Cioccolatini e caramelle assortiti, avvolti in carte luccicanti, da condividere con gli ospiti nel “salotto buono”, tra divani generosi e floride poltrone. Il sapore della nuova collezione di arredi per interni ed esterni "Coimbra", realizzata da Marco Ripa su disegno di Roberto Cicchinè, è tutto lì: in quei dolcetti diventati famosi sul finire degli anni Settanta, nelle lettere stondate del marchio Coimbra stampate sulla confezione e in quella stanza in cui caramelle e cioccolatini venivano serviti, tra affetti, chiacchiere e cortesi formalità. "La serie di arredi rilegge l’immaginario fisico ed emotivo di questa convivialità", spiega Cicchinè.
Photo Giulia Papetti |
Marco Ripa nella sua officina (Ph. Marco Biancucci) |
Copertina: Poltrone "Coimbra" di Marco Ripa, design Roberto Cicchinè. Ph. Giulia Papetti
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MARCO RIPA
Artigiano, designer, maker, editore, Marco Ripa (qui sotto nella foto-ritratto) realizza oggetti unici d’arredamento in ferro e acciaio. Nasce nel 1977 a Porto San Giorgio, nelle Marche. È a pochi passi dal mare, cullato dalle onde della musica punk, che in quegli anni grida: "Do it yourself". Frequenta l’Itis Montani di Fermo, dove si diploma come perito meccanico, ma già dai 15 anni va a bottega dallo zio Carlo, che lo inizia alla carpenteria metallica. Sceglie il ferro come materiale d’elezione, perché rumoroso e dannatamente sporco. Nelle sue letture scopre il design, il valore del progetto, e l’arte; Calder, in particolare, e poi Ruskin e l’Arts and Crafts Movement. Ed è proprio Calder a mostrargli l’altra faccia del metallo: leggero, emancipato dal peso, sollevato dalla sua gravità. Reso mobile, meno severo, quasi giocoso. A 33 anni, nel 2011, Marco Ripa apre il suo laboratorio a Porto San Giorgio - le onde sempre accanto - in via Thomas Edison, che passerà il testimone a Galileo Galilei, via in cui trasferirà l’officina nel 2017. Da subito, la volontà che guida il progetto e la mano operosa del fabbro è quella di togliere, togliere, togliere. Per raggiungere l’essenza dell’oggetto. Una nudità, anche sfacciata e stimolante, che seduce nell’espressione della sua funzionalità. Marco opera a mano con tutti gli strumenti della tradizione: saldatrici tig, segatrici, flessibili.
Conosce a fondo materiali e lavorazioni; possiede l’arte manuale di forgiare e plasmare gli elementi. "Sono innamorato del mio lavoro - racconta -. Che spesso faccio a mani nude, tra scottature e sbucciature, perché voglio sentire la materia. Quando vedo nascere dalle mie mani e da una lamiera gli oggetti che poi le persone utilizzeranno per una vita penso: 'c’è qualcosa di magico'. Che però è anche sporco, polveroso e chiassoso. E a me piace che sia così". Marco negli anni potenzia questo sapere artigianale con l’uso della tecnologia, per agevolare precisione e velocità. Oggi tutti i prodotti nascono in digitale con programmi 3D, da cui poi vengono sviluppati programmi 2D per taglio laser; solo successivamente si passa all’assemblaggio finale, dove la cura del dettaglio in ogni pezzo finito a mano è certosina. Who Are You è il primo oggetto - un portaombrelli "trasformista" - realizzato nel 2012. Oggi nel catalogo lo affiancano portariviste, librerie, tavoli e tavolini. Sedute e lampade, vasi e appendiabiti. Sculture metalliche d’uso quotidiano agili e sottili, componibili, versatili e interpretabili in risonanza con le esigenze dell’abitare contemporaneo. Le linee sono sempre geometriche, studiate come inizio di un gioco d’incastri per composizioni ogni volta diverse, personalizzabili. Al nome di Marco - dal 2016 non più solo progettista e artigiano, ma anche editore - si associa quello di Roberto Cicchinè, designer di alcuni prodotti e dal 2022 art director dell’intero progetto. Extra catalogo, le potenzialità del metallo si fondono con sperimentazioni che Marco forgia in pezzi unici, come il tavolino Moby Dick, i vasi Under Pressure e l’appendiabiti Alice in Chains. Numerosi gli arredi e i complementi realizzati su misura per progetti d’interni privati e non, come il G Hotel di Pescara a cura dello studio di architettura Caberlon Caroppi e alcune boutique del marchio di abbigliamento Malloni. Il ferro e tutti i metalli utilizzati nell’officina Marco Ripa sono interamente riciclabili. Ogni mese vengono ritirati e fusi i pezzi di scarto, da cui si ottengono materiali rigenerati, con cui realizzare nuovi complementi d’arredo, in un ciclo e riciclo senza fine.