Vera e propria destinazione dei viaggiatori internazionali più che un semplice hotel, La Mamounia, luogo di bellezza e incanto, vanta una lunghissima e avvincente storia che l'ha resa celebre in tutto il mondo: fondata nel 1923, la "Grande Dame" di Marrakech celebra a ottobre 2023 il suo centenario, un momento che sarà presto commemorato in grande stile. Le origini del Palazzo risalgono al XVIII secolo quando il sultano alawita Mohammed Ben Abdallah regalò a suo figlio in dono di nozze un sontuoso frutteto di 13 ettari chiamato "Arset El Mamoun", da cui prende il nome la dimora. Il parco, una vera e propria oasi secolare con ulivi, roseti, aranceti e altre tipologie di piante, si trasformò presto in un luogo di svago dove venivano organizzate elegantissimi garden party.
Due secoli dopo, nel 1922, la Moroccan Railway Company decise di costruirvi un hotel, il cui sviluppo fu affidato agli architetti francesi Henri Prost e Antoine Marchisio, che progettarono un edificio capace di fondere l'architettura e l'arredamento della tradizione marocchina con l'Art Déco, dove le tradizionali piastrelle Zellij e gli arazzi berberi si accostano a lussuosi mobili degli anni Venti. Così, nel 1923, nacque ufficialmente La Mamounia. Originariamente dotata di un centinaio di camere d'albergo, fu in grado di soddisfare sin dall'inizio il desiderio di evasione che i viaggiatori speravano di trovare in questo luogo, diventando ben presto un rifugio per esteti, accogliendo grandi menti e personaggi famosi, a partire da Winston Churchill, che visitava La Mamounia ogni inverno, al punto che l’hotel gli ha dedicato una delle suite più emblematiche e il bar che egli era solito frequentare. A partire dal Dopoguerra iniziarono a trascorrervi le vacanze altri politici come Franklin Roosevelt, Charles De Gaulle e Nelson Mandela, nonché attori francesi e l'élite hollywoodiana e non, tra cui Charlie Chaplin, Marcello Mastroianni, Claude Lelouch e Francis Ford Coppola, per citarne alcuni.
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Alfred Hitchcock, Jimmy Stewart e Doris Day a La Mamounia |
Grazie alla sua reputazione e all’ormai affermato prestigio, La Mamounia iniziò ad essere utilizzata come location cinematografica: qui Alfred Hitchcock girò "L'uomo che sapeva troppo" con James Stewart e Doris Day mentre attori come Joan Collins, Tom Cruise, Nicole Kidman, Salma Hayek, Sharon Stone, Gwyneth Paltrow, Juliette Binoche ed altri diventarono presto degli habitué. Negli anni Settanta il jet set bohémien scelse Marrakech come seconda casa e i gruppi rock più iconici dell'epoca non potevano non soggiornare qui, in questa ideale oasi di pace capace di dare libero sfogo alla creatività: i Rolling Stones vi trascorsero le loro vacanze nel 1968. Paul McCartney compose in queste sale la canzone "Mamunia" nel 1973. Oggi gli ospiti sono invitati a sfogliare il Libro d'oro dei visitatori, che contiene i commenti di alcuni nomi illustri, tutti accomunati dall'amore per questi giardini e per l'arte che avvolgono e proteggono. Ristrutturata più volte a partire dagli anni '50, La Mamounia ha subito un importante rinnovamento dal 2006 al 2009, guidato dall'architetto francese Jacques Garcia, che ha conferito all’edificio viste inedite e ha collaborato con artisti e artigiani locali per gli interni.
Cominciano ad arrivare prestigiosi riconoscimenti: appena un anno dopo, nel 2010, l'area benessere de La Mamounia viene insignita del titolo di "Miglior Spa" dalla rinomata rivista Spa Finder, mentre nel 2018 Condé Nast Traveller la nomina "Miglior Hotel" in Medio Oriente e Africa. Nel 2020, dopo diversi mesi di ristrutturazione sotto la supervisione dello studio di architettura Jouin Manku, La Mamounia ha riaperto le sue porte, più splendente che mai. Interamente rinnovato, il palazzo è stato ridisegnato senza perdere il suo splendore tradizionale e i suoi ristoranti accolgono oggi due illustri chef, Jean-Georges Vongerichten e Pierre Hermé. Simbolo di tradizione e ospitalità riconosciuta in tutto il mondo, La Mamounia continua la sua evoluzione. Nell'ambito della continua preoccupazione per la qualità e l'eccellenza, il Palazzo ha programmato un'ulteriore parte di ristrutturazione in atto sino al 15 settembre 2023. Questo abbellimento riguarda principalmente la reception, il banco concierge e la lobby, oltre alla "Galerie Majorelle" con il bar e la Reception della Spa. Tutto è oramai completato: alle 71 suite, tra cui sei Signature Suites, si affiancano tre Riad, ciascuno con tre camere da letto, gli stupendi saloni marocchini, la terrazza privata e la piscina, la sala cinema. Armoniosamente questo mondo esclusivo rende omaggio alla sua terra e alla sua città (Marrakech) ponendone in mostra il meglio tra capolavori d'arte, fine artigianato, arredi preziosi. Ricercatezza e stile. La perfezione. Anche negli accostamenti di tinte e fragranze. Cent'anni di arte dell'accoglienza.
Photo La Mamounia