26 agosto: buon compleanno Peggy! L'arte a Venezia

Figura cardine nella storia dell’arte del XX secolo, appassionata collezionista, scopritrice e amica degli artisti, nasceva il 26 agosto di 125 anni fa, nel 1898 a New York, Marguerite Guggenheim, meglio nota come Peggy, lungimirante mecenate e filantropa che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte del Novecento. Promotrice e tenace sostenitrice dei maggiori movimenti d’avanguardia sbocciati tra Europa e Nuovo Mondo - dal Cubismo all’Astrattismo, dal Surrealismo all’Espressionismo astratto americano - ha puntato su talenti allora sconosciuti, primo su tutti l’indiscusso genio americano Jackson Pollock. Nel giorno del suo compleanno, il museo la ricorda con il tradizionale concerto, nel Giardino delle sculture, riservato ai soci e sostenitori della Collezione. Ad esibirsi per l’occasione è il talentuoso Quartetto d’Archi della Fondazione Accademia Teatro alla Scala che durante la serata eseguirà composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart e Dmitrij Dmitrievič Šostakovič.
Il Quartetto in sol maggiore n. 14 K.V. 387 "La primavera" del compositore austriaco è il primo dei sei dedicati all’amico e compositore Franz Joseph Haydn, composti tra il 1782 e il 1785 e suddiviso nei seguenti movimenti: Allegro vivace assai, Minuetto (Allegro), Andante cantabile e Molto allegro. Spazio poi a Dmitrij Dmitrievič Šostakovič e al suo Quartetto per archi n. 8, Op. 110, scritto in soli tre giorni nel luglio del 1960, poco dopo l’adesione del compositore sovietico al partito comunista, per ricordare le vittime del fascismo e della guerra. Si articola in cinque movimenti: Largo, Allegro molto, Allegretto, Largo, e Largo. L'ensemble della Fondazione Accademia Teatro alla Scala è composto da Paloma Martin, violino I, Won Ghang, violino II,  Daniele Greco, viola e Marco Mauro Moruzzi, violoncello. 

Copertina: Peggy Guggenheim nel giardino di Palazzo Venier dei Leoni, Venezia, anni ’50. Photo Roloff Beny / courtesy of Archives and National Archives of Canada

*******************************************

VENEZIA


Peggy Guggenheim, Venezia 1968. Ph. Tony Vaccaro
"Dopo la prima visita si è destinati a tornare appena possibile, adducendo una scusa qualsiasi. Non si può restare lontani a lungo; si è riassorbiti inevitabilmente, come per magia. [...] Ogni ora del giorno è un miracolo di luce. D’estate, all’alba, il sole che sorge produce un effetto magico sull’acqua, così delicato che quasi spezza il cuore. Con il passare delle ore la luce diviene sempre più violetta, fino ad avvolgere la città in una nebbia color diamante. Poi comincia lentamente ad affondare nel magico tramonto, il capolavoro del giorno. È il momento di andare in acqua. È come un imperativo: i canali ti attraggono, ti chiamano, ti gridano di venire ad abbracciarli su di una gondola. […] Un giorno dopo l’altro si è trascinati dalla terraferma a galleggiare nella laguna, a guardare il tramonto, a superare tranquillamente i palazzi osservando la loro immagine riflessa nel canale. Quei riflessi sono come quadri, più belli di quanti siano stati mai dipinti dai maggiori maestri. […] Se c’è una cosa che può rivaleggiare con Venezia per bellezza è solo il suo riflesso al tramonto nel Canal Grande". (da Peggy Guggenheim, Una vita per l'arte, Rizzoli, Milano 1982)