L'"arcipelago sonoro" di Stresa Festival è uno dei più interessanti progetti-eventi capaci davvero di esaltare il paesaggio di un comprensorio lacustre entrato da decenni nella storia e nell'immaginario collettivo di un pubblico turistico internazionale che ama (o scopre) il legame e i rimandi continui tra le bellezze naturali e quelle della cultura musicale. Bisogna lasciare parlare, lui, Mario Brunello, direttore artistico della rassegna dal 2020 e grande virtuoso (e ricercatore) del violoncello, maestro di assoluto rilievo mondiale: "Immaginiamo Stresa Festival 2023 come un arcipelago sonoro. E immaginiamo di disegnare una nuova mappa del territorio in cui isole di musica si aggiungono alle isole e alle bellezze che il Lago Maggiore offre da sempre. Un nuovo arcipelago da navigare e scoprire, composto da isole con caratteristiche ben delineate sia dai generi musicali che dai grandi artisti che le abitano".
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Nicola Piovani |
Ancora Brunello: "Tra i luoghi sede di concerto, prima tra tutte, c'è la Stresa Festival Hall: la vogliamo chiamare così perché la grande sala all’interno del Palazzo dei Congressi di Stresa ora lo merita, per la sua nuova e preziosa acustica e per essere memoria storica di Stresa Festival. E poi ci sono La Catapulta, la sala da concerto 'portatile', ormai famosa in tutto il mondo e opera dell’architetto Michele De Lucchi, le splendide isole del Lago Maggiore, l’aura mistica dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso e la suggestiva chiesa cinquecentesca di Madonna di Campagna, San Leonardo e il Museo del Paesaggio a Verbania e, infine, persino un capannone industriale, quello della logistica Herno, main sponsor di Stresa Festival, per un tocco di atmosfera metropolitana". #Stresafestivaljazz, a luglio, è la prima isola che si svela al pubblico con protagonisti due grandi nomi della scena internazionale: Arturo Sandoval e Nicola Piovani, pianista e compositore, quest'ultimo, di musiche da film oramai entrate nella leggenda della Settima Arte. Poi spazio ai giovani musicisti internazionali tra i quali il chitarrista Matteo Mancuso, il gruppo vocale Accent e l’HalliGalli Quartet. Ancora nella parte del Festival di luglio ecco l'incontro con gli ottoni del Billi Brass Quintet sull’isola Pescatori "mentre un’esperienza unica e preziosa sarà il Rigoletto, ovvero l’opera di Verdi in una versione da camera all’aperto, ideata dal regista Gianmaria Aliverta, con il pubblico che potrà seguire la vicenda entrando nel vivo della storia, a tu per tu con la musica, il canto e un’originale scenografia".
#Stresafestivalbaroque è invece un’isola musicale dal suono antico, chiamata ad inaugurare il programma di agosto e settembre: "Le Quattro Stagioni di Vivaldi, reinterpretate dal geniale compositore Max Richter, verranno suonate su strumenti antichi da Brixia Musicalis, diretto da Elisa Citterio anche solista al violino, e vedono in scena due grandi danzatori e coreografi contemporanei, James Wilton e Sarah Jane Taylor. Ancora un salto di cinquecento anni nel passato, per rivivere la sera in cui Monteverdi ha cambiato la storia della musica con Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, ma anche l’esperienza di una matinée con i Madrigali al Museo del Paesaggio, con La fonte musica e Michele Pasotti. In cartellone anche il gradito ritorno di un artista che ha impressionato il pubblico nella scorsa edizione di Stresa Festival, Vincenzo Capezzuto, per una serata alle origini della grande musica popolare napoletana con L’Arpeggiata e Christina Pluhar". Grandi nomi per la "sezione" finale della kermesse, "#Stresafestivalclassic, l’isola musicale più vasta, che comprende il repertorio classico, romantico, moderno...". Arrivano a Stresa, tra gli altri, l’ottetto dei musicisti della Royal Concertgebouw di Amsterdam (compagine principe della musica sinfonica europea), la pianista Angela Hewitt con il "suo" Clavicembalo ben temperato di Bach, il Barbican Quartet con l'omaggio all' op. 132 di Beethoven "fino alle improvvisazioni 'progressive' di un violino e violoncello" capaci di stupire e spiazzare, Matthias Bartolomey e Klemens Bittmann, che tanto hanno già fatto parlare di sè. Da non perdere anche il "ciclo" #Album da tenere d’occhio: "Momenti speciali che gli artisti del Festival regalano al pubblico, accompagnati da un calice di vino, oppure per una passeggiata o una chiacchierata ai giardini di Villa Taranto e in altri luoghi sorprendenti".
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Yuja Wang Photo by Julia Wesely |
Infine la musica sinfonica con la conferma della forza espressiva di Yuja Wang alle prese con i due Concerti per pianoforte di Ravel assieme alla versione dello stesso Ravel dei Quadri di una esposizione di Musorgskij, eseguiti dall’Orchestre Philharmonique de Radio France diretta da Tarmo Peltokoski. "Buon viaggio!", ci augura Brunello, ma già da adesso non ci sono dubbi: da un filologo della partitura, geniale nella ricerca quando nell'esecuzione, non poteva che scaturire un Festival ricco di sorprese, nuovi temi e tanti dialoghi interessanti tra luoghi da ammirare e note da ascoltare. Il primo e unico italiano a vincere il Concorso Čaikovskij di Mosca, solista impegnato con i più importanti direttori - Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Ton Koopman, Riccardo Muti, Myung-Whun Chung, Seiji Ozawa e Gianandrea Noseda, tra gli altri - e con orchestre di primissimo piano come la London Symphony, la Philadelphia Orchestra, la Filarmonica della Scala e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, è "approdato" a Stresa forte anche di un'incredibile serie di storiche collaborazioni cameristiche con, ad esempio, Gidon Kremer, Yuri Bashmet, Martha Argerich, Frank Peter Zimmermann, Isabelle Faust, Maurizio Pollini e il Quartetto Borodin. Suona un prezioso violoncello Maggini dei primi del Seicento al quale affianca il violoncello piccolo a quattro corde per il quale nutre un profondo interesse. Con questo strumento si cimenta proprio in riva al Lago Maggiore con le Sonate e Partite di Bach. L’integrale in due serate è in programma nella chiesa dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno, tra i luoghi più suggestive di questo Festival-arcipelago dei suoni. Chi sostenesse che un grande musicista non può essere, contemporaneamente, anche un bravo direttore-inventore di nuovi Festival deve ricredersi.
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La Catapulta |
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Copertina: Mario Brunello © Giulio Favotto
Nicola Piovani: photo Fondazione Musica per Roma Musacchio Ianniello Pasqualini