Ricreando i suoi lavori Duchamp dimostra che alcuni duplicati e i loro originali offrono un analogo piacere estetico, e mettendo costantemente in discussione la gerarchia tradizionale tra originale e copia ridefinisce ciò che costituisce un'opera d'arte e, per estensione, l'identità dell'artista. "Distinguere il vero dal falso, così come l'imitazione dalla copia, è una questione tecnica del tutto idiota", dichiara nel 1967 in un’intervista mentre in un'altra occasione afferma: "Un duplicato o una ripetizione meccanica ha lo stesso valore dell'originale". Secondo l’artista le idee che un'opera d'arte incarna hanno lo stesso significato dell'oggetto in sé. È l'importanza che attribuisce ai concetti estetici a spingerlo a riprodurre ripetutamente e con meticolosa esattezza le proprie opere. E così fa a partire dalla Scatola del 1914 del 1913-14/15, dove riunisce una serie di facsimili fotografici di appunti manoscritti, per proseguire poi fino agli anni Sessanta, con le repliche dei suoi ready made storici. "Marcel Duchamp e la seduzione della copia" esplora i molteplici approcci adottati dall’artista per duplicare le proprie opere senza soccombere alla copia pura e semplice. Organizzata intorno a vari temi tra loro correlati - origini, originali e somiglianze di famiglia; il passato è un prologo; la magia del facsimile; copie autentiche; disciplinare e rendere più audace la mano; clonare il sé, vestire l’altro; ripetizione ipnotica; temi e variazioni - la mostra ruota intorno a Scatola in una valigia, raccolta innovativa di riproduzioni e repliche in miniatura dei lavori di Duchamp, prima di un’edizione deluxe di venti valigette da viaggio, i cui primi esemplari, tra cui questo, sono di Louis Vuitton, contenente la dedica dell’artista a Guggenheim: "Pour Peggy Guggenheim ce No. 1 de vingt boîtes-en-valise contenant chacune 69 items et un original et par Marcel Duchamp Paris Janvier 1941". "Tutto quello che ho fatto di importante potrebbe stare in una piccola valigia", dichiarò Duchamp. Scatola in una valigia è la sintesi più coinvolgente mai creata dall’artista della sua passione per la replica come modalità di espressione creativa. Grazie a una tale panoramica si può cogliere la portata straordinaria della sua ossessione per la copia come mezzo specifico di espressione artistica e comprendere fino a che punto le sue creazioni bizzarre e spesso ibride abbiano confuso e talvolta del tutto eluso le classificazioni artistiche in uso al momento in cui furono create. Non manca in mostra una sezione dedicata alla lunga amicizia che legò Duchamp a Guggenheim: fotografie, documenti d’archivio e pubblicazioni ripercorrono il legame che intercorre tra loro, due personalità molto diverse ma altrettanto vivaci, rivelando il posto speciale occupato da Duchamp nella collezione che Guggenheim raccoglie grazie ai suoi consigli. Fu Duchamp a presentarle gli artisti e a insegnarle, come lei stessa ebbe a dire nella sua autobiografia "la differenza tra l'arte astratta e surrealista". Mentre in merito a Scatola in una valigia, sempre nell’autobiografia, Guggenheim scrive: "Spesso pensavo che sarebbe stato molto divertente andare a trascorrere un fine settimana portandosi dietro quella valigia invece della solita borsa che si riteneva indispensabile". "Marcel Duchamp e la seduzione della copia" offre l’occasione unica di mettere in relazione una selezione fondamentale di opere del dissacrante artista francese, che sempre sfidò le convenzioni rifiutando di rispettare le gerarchie culturali e commerciali dettate dal mondo dell’arte di inizio Novecento. Attraverso il percorso espositivo curato da Franklin non solo si possono discernere le intricate connessioni visive, tematiche e concettuali che uniscono i diversi lavori di Duchamp in un unico corpus, ma si può anche cogliere la misura in cui questi "oggetti" stravaganti, spesso ibridi, hanno turbato e talvolta rifuggito totalmente le classificazioni artistiche tradizionali dell’epoca in cui sono stati creati.
Peggy Guggenheim Collection Venezia |
2 - Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q., settembre 1964, ready made rettificato: stampa litografica offset a colori con aggiunte in grafite e guazzo, edizione 28 di 35. Collezione Attilio Codognato, Venezia © Association Marcel Duchamp, by SIAE 2023
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Marcel Duchamp e la seduzione della copia
Collezione Peggy Guggenheim
A cura di Paul B. Franklin, studioso indipendente ed esperto di Duchamp
Dal 14 ottobre 2023 al 18 marzo 2024
VENEZIA
Il catalogo è edito da Marsilio Arte, con il saggio del curatore Paul B. Franklin. Prezzo al pubblico €49.
Ingresso: intero euro 16, seniors euro 14 (oltre 65 anni), studenti euro 9 (entro i 26 anni), bambini (0-10 anni) e soci gratuito. Il biglietto dà diritto all'ingresso alla Collezione e alla mostra. Tutti i giorni alle 15 vengono offerte presentazioni gratuite dell’esposizione
Orario: 10 - 18, chiuso il martedì
Informazioni: info@guggenheim-venice.it / 041.2405411 www.guggenheim-venice.it Biglietteria Tel. 041.2405440/419. Attività didattiche tel. 041.2405401/444