LuganoMusica da settembre 2023 a giugno 2024. I big

In attesa della presentazione ufficiale del cartellone, la stagione 2023-24 di LuganoMusica è già stata ampiamente svelata in molti dei suoi contenuti. Dagli inizi di settembre 2023, la programmazione accompagnerà il pubblico sino al mese di giugno 2024 attraversando stagioni e temi, approfondendo nessi e rapporti tra generi ed epoche compositive e soprattutto presentando direttori, orchestre, ensemble, solisti e virtuosi lungo mesi ad altissimo interesse per qualità e quantità delle interpretazioni.
L'Orchestra Mozart
"Cari amici di LuganoMusica - scrive il direttore artistico Etienne Reymond -, vi è mai capitato di chiedervi quando è iniziata la storia della musica? Oppure da quale momento, e in quale modo, il fare musica è diventato parte integrante della cultura umana? Si tratta di domande affascinanti, importanti e fondamentali cui è difficile dare risposta, soprattutto se quella risposta dev’essere unica, univoca ed esaustiva. Sono però domande che non bisogna mai smettere di porsi, soprattutto se, com’è il caso di LuganoMusica, si ha un ruolo istituzionale nella cultura musicale. Guardando retrospettivamente gli ultimi nove anni, cioè da quell’autunno 2015 in cui, assieme al LAC, si inaugurò anche il cartellone della rassegna, verrebbe da dire che a questo compito essenziale non ci siamo mai sottratti e che, al contrario, le risposte da noi evocate sono state molte e molteplici". Ed è proprio così che il cuore del Canton Ticino, oltre che per le sue mostre e le sue manifestazioni culturali più trasversali, è diventata una sorta di capoluogo elvetico per l'arte delle Sette note. Sicuramente un punto di riferimento obbligato. La nuova stagione 2023-2024 rinnova il suo "dialettico e trasversale rapporto con la storia della musica, in un abbraccio di quasi quattro secoli che pone il suo ideale inizio nel 1692 (anno in cui Henry Purcell scrisse The Fairy Queen) e arriva fino ai giorni nostri. Come ogni vicenda umana, anche quella della cultura musicale non è una linea retta, ma piuttosto un reticolo di percorsi che si incrociano e si allontanano", aggiunge Reymond.

Rudolf Buchbinder (Photo by Grafenegg Festival)
La sequenza di concerti e recital, o di contaminazioni varie con altri "mondi" ed espressioni, sembra non avere un attimo di respiro. "Il nostro nuovo cartellone offre alcune linee tematiche e di contenuto che coabitano, a volte in parallelo, a volte sovrapponendosi, creando relazioni fertili e virtuose. I veri protagonisti di questa trasversalità saranno due testimonial d’eccezione - Johann Sebastian Bach e Ludwig van Beethoven - le cui opere punteggeranno i programmi sinfonici, di récital e di musica da camera di tutta la stagione". Quindi Reymond entra nel vivo: "Se Bach e Purcell suggeriscono un contesto di musica barocca - reso magico dal gradito ritorno di interpreti quali Ton Koopman e l’Amsterdam Baroque Orchestra oppure di Diego Fasolis con I Barocchisti e il Coro della Radiotelevisione svizzera, ma anche del duo di chitarre Thibaut Garcia e Antoine Morinière - in questa linea tematica ci sarà spazio anche per il debutto al LAC di uno dei più apprezzati gruppi europei di prassi storicamente informata (Les Arts Florissants diretti da William Christie) in un vero e proprio spettacolo anche coreografico attorno a The Fairy Queen". Il direttore artistico non ha dubbi: "Anche il cartellone sinfonico unisce graditissimi ritorni (l’Orchestra Mozart con Daniele Gatti, la European Philharmonic of Switzerland con Charles Dutoit, la Filarmonica della Scala con Riccardo Chailly, la Luzerner Sinfonieorchester con Michael Sanderling, la Bayerisches Staatsorchester con Vladimir Jurovskij) a importanti debutti: quello di una delle migliori orchestre da camera svizzere (la Kammerorchester Basel con Jonathan Cohen) e quello di uno dei massimi direttori del nostro presente, Sir Simon Rattle assieme alla Chamber Orchestra of Europe (che già ospitammo nella stagione inaugurale sotto la guida del compianto Bernard Haitink)"

Martha Argerich (Photo Adriano Heitman)
Come se non bastasse - ma è di "rigore" per una rassegna così ricca di nomi prestigiosi - eccelle la parte painistica con alcuni dei big della tastiera. "Che si tratti di recital, di musica da camera o di solismo sinfonico, i pianisti che ospitiamo nella stagione 2023- 2024 costituiscono una sorta di gotha dell’interpretazione contemporanea: Martha Argerich, Sir András Schiff, Rudolf Buchbinder, Grigorij Sokolov, Emanuel Ax, Leif Ove Andsnes, Antonio Ballista e Martin Helmchen (in duo con Frank Peter Zimmermann)" sono affiancati da due giovani dal talento prodigioso (Yoav Levanon e Alexandra Dovgan) e dalla vivacità sperimentale del Gershwin Piano Quartet. Sul fronte delle musiche nuove, è in programma un duplice omaggio ai cent’anni dalla nascita di György Ligeti e gli 80 anni del compositore luganese Francesco Hoch, dedicatario di un concerto monografico. L’attualità musicale sarà ulteriormente ribadita dalle proposte EAR (Electro Acoustic Room) ed Early Night Modern (in collaborazione con Oggimusica) e si conferma pure l’unicità programmatica del weekend con i quartetti d’archi così come l’incontro con giovani e promettenti interpreti nel segmento primaverile del cartellone. 

Il direttore artistico di LuganoMusica Etienne Reymond

luganomusica.ch