arte in questa casa patrizia, tempio della "rappresentazione e della contemplazione tra mille dettagli amorevoli". Nonchalance, attività e svago. E colazione in veranda con vista sul giardino. À la carte: dall'immancabile Birchermüesli (ricetta con più di cent'anni di storia, "inventata" a scopi dietetici dal medico svizzero Maximilian Oskar Bircher-Benner e poi riadattata con molteplici varianti nel corso del tempo) alle uova strapazzate preparate al momento. Solo prodotti della Regione. E poi in serata spazio all'estro degli chef Mark Müller - e il suo menu di 5 portate a base di pesce - e Olivier Bur, l'ideatore della piattaforma Comalo.Info. Una sosta in giardino è d'obbligo: dal padiglione bianco si arriva al laghetto contornato da bellissime ninfee rosa, una specie di fiore di loto coltivato e piantato qui, per la prima volta, da Otto Froebel. Una maison, il suo giardino e quel piccolo Cinematografo.