Dopo Kandinskij e Renoir, il nuovo protagonista delle grandi mostre di Palazzo Roverella, a Rovigo, è Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901) con un’ampia monografica (sino al 30 giugno 2024) a lui dedicata sotto la curatela di Jean-David Jumeau Lafond, Fanny Girard, direttrice del Museo Toulouse Lautrec di Alby, e a Francesco Parisi con la collaborazione di Nicholas Zmelty. Attraverso la puntuale ricostruzione di tutta l’opera dell’artista francese, viene proposta un’affascinante panoramica sull’ambiente parigino fin de siècle, nel quale artisti realisti, impressionisti e simbolisti si incontravano, condividendo esperienze e momenti di vita quotidiana da trasporre poi nelle proprie opere. Vengono presentate anche opere mai esposte prima, nemmeno in Francia, e alla redazione del catalogo contribuisce anche il pronipote dell’artista.
La collezione di Albi, in Occitania, dove Toulouse-Lautrec è nato, comprende ben 219 dipinti, 563 disegni e 183 litografie. Lavori della sua giovinezza, ritratti importanti, dipinti di bordelli, stampe dal mondo dello spettacolo, pubblicità e opere tarde rendono questa collezione eccezionale. Ogni fase della sua produzione è rappresentata, mettendo in risalto il suo dono di osservazione, il suo talento di disegnatore, il suo tratto sottile di dettagli significativi. Il percorso di visita è arricchito da pannelli informativi. A Rovigo più di 200 opere raccontano l'arte del pittore transalpino e la "sua" Parigi. Superando l’approccio che tanto spesso lo riduce alla sola attività di creatore di manifesti, questa importante rassegna si sofferma sulla sua attività di pittore, con dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei, oltre che francesi. Viene ricostruito l’ambiente parigino in cui operava l’artista mettendolo a confronto con realisti, impressionisti e simbolisti con cui condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana. Oltre alle celebri Affiches, dipinti e disegni preparatori dell’artista sono affiancati in un rapporto dialettico ai lavori dei numerosi maestri attivi contemporaneamente negli stessi ambienti e che spesso affrontano le stesse tematiche. Sessanta 60 opere, su più di 200 opere complessive, evocano proprio la vivacità della scena artistica parigina.