Firenze: Palazzo Strozzi ospita dal 22 marzo al 21 luglio 2024 "Angeli Caduti", una grande mostra - a cura di Arturo Galansino - dedicata a uno dei maestri dell’arte tra XX e XXI secolo, Anselm Kiefer. Celebre per le sue opere di forte impatto che attraverso pittura, scultura e installazione investigano i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, Kiefer presenta nel capoluogo toscano un percorso attraverso opere storiche e nuove produzioni, in un dialogo originale con l’architettura del Rinascimento. L'espressione "angeli caduti" indica gli angeli cacciati dal Paradiso a seguito della loro ribellione contro Dio. Quest'immagine simbolica, rappresentazione dell'intera umanità, diventa punto di partenza dell'esposizione: un viaggio attraverso allegorie, figure e forme che riflettono sull'identità, la storia, la letteratura e la filosofia. Ogni lavoro di Kiefer esprime il rifiuto del limite, nella monumentalità e nella potenza della materialità, ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato. Ha esordito nella scena artistica tedesca alla fine degli anni Sessanta con opere che, tra le prime, hanno segnato una riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania. |
Anselm Kiefer, 2022 (photo Georges Poncet) |
Da qui è iniziato un percorso artistico in cui si uniscono e confondono mito, religione, misticismo, poesia, filosofia. La mostra di Palazzo Strozzi si propone di restituire la complessità dell’arte di Kiefer, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificialità, creazione e distruzione, in un progetto che coinvolge gli spettatori sia nello spazio fisico che in quello concettuale delle sue opere. Nato nel 1945 a Donaueschingen, in Germania, Kiefer è uno degli artisti più importanti e versatili odierni. La sua pratica artistica abbraccia media diversi, tra cui pittura, scultura, fotografia, xilografia, libri d’artista, installazioni e architettura. Ha studiato legge e lingue romanze prima di dedicarsi agli studi d’arte presso le accademie di Friburgo e Karlsruhe. Da giovane artista è entrato in contatto con Joseph Beuys e ha partecipato alla sua azione Save the Woods nel 1971. Con le sue prime opere ha affrontato la storia del Terzo Reich e si è confrontato con l’identità post-bellica della Germania come mezzo per rompere il silenzio sul passato recente. Attraverso la parodia del saluto nazista o la citazione visiva e la decostruzione dell’architettura nazionalsocialista e dei miti germanici, ha esplorato la propria identità e la propria cultura. Dal 1971 e fino al trasferimento in Francia nel 1992 ha lavorato nell’Odenwald, in Germania. In questo periodo ha iniziato a incorporare nel suo lavoro materiali e tecniche ora emblematici - come piombo, paglia, piante, tessuti e xilografie - insieme a temi come L’anello del Nibelungo di Wagner, la poesia di Paul Celan e Ingeborg Bachmann, oltre a riferimenti biblici e misticismo ebraico. |
Palazzo Strozzi |
L’artista ha ottenuto vasta attenzione internazionale da quando, insieme a Georg Baselitz, ha rappresentato la Germania Ovest alla 39.a Biennale di Venezia nel 1980. La metà degli anni ’90 segna un cambiamento nel suo lavoro; lunghi viaggi in India, Asia, America e Nord Africa hanno ispirato un interesse per lo scambio di pensiero tra mondo orientale e occidentale e strutture che ricordano l’architettura mesopotamica entrano nel suo operare. Sono evidenti accenni ai paesaggi del sud della Francia, con rappresentazioni di costellazioni o l’inclusione di piante e semi di girasole. Kiefer, appassionato lettore, arricchisce le sue opere con riferimenti letterari e poetici stratificati. Queste associazioni non sono necessariamente fisse né letterali, ma si sovrappongono in un tessuto interconnesso di significati e l’interesse per i libri, sia come testo che come oggetto, si riverbera nel suo lavoro. Fin dall’inizio della carriera, i libri d’artista hanno costituito una parte significativa della sua produzione. Oltre a realizzare dipinti, sculture, libri e fotografie, è intervenuto in vari luoghi. Dopo aver trasformato una vecchia fabbrica di mattoni a Höpfingen, in Germania, in uno studio, ha creato installazioni e sculture che sono diventate parte del luogo stesso. Alcuni anni dopo il suo trasferimento a Barjac, in Francia, Kiefer ha nuovamente trasformato la proprietà intorno al suo studio scavando per creare una rete di tunnel sotterranei e cripte collegati a installazioni d’arte. Lo studio fa ora parte della Eschaton-Anselm Kiefer Foundation, aperto al pubblico regolarmente. L’istituzione della fondazione nel 2022 è coincisa con il ritorno di Kiefer a Venezia dove, in parallelo alla Biennale, ha inserito nel Palazzo Ducale una serie di dipinti ispirati agli scritti del filosofo italiano Andrea Emo. Anselm Kiefer attualmente lavora e vive vicino a Parigi.In copertina: Anselm Kiefer, Engelssturz (det.), 2022-2023. Photo: Georges Poncet. © 2023 Anselm Kiefer