"Giocare con il gusto, portare l’ospite alla scoperta di territori e raccontare del grande valore umano che si cela dietro un’etichetta proponendo vini 'Arcaici' e 'Artigianali' è la sfida principale che mi accompagna in questa avventura, lo chiamerei 'lusso Contemporaneo'". Per Manuele Menghini, sommelier del cinque stelle EALA di Limone sul Garda il lavoro è una continua e coinvolgente ricerca. La "sua" carta dei vini è composta da scelte irrinunciabili, che fungono da base, e da una selezione che deriva dal gusto personale, con etichette meno note che arrivano da piccoli produttori. |
Manuele Menghini © 2021 EALA |
Scelte che propongono agli ospiti dell'hotel di Limone sul Garda un vero e proprio viaggio fra persone, territori e tradizioni e da cui nascono abbinamenti spesso insoliti ma capaci di valorizzare ciascun piatto e creare un legame tra sala, cucina e degustazione. Raccolta in una nicchia di design a vista, la "collezione" creata con cura e dedizione da Menghini sin dall’apertura della struttura, nella primavera del 2021, accoglie gli ospiti prima che accedano ai ristoranti "firmati" da Ghezzi. Alla base della "cantina" restano i grandi classici della produzione nazionale e internazionale su cui si innesta, però, la selezione personale (circa il 70% dei vini) di Manuele, frutto di viaggi, esperienze e scoperte da Nord a Sud dell'Italia e non solo: ecco la Borgogna, la Loira ma anche alcune annate tedesche, tra le regioni vinicole più apprezzate. "Prediligo la storia che si nasconde dietro la produzione vinicola con in primo piano l’aspetto umano della lavorazione, il rispetto per l’ambiente e per l’identità del luogo in cui il vino nasce. Amo le piccole realtà che hanno molto da raccontare, culle di profumi e gusti autentici, dove prendono vita prodotti meno noti ma di grande valore". Questa la filosofia che si ritrova nella proposta enologica di EALA, concepita per soddisfare il gusto di ciascun ospite ma anche per sorprendere i più appassionati ed esperti. La carta è suddivisa in aree geografiche, ognuna delle quali introdotta da una cartina con le zone vinicole disegnate a mano per aiutare il gourmand nell’orientamento e nella conoscenza introduttiva. Inoltre, si segnalano con la figura del Cigno, simbolo di EALA, i vini "Arcaici" più esclusivi, sempre secondo la scelta del sommelier. |
© 2021 EALA |
Ispirato dalla cucina di Ghezzi e Akio Fujita, Menghini sembra giocare con quasi 700 etichette per condurre il suo "pubblico" dentro un esclusivo mondo enologico. Al Ghezzi Bistrot propone una selezione di vini al calice e alla carta mentre al fine dining SENSO la scelta è tra due diverse degustazioni: "Remus", alla riscoperta delle origini del gusto, e "Ambios", un itinerario fra i grandi terroir. Due percorsi che identificano un tema, ma non precisamente i vini: è compito di Menghini guidare l’ospite, di volta in volta, a seconda del momento e dei piatti, proponendo abbinamenti che alimentano curiosità e confronti. "Gli spunti di abbinamento partono dal piatto e dalle sue consistenze: acidità, dolcezza, sapidità. Mi baso sulla contrapposizione dei gusti. In sintonia con la filosofia di cucina di Ghezzi, cerco di valorizzare al massimo l’ingrediente e il territorio da cui nasce, esaltandone il sapore. Anche così, partendo dalle materie prime della tradizione locale del territorio lacustre e montano, possono nascere inediti abbinamenti con vini dalle origini lontane…", conclude Menghini.Immagini: © EALA
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