Un appuntamento da non perdere quello di lunedì 15 gennaio 2024, alle ore 20, al Teatro alla Scala. Qui utto è pronto per un concerto molto speciale: per la prima volta la Filarmonica esegue con Riccardo Chailly Et exspecto resurrectionem mortuorum di Olivier Messiaen per orchestra di soli fiati e percussioni, capolavoro assoluto del Novecento scritto per commemorare le vittime delle due Guerre mondiali. A proposito di questa scelta, il maestro Chailly spiega: "In questo momento storico nel quale c’è solo l’incertezza del domani penso che questo sia un brano di altissimo valore spirituale. I cinque movimenti che lo compongono hanno un grande significato umano: nel primo una melodia rappresenta le grida delle anime del Purgatorio, nel secondo c’è una descrizione simbolica della resurrezione di Cristo, nel terzo ecco l’uccello amazzone che canta solo prima di morire, nel quarto il risorgere dei morti, e poi la trascendenza finale della morte. Questo brano è un atto di profonda speranza". Bruno Maderna lo diresse davanti all’Apadana di Persepoli. La seconda parte della serata è dedicata a Maurice Ravel. Le suggestioni della natura sono descritte in una musica di mille colori, con Une barque sur l'océan, terzo dei Miroirs per pianoforte trascritto del compositore per orchestra, ed entrambe le suite dal balletto Daphnis et Chloé. Chailly è direttore musicale del Teatro alla Scala e direttore principale della Filarmonica della Scala. Dal 2016 ha assunto la carica di direttore musicale dell’Orchestra del Festival di Lucerna, succedendo a Claudio Abbado. È stato kapellmeister del Gewandhausorchester di Lipsia e direttore principale dell’Orchestra del Royal Concertgebouw di Amsterdam, che ha guidato per sedici anni. Conduce le principali orchestre internazionali, tra queste Wiener Philharmoniker e Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Cleveland Orchestra, Philadelphia Orchestra e Chicago Symphony Orchestra. È ospite regolare di festival quali Salisburgo e BBC Proms di Londra. La carriera in campo operistico registra numerose produzioni al Teatro alla Scala, alla Staatsoper di Vienna, al Metropolitan di New York, all’Opera di San Francisco, al Covent Garden di Londra, alla Bayerische Staatsoper di Monaco, all’Opera di Zurigo. Chailly è da oltre trent’anni artista esclusivo Decca, che ha pubblicato nel 2018 un cofanetto contenente 55 CD di registrazioni con le principali orchestre internazionali per celebrare 40 anni di collaborazione. Tra i riconoscimenti più recenti delle sue oltre 150 incisioni si segnalano il Gramophone Award come Disco dell’Anno per l’integrale delle Sinfonie di Brahms e due Echo Classic nel 2012 e nel 2015. Nel 2020 ha ricevuto il Diapason d’Or come Artista dell’anno per le ultime incisioni con la Filarmonica della Scala e l’Orchestra del Festival di Lucerna.
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DAL PROGRAMMA DI SALA
"... Anche per Messiaen, infatti, come per Ravel, la musica non è immediata espressione di stati d’animo o raffigurazione di paesaggi. Ma una geometria sonora, con proprie leggi, che suggerisce solo per analogia la realtà che si suppone accennata.... Messiaen è una sorta di Machaut del XX secolo. L’esperienza si fa musica assumendo una configurazione geometrica dei suoni, che nei loro intricati rapporti rispecchiano l’intrico del rapporto tra l’animo umano e il mondo, tra il cervello e la percezione del mondo, un abisso insondabile, che le figurazioni musicali possono simbolicamente rappresentare". (Dino Villatico)
Foto: © Filarmonica della Scala | Andrea Veroni