Nina Bassoli afferma: "Intima e universale al tempo stesso, la casa è stata l’oggetto di indagine più sensibile ai cambiamenti culturali, politici e sociali, che, fin dalle prime Esposizioni Internazionali, passando per le sperimentazioni delle case nel Parco degli anni Trenta, l’ottimismo modernista della ricostruzione, il boom economico, le esperienze postmoderne, decostruttiviste e infine il pluralismo contemporaneo, si sono materializzati in sperimentazioni audaci in grado di veicolare nuovi linguaggi, nuove aspirazioni etiche e nuovi programmi per l’architettura. Oggi, l’opera di architette, architetti e gruppi di ricerca contemporanei fa emergere con forza una nuova sensibilità, dove il lavoro di cura è da intendere come azione fondante dell’abitare, ovvero del processo di costruzione dello spazio e dell’architettura". Home Sweet Home non intende procedere lungo percorsi strettamente disciplinari ma vuole delineare un campo in cui l’architettura sia in grado di parlare a tutti, mettendo al centro dell’indagine la necessità di ristabilire una relazione diretta e coerente tra i nostri bisogni più autentici e gli spazi da progettare.
Le opere raccolte evidenziano le profonde trasformazioni del ruolo dell’architettura nella società contemporanea e presentano i risultati di una ricerca tipologica, ma anche sociologica, scientifica, storica, artistica, politica e, al contempo, una sperimentazione sui linguaggi non solo architettonici ma anche comunicativi ed espositivi. In discontinuità con il passato, però, c'è senz’altro un’inedita presenza di progettiste donne, che questa volta sono in grande maggioranza (quasi la totalità) e una nuova sensibilità verso i valori della cura e dell’ambiente. Il progetto di allestimento, realizzato da Captcha Architecture, riprende frammenti di allestimenti di mostre passate per rimetterli in campo in una nuova veste. I dispositivi di supporto per le sezioni storiche sono, così, degli assemblaggi iperstatici composti da gambe provenienti da vari tavoli espositivi conservati nei magazzini di Triennale, e riadattati con la cura che si riserva a un oggetto amato che non si vuole buttare nonostante abbia perso la sua efficacia funzionale.
Vedute dell’allestimento Photo Melania Dalle Grave, DSL Studio
Home Sweet Home
12 maggio -10 settembre 2023
A cura di Nina Bassoli
Progetto di allestimento: Captcha Architecture, Margherita Marri e Jacopo Rosa con Luca Monaco
Sezioni storiche: Florencia Andreola, Imma Forino, Maite García Sanchis, Annalisa Metta, Azzurra Muzzonigro, Gaia Piccarolo
Progetti site-specific di: Assemble Studio, Céline Baumann, CCA – Canadian Centre for Architecture, DOGMA, MAIO, Matilde Cassani Studio, Sex & the City
Opere di: Diller + Scofidio, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, Lacaton & Vassal
Biglietti: intero15 euro / ridotto 12 euro / studenti 7,5 euro
Biglietto giornaliero per visitare tutte le mostre di Triennale Milano: 25 euro
Orari Triennale Milano: martedì - domenica dalle 11.00 alle 20.00 (ultimo ingresso alle 19.00)
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TRIENNALE MILANOHome Sweet Home
12 maggio -10 settembre 2023
A cura di Nina Bassoli
Progetto di allestimento: Captcha Architecture, Margherita Marri e Jacopo Rosa con Luca Monaco
Sezioni storiche: Florencia Andreola, Imma Forino, Maite García Sanchis, Annalisa Metta, Azzurra Muzzonigro, Gaia Piccarolo
Progetti site-specific di: Assemble Studio, Céline Baumann, CCA – Canadian Centre for Architecture, DOGMA, MAIO, Matilde Cassani Studio, Sex & the City
Opere di: Diller + Scofidio, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, Lacaton & Vassal
Biglietti: intero15 euro / ridotto 12 euro / studenti 7,5 euro
Biglietto giornaliero per visitare tutte le mostre di Triennale Milano: 25 euro
Orari Triennale Milano: martedì - domenica dalle 11.00 alle 20.00 (ultimo ingresso alle 19.00)