Giovanni Testori 100 | Le radici in Valassina. Omaggio

Le radici di Giovanni Testori (Novate Milanese, 12 maggio 1923 - Milano, 16 marzo 1993) affondano tra le montagne e i boschi dell’amata Valassina. In occasione del centenario della nascita dello scrittore, critico e drammaturgo, Casa Testori propone una serie di interessanti iniziative che si svolgono dal 6 agosto al 17 settembre 2023 per sottolineare il profondo legame con la terra natia dei suoi genitori. Un momento celebrativo accolto con favore dalla Comunità Montana Triangolo Lariano e dai Comuni di Sormano, Lasnigo e Magreglio e che fa seguito ai vari incontri, mostre, letture che sin dall'inverno scorso l'Italia gli sta dedicando.
Giovanni Testori a Sormano
L'omaggio proseguirà in varie città, tra cui Milano, nei mesi autunnali. "A Sormano - narra la Fondazione di Casa Testori - era nato suo padre, Edoardo. A Lasnigo sua madre, Lina Paracchi. Il padre, con il fratello maggiore Giacomo, avevano avviato una piccola attività di follatura della lana nei pressi della casa di famiglia in frazione Santa Valeria. Sulla spinta di uno spirito imprenditoriale tipicamente lombardo, nel 1905 avevano scelto di scendere in pianura per ingrandire la loro attività. Fin da bambino, per Giovanni Sormano e Lasnigo erano 'casa' non meno di Novate. Lasnigo in particolare resta sempre una sorta di suo 'ombelico del mondo', Quasi una Betlemme, come fa dire a suor Felicita, protagonista di 'Passio Laetitiae et Felicitatis', romanzo del 1976". Il nuovo Osservatorio Astronomico alla Colma di Sormano sarà aperto in anteprima al pubblico, domenica 6 agosto alle 17,00, per l’inaugurazione della mostra dal titolo "Testori, Testoràs" ricca di fotografie, video e documenti che raccontano il rapporto tra Testori e questo territorio. Il titolo dell'esposizione riprende i titoli delle ultime opere del maestro che adottano il suffisso in "as", richiamo al suono così familiare nei toponimi della Valassina come Asso, Lasnigo...

Lo scrittore con la madre a Sormano negli anni Cinquanta
La scelta di esporre la mostra nel Nuovo Osservatorio Astronomico (anche se i lavori sono in fase di completamento) vuole sottolineare come questo luogo rivestirà un ruolo importante nella valorizzazione del territorio del Triangolo Lariano tanto amato da Testori. La mostra resterà aperta fino al 26 agosto da mercoledì a domenica dalle 16 alle 20. Sono tanti i luoghi della Valle che tornano nelle opere dell'autore. Sono segnalati con appositi cartelli, che riportano frasi tratte dai suoi testi. Uno dei suoi più famosi romanzi, "Il dio di Roserio", racconta di una corsa ciclistica sulle strade della Valle. Per questo domenica 6 agosto alle 21,00, nel contesto simbolico del Passo del Ghisallo, il testo verrà rappresentato in forma teatrale dall'attore Maurizio Donadoni. Il percorso testoriano in Valassina si concluderà il 17 settembre alle ore 16 con una camminata tra i vicoli di Lasnigo durante i quali verranno letti brani di racconti legati al paese natale della mamma di Testori. L’iniziativa fa parte del centenario dalla nascita di Giovanni Testori.

La famiglia Testori a Pian del Tivano

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"Scrittore, drammaturgo, pittore, critico d’arte, poeta, regista, attore: difficile definire in una parola Giovanni Testori, uno dei più importanti intellettuali italiani del Novecento. Nato a Novate Milanese il 12 maggio 1923, già a 17 anni collaborava ad alcune riviste del GUF con articoli di critica d’arte. Dal 1952 diviene allievo prediletto di Roberto Longhi e pubblica celebri scritti sull’arte del Cinque-Sei-Settecento lombardo-piemontese. Del 1954 è la sua prima opera di narrativa: "Il dio di Roserio". Seguirà  poi il ciclo de "I Segreti di Milano" e il primo esordio come drammaturgo al Piccolo Teatro di Milano, con La Maria Brasca nel 1960. Gli anni Sessanta sono segnati dal sodalizio con Luchino Visconti e Testori raggiunge la notorietà  presso il grande pubblico. Con Franco Parenti, a partire dal 1972, porta in scena la "Trilogia degli Scarrozzanti", dando vita, con Andrèe Ruth Shammah al Salone Pier Lombardo. Nel 1977, la morte della madre dà inizio a una nuova fase della vita dello scrittore, segnata dal monologo "Conversazione con la morte" e dalla collaborazione con il Teatro dell’Arca di Forlì. Gli anni Ottanta sono invece nel segno di Franco Branciaroli e del Teatro degli Incamminati, da lui fondato con Emanuele Banterle. Erano gli anni in cui si andava intensificando la sua attività  di critico militante, rivolta a molti giovani talenti che devono a lui la notorietà. Dalla metà  degli anni Settanta, Testori aveva preso il posto di Pasolini come commentatore in prima pagina del "Corsera" e dal 1978 diviene responsabile della pagina artistica. Dopo tre anni di malattia, Testori muore il 16 marzo 1993, quando oltre 800 articoli si erano andati ad affiancare ai suoi celebri drammi, romanzi e studi critici. (fonte: casatestori.it).

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